“Abbiamo interpretato le regole al limite e abbiamo vinto”. Con queste precise parole Adrian Newey, l’ingegnere capo del progetto Red Bull ha respinto al mittente le accuse che anche quest’anno sono state mosse sulla presunta irregolarità della monoposto di Milton Keynes.
L’ingegnere inglese, ex Williams e McLaren, si è espresso nel documentario celebrativo realizzato dalla scuderia austriaca dopo la terza doppietta iridata consecutiva nel mondiale costruttori e in quello piloti, sempre grazie a Sebastian Vettel.
“Dal 2010 in particolare, le accuse nei nostri confronti sono diventate un po’ ridicole, ad essere onesti – si può leggere nel documentario ‘The Red Bull Racing Story 2005-2012‘ -. Sembrava che in ogni gara fossimo accusati di fare qualcosa di illegale. La monoposto ovviamente sfruttava le regole al limite, come credo si dovrebbe fare in Formula 1″.
“Non si tratta di ‘spirito delle regole’. C’è il nero e c’è il bianco, ‘questo non si può fare’ e ‘questo si può fare’, noi abbiamo portato al limite ciò che era consentito – ha ribadito Newey -. Il succo è che la monoposto era legale e abbiamo vinto”.
Il genio dell’aerodinamica ha ricevuto anche le lodi del team principal, Chris Horner: “Adrian è il miglior progettista nella storia della Formula 1. Non si ferma mai, il suo desiderio di migliorare la monoposto è insaziabile”, le sue parole.