Qualche verità sulla marcia indietro di Pirelli in F1
La Formula 1 “moderna” ci ha già abituato in passato a cambi di regolamento in corsa, ovvero a Campionato già cominciato.
Quello che però stà successo in questi giorni non ha quasi precedenti. Un fornitore, ricattato e costretto ad un cambio di specifiche a campionato in corsa per volere di alcuni team.
Ma vediamo di fare qualche passo indietro per poi arrivare ai nostri giorni…
Nel 2009 ricorderete il polverone sollevato dalla trovata della Brawn Gp che adottò delle aperture sul fondo vettura per alimentare il diffusore posteriore. Dopo la protesta di quasi tutti i Team, la FIA impieghò diverse gare per prendere una decisione finale che andò nella direzione di consentire, per la sola stagione in corso, la “trovata” dell’ex team Honda. La soluzione fu poi ritenuta fuori regolamento l’anno successivo. Sappiamo tutti come andò a finire il campionato: una netta supremazia in pista per le vetture bianco-gialle di Rubens Barrichello e Jenson Button con quest’ultimo vincitore del titolo mondiale piloti e il team di quello costruttori.
Nel 2011 fu la volta delle mappature motore, in particolare del propulasore Renault e degli scarichi soffiati o soffianti nel diffusore. La FIA, anche in questa circostanza, si pronunciò in prima battuta per la loro abolizione per poi invece cambiare idea e consentire il loro utilizzo fino al termine della stagione. Quell’anno, si corse a Silverstone con mappature “standard” e la vittoria andò alla Ferrari con Fernando Alonso. Per lo spagnolo fu l’unico successo stagionale, visto che dalla gara successiva si ritorno alle mappature precedenti!
E veniamo al 2013. Questa volta l’ambito è leggermente diverso ma la sostanza non cambia. Non vogliamo parlare della trovata di un team ma della “marcia indietro” di un FORNITORE, la Pirelli. E vogliamo sottolineare la parola FORNITORE in quanto Pirelli si trova letteralmente sotto scacco dei Team che hanno avuto e hanno voce in capitolo sulle caratteristiche degli pneumatici da utilizzare. E così, dopo le prime cinque gare del 2013, il costruttore italiano di pneumatici “ha deciso” di modificare “il range di utilizzo” delle proprie coperture, ovvero di tornare fondamentalmente a qualcosa di molto vicino agli pneumatici utilizzati nel 2012.
Come si spiega questa marcia indietro? Il primo punto da affrontare è legato al degrado delle coperture 2013: i quattro pit stop di Barcellona non sono piaciuti, nè ad Ecclestone nè ad alcuni team, Red Bull e Mercedes in primis. L’elevata usura poi, registrato in quasi tutte le gare sin qui disputate, aveva già fatto “storcere il naso” a molti piloti, se non a tutti, in quanto si sono trovati costretti in più di un’occasione a dover gestire le gomme e a non poter spingere al 100%. Frasi come “le gare le decidono le gomme”, “il campionato è troppo condizionato dagli pneumatici” e così via, hanno fatto sì che la Pirelli tornasse sui suoi passi.
Il patto non scritto delle due o meglio tre soste a gara
Esisterebbe poi un accordo non scritto tra i team affinchè le coperture 2013 potessero portare ad avere due o tre soste a Gran Premio. Ecco perchè la vittoria di Alonso in Spagna con quattro fermate per la sostituzione degli pneumatici ha fatto scattare la reazione di Red Bull e Mercedes che hanno richiamato e “costretto” la Pirelli a tornare sui suoi passi.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Paul Hembery – è offrire ai Team nuovi pneumatici che presentino le caratteristiche di stabilità del range 2012 e le prestazioni del 2013″. Una buona spiegazione ma non certo la verità! Ai microfoni di SkySport ha anche aggiunto: “La RedBull formalmente non ha alzato la voce. La decisione è stata della Pirelli”. E poi ancora: “Testiamo le gomme con una vettura 2010 a inizio stagione, con 10 gradi di temperatura”.
Quattro soste sono troppe ma due potrebbero essere poche!
A partire dal Gp del Canada, prima gara in cui si tornerà alle vecchie coperture Pirelli, la domanda potrebbe essere la seguente: come saprà o potrà reagire la Pirelli se a Montreal ci fosse una vittoria Red Bull o addirittura di una Mercedes, magari anche con una o due sole soste? Lotus e Ferrari potebbero chiedere a quel punto di avere degli pneumatici diversi per “rispettare” il patto delle tre soste! E allora sarebbe davvero il caos, soprattutto per Pirelli che ne avrebbe un ulteriore problema di immagine!
Video intervista a Paul Hembery (via SkySport)
Le parole di hembary non mi convincono molto. Se non sbaglio Pirelli è in fase di rinnovo per altri 3 anni… come dire…
Mezze bugie e mezze verità. Impasti e rimpasti.
Pirelli va in retromarcia e Red Bull che abbassa i toni, alzando le mani precisando che la decisione è opera totalmente della Pirelli. Come se le sue lamentele, vecchie solamente di alcune ore, fossero lontane anni luce e ormai dimenticate.
Ormai la F1 è arrivata ad un punto di totale ingessamento. Bisognerebbe liberarla e sgrovigliarla. Essa è prigioniera di un sistema che la strumentalizza in favore di uno spettacolo fittizio, in onore di interessi economici gestiti da chi manovra il circo abilmente e sapientemente, per un non poco celato tornaconto.
Uno sport motoristico, dovrebbe essere disimpegnato da restrizioni, dovrebbe dare libero sfogo alla fantasia e all’ingegno e non ad essere legato all’inspiegabile regola del “Tutto uguale” .
La F1 avrebbe bisogno di essere riattata. Vedere Ecclestone dare la festa di addio, vedere gli ingegneri progettare i motori con soluzioni geniali e innovative, vedere le macchine con gomme di produttori diversi e di vedere i team utilizzarle come e quando credono, senza alcun obbligo di impiego per tipologia e per numero di cambi. Tutto a totale discrezione di chi affronta la competizione. Nulla di scontato e di prevedibile. In pratica, lo sport. Ogn’uno con le proprie forze, abilità, destrezza, genialità e fantasia.
Dovevano permettere test invernali seri.
I piloti dovrebbero essere in grado di gestire le gomme.
Bisogna smetterla di pensare più alle conferenze stampa di quel che si vede in pista.
pagliacciata Pirelli, stanno perdendo credibilita’
per quanto sono informato io, mi sembra che sia stata una richiesta di Ms. Ecclestone per aumentare spettacolo, non per colpa di Pirelli