Il cavallino rampante è senza ombra di dubbio il marchio più famoso nel mondo dell’automobilismo, nonché uno dei top brand riconosciuti a livello internazionale. Un marchio che è arrivato oggi a valere miliardi di euro, sino alla recente quotazione in borsa prima a New York e poi a Milano.
Il cavallino esercita un fascino incalcolabile su tutti gli appassionati di motori, e possedere un veicolo griffato Ferrari rappresenta un vero e proprio “status symbol”. Non tutti i suoi estimatori conoscono però il curioso aneddoto che si cela dietro la nascita e l’ascesa di uno dei marchi più importanti al mondo.
Abbiamo scelto di raccontarvi la sua storia proprio nei giorni in cui i canali social ufficiali della Scuderia di Maranello hanno deciso di ritornare al cavallino contenuto nello scudetto, in opposizione al rettangolo che compare ancora oggi su tutte le vetture di serie. La versione contenuta nello scudetto è infatti il design originale voluto da Enzo Ferrari, ed è ancora oggi lo stemma ufficiale delle Ferrari da corsa.
Il cavallino rampante fu regalato al Drake dall’asso dell’aviazione italiana Francesco Baracca, protagonista nei cieli con il suo biplano durante la Grande Guerra. Prima di diventare il simbolo più iconico delle corse, il cavallino rampante solcava i cieli a bordo del velivolo di Baracca.
Il sodalizio tra la famiglia Baracca ed Enzo Ferrari ebbe inizio quando il Conte Enrico Baracca, padre di Francesco, fece visita alla concessionaria Alfa Romeo di Bologna, allora gestita proprio dal Drake. La vera svolta avvenne però il 25 maggio del 1924, in occasione della seconda vittoria di Ferrari al Circuito del Savio. Il destino volle che sul podio a premiare il vincitore ci fu proprio la Contessa Paolina Baracca di Lugo, madre dell’asso dell’aviazione. Oltre al trofeo, la Contessa consegnò a Ferrari un cavallino rampante come quello dipinto sul velivolo del figlio e gli riservò le seguenti parole: “Se lo metterà sulle sue macchine le porterà fortuna”.
Da allora il cavallino è diventato il logo ufficiale dell’azienda fondata da Enzo Ferrari. Rispetto alla conformazione donatagli dalla Contessa, la posizione dell’animale venne leggermente modificata, con la coda rivolta verso l’alto e non verso il basso, e le zampe anteriori vennero rese più aggressive. Il tutto fu appunto inserito in uno scudetto giallo, colore della città di Modena, sopra il quale comparve il tricolore italiano. Alla Base del cavallino vennero riportate le lettere S.F., iniziali di Scuderia Ferrari.
Per vedere però il cavallino come marchio di fabbrica bisognerà attendere l’Alfa Romeo bimotore di Tazio Nuvolari, vettura realizzata completamente a Modena. Successivamente lo scudetto venne sostituito da un rettangolo sormontato sempre dalle strisce tricolori. Lo scudetto giallo tornò appunto in seguito sui modelli da competizione, ed è ancora oggi il marchio più famoso e vincente nel mondo della Formula 1, con ben 16 titoli Costruttori e 15 titoli mondiali Piloti.