Tra le tante storie che il Gran Premio di Cina ci ha raccontato, c’è anche quella meno sportiva ed amichevole rappresentata dalla discussione tra Vettel e Kvyat. L’episodio, avvenuto al termine della corsa e poco prima di salire sul podio, è stato ripreso dalle telecamere della regia internazionale, immortalando così una discussione tra i due piloti in diretta televisiva. Come tutti sanno, pur tra mille polemiche sul contatto alla partenza tra il tedesco della Ferrari ed il compagno Raikkonen (secondo Vettel scaturito da una manovra al limite di Kvyat), il litigio è durato tutto sommato poco, senza urla, insulti, o peggio ancora aggressioni fisiche.
In ogni caso, anche se il tutto si è risolto in modo civile, il confronto tra Vettel e Kvyat è solo l’ultimo di una lunghissima serie di episodi (anche peggiori di questo) in cui i piloti di Formula 1 hanno perso il controllo dei propri nervi. Ecco alcuni esempi verificatisi in passato, da quelli più memorabili fino a quelli meno conosciuti, tutti rigorosamente ripresi dalle telecamere:
Salazar vs Piquet 1982
E’ il primo caso ed unico caso di “scazzottata” in diretta. Nelson Piquet su Brabham conduce in maniera indisturbata il Gran Premio di Germaniaad Hockenheim. Nessuno dei piloti dietro di lui riescono a tenere il suo passo, e così il brasiliano inizia a sentire il profumo della vittoria. A pochi giri dalla fine però, il campione del mondo in carica si trova davanti gli ultimi “ostacoli” rappresentati dai doppiati. Tra questi c’è il cileno Eliseo Salazar su ATS. Giunti in prossimità della Ostkurve, il brasiliano tenta il sorpasso confidando nel rallentamento del cileno. Sembra fatta, e invece Salazar chiude improvvisamente sulla Brabham, ponendo fine alla gara di entrambi. La reazione di Piquet è storia. Sceso dalla vettura cerca subito il faccia a faccia con Salazar, il quale si prende due pugni sul casco e schiva pure un calcio. Con quel gesto, Nelson riesce a strappare un’unica e sorprendente emozione ai telespettatori che in quel momento stavano guardando il gran premio, distraendoli da un cupo fine settimana caratterizzato dal gravissimo incidente di Didier Pironi.
Schumacher vs Senna 1992
Dai pugni al “cazziatone” in mondovisione. Dieci anni dopo la clamorosa rissa di Hockenheim, i protagonisti di una discussione unica nel suo genere diventano Michael Schumacher ed Ayrton Senna. Il brasiliano, campione del mondo in carica, viene messo fuorigioco proprio dall’esordiente Schumacher al primo giro del Gran Premio di Francia. Il tedesco paga l’inesperienza in Formula 1, ma Senna non ci sta. Per ripulire i detriti dalla pista di Magny-Cours, la gara viene momentaneamente sospesa e viene programmata una seconda partenza. Ayrton, che non può prender parte al via, deve ritirarsi dal gran premio anzitempo. Michael, invece, può ripartire con la sua Benetton di riserva. Senna, una volta rientrato ai box, si presenta sulla griglia di partenza vestito in borghese e si avvicina al giovane Schumacher, il quale viene “bacchettato” dallo stesso brasiliano. Più che una discussione accesa, il chiarimento tra i due si svolge con toni pacati e con un atteggiamento quasi paterno di Senna, visibilmente irritato per la manovra azzardata dal tedesco ma composto nel chiarimento. Lo stesso Ayrton è costretto ad allontanare i microfoni dei giornalisti presenti per non far sentire il dialogo tra i due piloti. Nemmeno i tentativi del compianto inviato di Mediaset Pepi Cereda riuscirono nell’impresa di intercettare le parole dei due piloti.
Schumacher vs Coulthard 1998
Dal rimprovero di Senna alla rissa sfiorata. Sei anni dopo Magny-Cours, Schumacher si presenta al Gp del Belgio al volante della Ferrari. In piena lotta con Hakkinen per la conquista del titolo mondiale, la gara di Spa-Francorchamps del 1998 passa alla storia per due motivi: la mega-carambola che vede coinvolte ben 16 vetture al via (che costringe i commissari a decretare una seconda partenza) e per il contatto tra Schumacher e Coulthard. Il tedesco, dopo aver preso il comando della gara sotto una pioggia battente, vola indisturbato verso la vittoria staccando i suoi diretti avversari. Con il ritiro di Hakkinen tutto fila per il verso giusto in casa Ferrari, fino a quando la seconda McLaren di Coulthard vede negli specchietti proprio Schumacher. Michael imposta il doppiaggio sullo scozzese, confinando nella buona condotta dell’avversario. Il pilota della McLaren però frena di colpo, ed il contatto tra i due è inevitabile. Le due monoposto riescono a tornare incredibilmente ai box, pur essendo entrambe costrette al ritiro per i danni subiti. Quando Schumacher si slaccia le cinture e scende dalla monoposto, si toglie il casco e si precipita verso il box della McLaren, arrabbiato più che mai ed intenzionato a risolvere la faccenda con lo scozzese. Memorabili sono i tentativi di Jean Todt e Stefano Domenicali per cercare di calmare il tedesco, che non si rende protagonista di una rissa solo per l’intervento dei meccanici del team inglese. Volano comunque insulti tra i due piloti, che avranno modo di far pace pubblicamente qualche giorno dopo.
Schumacher vs Sato 2005
Ancora una volta Schumacher coinvolto in un contatto, e ancora una volta a Spa. Stavolta il “colpevole” è il giapponese della BAR Takuma Sato, che perde il controllo sulla pista bagnata colpendo in pieno il tedesco della Ferrari. L’incidente, avvenuto fortunatamente a bassa velocità, non placa l’ira di Schumacher, che si dirige a piedi verso la vettura di Sato, ferma a bordo pista. Dopo un brevissimo chiarimento tra i due, Schumacher rifila uno scappellotto sul casco al giapponese, che non reagisce al gesto del ferrarista.
Fisichella vs Villeneuve 2006
Nel turno di qualifiche del Gran Premio d’Europa sono gli insulti in italiano a prendere il sopravvento. Nel suo giro veloce il pilota romano della Renault Giancarlo Fisichella viene rallentato dal canadese Jacques Villeneuve, il quale annulla le possibilità di agguantare un posto tra i primi dieci per l’italiano. La reazione di “Fisico” è carica di nervosismo, tanto che, una volta sceso dalla sua monoposto, si reca al box della BMW per sfogarsi con lo stesso Villeneuve, ancora seduto nell’abitacolo. Il resto sono solo insulti al canadese…
Alonso vs Massa 2007
Il 2007 è decisamente un anno teso tra Ferrari e McLaren, e soprattutto tra i suoi piloti. Dopo alcuni contatti al limite della regolarità nelle gare precedenti, la scintilla che fa traboccare il vaso si verifica al Gran Premio d’Europa, al Nurburgring. La McLaren di Alonso vince la gara, ma proprio all’ultimo giro si tocca con la Ferrari di Massa. Lo spagnolo, pur vincendo, accusa il brasiliano di aver cercato volontariamente la collisione poco prima della premiazione sul podio. Anche qui, in modo del tutto inatteso, volano gli insulti in lingua italiana tra i due, con Massa che si dimostra il più nervoso.
Trulli vs Sutil 2009
Nella gara che consegna il primo ed unico titolo mondiale a Jenson Button, il Gran Premio del Brasile è anche palcoscenico di una rissa sfiorata tra il nostro Jarno Trulli ed Adrian Sutil. Il tedesco della Force India infatti, poco dopo la partenza, si tocca con la Toyota dell’abruzzese al termine di una manovra azzardata, affrontando poi l’ira di Jarno. Il faccia a faccia tra i due a bordo pista va leggermente oltre il limite, e si sfiora davvero una clamorosa rissa. Al termine della corsa Sutil viene penalizzato per l’ultima gara di Abu Dhabi, dove avranno modo di scontrarsi verbalmente anche nel corso della conferenza stampa riservata ai piloti.
Vettel vs Webber 2013
Nelle ultime sei stagioni, prima di Vettel contro Kvyat, sono stati pochi gli episodi di nervosismo tra piloti davanti alle telecamere, ma significativi. Dalle polemiche di Massa nei confronti di Hamilton nel 2011 a Singapore, fino ai botta e risposta tra Rosberg ed Hamilton nel bienno 2014/2015. Ma l’episodio più carico di rabbia risale al Gran Premio di Malesia 2013. I protagonisti sono i due piloti della Red Bull Mark Webber e Sebastian Vettel. I due, che si erano già confrontati pesantemente per il clamoroso contatto avvenuto in Turchia nel 2010, rovinano definitivamente il rapporto di amicizia nel 2013. Al comando della corsa c’è l’australiano Webber, mentre al secondo posto c’è Vettel. Dal box della Red Bull arriva l’ordine di scuderia a Vettel, imponendogli di “congelare” la posizione e di non tentare alcun sorpasso. Il tedesco però ignora l’ordine, e con una manovra tanto decisa quanto pericolosa sorpassa il compagno dopo un lungo ruota a ruota, rischiando ancora una volta l’incidente. Webber, dopo aver mostrato il dito medio a Vettel dalla monoposto, entra in polemica anche con il team. Il suo volto appena vede Vettel poco prima della premiazione del podio è l’emblema del nervosismo, e la tensione che si sente nel dopo-gara proseguirà per il resto della stagione.