Molti team F1 in crisi ma c’è chi bussa alla porta della FIA
La Formula 1 è in crisi o meglio molti team sono in gravi difficoltà economiche. Lotus, Sauber, Marussia, Williams sono fortemente indebitate e ancora non hanno tutte le coperture necessarie per poter affrontare la prossima stagione.
Una situazione che si trasciana da tempo, acuita dalla crisi mondiale e dai costi di una Formula 1 sempre più spendacciona e sprecona!
E mentre da un lato si chiedono sforzi enormi ai costruttori presenti, dall’altra la FIA ha lanciato un bando per allargare lo schieramento di partenza, a partire dalla stagione 2015.
Un po’ come avvenuto nel 2009, quando per rimpiazzare le uscite di scena di Honda, Toyota e BMW l’allora Max Mosley lanciò la “corsa all’oro”, con la promessa di un budget cap che poi non si è mai visto, anzi!
E con le stesse sterili promesse di riduzioni dei quattrini necessari (troppi!) per affrontare una stagione in F1, Jean Todt, neo eletto Presidente della FIA, pubblica un bando per nuovi ingressi nel Circus!
Udite, udite, i nuovi candidati dovranno però dimostrare di:
(1) avere un interessi a lungo termine nel campionato F1;
(2) capacità tecniche e risorse necessarie per allestire un team di F1;
(3) capacità di raccogliere i fondi necessari;
(4) risorse umane sufficienti e con un’esperienza in F1.
La scadenza per conoscere il nuovo nome o i nuovi nomi è stata fissate per la fine di febbraio. E qui potrebbe cascare l’asinello Todt, nel senso che, molto probabilmente, ci sarebbe già una grande casa pronta ad entrare o rientrare in Formula 1 e allora, un po’ all’italiana, si indice un concorso solo per proclamare vincitore il “raccomandato” di turno!
L’allegra accoppiata Ecclestone-Todt si rivela, ogni giorno che passa, sempre più “affiatata”! Attenti però ai polli, cioè ai team citati all’inizio del post che, potrebbero approfittare per mollare tutto e salutare il Circus!
Scritto da: Andrea Gallazzi
E quant’anche fosse?
Se la Formula 1 è in crisi, e lo è, ben vengano nuovi team e ben venga la spettacolarizzazione della corse, altrimenti le gare sarebbero relegate in serie b e viste da uno sparuto gruppo di appassionati, come è accaduto ad altre categorie “invisibili” o quasi dell’automobilismo.
Purtroppo è la televisione il motore della notorietà di qualunque sport, senza di quella l’anonimato è assicurato, magari un anonimato di lusso, che vive solo di puro sport, ma sempre anonimato invisibile rimane.
Giuseppe