Alonso avverte: lavorare sempre, lavorare sodo!
Fernando Alonso e Marc Genè hanno risposto a diverse domande che i media hanno rivolto loro durante una cerimonia d’inaugurazione del Ferrari Store di Madrid.
Sia per la Scuderia Ferrari sia per Alonso, la parola chiave per descrivere questo 2012 è “lavoro”. Questo il filo conduttore delle dichiarazioni del pilota asturiano, il più ricercato dai giornalisti, che si è detto felice per la sua leadership nel campionato piloti, senza dimenticare il “molto lavoro” ancora da svolgere: “Sono felice – ha dichiarato Alonso – e voglio godermi questo bellissimo momento. Ma non possiamo certo smettere di lavorare, perché nonostante il fatto che ora siamo leader in campionato, potremmo tranquillamente essere sesti o settimi , a molti punti di distacco dai primi. Pertanto c’è ancora molto lavoro da fare. Siamo felici di come sia cominciato l’anno in termini di punti, non abbastanza della competitività della nostra vettura dal momento che abbiamo sofferto molto nelle prime gare della stagione”.
“In Canada vogliamo confermare questo miglioramento – ha aggiunto lo spagolo -, ed essere competitivi anche su un circuito più ‘normale’, perché Monaco è un tracciato dalle caratteristiche uniche e Barcellona lo è altrettanto con le sue curve veloci. Così Canada e Valencia rappresentano due banchi di prova molto importanti per noi, per vedere se le nostre vetture saranno competitive nelle qualifiche come lo sono state a Monaco, e ottenere le posizioni di testa sulla griglia di partenza. Abbiamo apportato dei miglioramenti sulla vettura e in Canada porteremo alcune soluzioni nuove. E’ una gara dentro e fuori dal circuito: tutti i top team stanno lavorando per introdurre novità. Finora abbiamo cercato di sfruttare al meglio ciò che avevamo. Speriamo in Canada di saper confermare i miglioramenti di Barcellona e Monaco… Quest’anno, due o tre decimi ti fanno vincere o perdere cinque o sei posizioni, perché siamo tutti molto vicini. Per questo in ogni gara la sfida è quella di portare nuove soluzioni e correre contro il tempo in fabbrica”.
Alla domanda sul Gp di Monaco, se avesse potuto vincere la gara se non fosse rientrato per sostituire le gomme, Alonso ha spiegato: “Quando una gara è finita, è sempre più facile pensare alle strategie che si sarebbero potute adottare. Sicuramente se avessimo fatto anche pochi giri in più con le Supersoft a Monaco, avremmo avuto qualche possibilità di vittoria. Ma, naturalmente, se prima della gara, quando si sta preparando la strategia, ti dicono che al 30° giro le Supersoft sono le migliori rispetto alle altre non ci credi. E ci avrei messo la mano sul fuoco che non sarebbe stato così”, ha dichiarato il pilota della Scuderia di Maranello. “Allo stesso modo, quando monti le Soft nuove, per due o tre giri voli e hai un grip eccezionale. Abbiamo invece avuto dei problemi nel portare le gomme in temperature e nè Webber nè Rosberg né noi riuscivamo a stare dietro a Vettel… Quindi anche se avessimo cambiato strategia Vettel e Rosberg avrebbero fatto lo stesso e le posizioni sarebbero state invariate”.
Un’altra curiosità dei molti giornalisti che si sono riuniti per l’inaugurazione del negozio Ferrari è stata il perché questo campionato è così combattuto con sei diversi vincitori nelle prime sei gare della stagione. Per il pilota spagnolo questo è dovuto in parte ai regolamenti e alle limitazioni che ogni anno vengono introdotte. “Ogni volta che si scopre una nuova soluzione l’anno successivo la proibiscono. Si limita sempre di più la creatività o il potenziale sviluppo di una vettura. Stiamo vedendo macchine ogni volta più simili e ogni volta assomigliano di più alla GP2 nel senso che, ad ogni campionato, ci sono più piloti che concorrono al titolo. Nonostante il Mondiale sia molto aperto, Red Bull, McLaren e Ferrari sono sempre in quest’ordine nella classifica costruttori. Nelle prime sei o sette posizioni del mondiale piloti ci sono gli stessi dell’anno scorso. Per questo alla fine, in un campionato che dura molti mesi, quelli che lottano per il titolo sono sempre gli stessi”.