Un inizio di stagione difficile per Sebastian Vettel. Il solo podio ottenuto in Malesia non può essere sicuramente un risultato soddisfacente per il 4 volte campione del mondo della Red Bull, che sembra essere finito in un tunnel di difficoltà dal quale non riesce ad uscire.
A ciò si aggiunge l’umiliazione di essere battuto nettamente non solo nei risultati, ma anche nel passo gara, dal compagno di squadra Ricciardo, al debutto con la Red Bull.
Un inizio che, ovviamente, pone degli interrogativi: perché tutte queste difficoltà? Abbiamo provato ad abbozzare un’ipotesi su quali possano essere i problemi riscontrati da Vettel durante queste prime 4 gare.
Come in molti sapranno, questo 2014 per la Formula 1 ha un sapore di “rivoluzione”. Una rivoluzione tecnica, ma non solo al livello del propulsore: è stata modificata sensibilmente anche l’aerodinamica delle vetture sia all’anteriore (con un’alettone più stretto) sia al posteriore, dove ora il carico aerodinamico è nettamente inferiore a quello delle passate stagioni. Questa perdita, in particolare al retrotreno, è dovuta sia alla modifica degli scarichi sia alla mancanza del “beam wing“: sulle nuove vetture 2014 è presente un solo scarico di sfogo per l’aria calda proveniente da motore, posto centralmente. Nelle passate stagioni, invece, erano due gli scarichi, ed erano posizionati ai “lati” della vettura: questo faceva si che l’aria proveniente dagli scarichi andasse verso il diffusore, incrementando il carico. Per quanto riguarda il beam wing, per farla breve, oltre alla funzione principale di sostegno dell’ala, svolgeva anche un’importantissima funzione aerodinamica, contribuendo a velocizzare il flusso d’aria che scorreva sul diffusore.
Ovviamente Vettel, nel corso degli anni, avrà impostato il suo stile di guida in un modo tale che gli venisse facile sfruttare al massimo tutto il carico aerodinamico generato dalla Red Bull, che ne aveva fatto l’arma vincente per anni. Andando a togliere carico (per via delle modifiche regolamentari che vi abbiamo illustrato rapidamente in precedenza) è facilmente intuibile che lo stile di guida adottato dal tedesco negli anni precedenti non è più compatibile con le nuove vetture, che richiedono uno stile diverso.
In sintesi, Vettel era abituato a guidare una monoposto con così tanto carico che questo “salto” di prestazione tra le nuove e le vecchie vetture lo ha mandato in difficoltà. Ricciardo, invece, che era abituato ad avere una vettura con molto meno carico rispetto alla Red Bull, ovvero la “sorella” Toro Rosso, si è trovato subito a suo agio con i nuovi regolamenti e con questa nuova Red Bull: da qui la maggior competitività dell’australiano durante queste prime gare della stagione.
A confermare questa ipotesi sono arrivate anche le parole di Niki Lauda all’emittente RTL: “Vettel è stato molto viziato nel passato con così tante vittorie, ma la performance è andata. Ha dimenticato come guidare un’altra macchina. Con diffusori soffiati (quindi con il regolamenti delle passate stagioni, ndr) è emerso con una strategia di guida che lo ha reso più veloce di tutti gli altri. Ma ora Ricciardo, che non ha mai guidato quelle Red Bull e conosce solo quella di quest’anno, la sta prendendo in mano e la guida”.
A conferma di ciò anche le parole di Adrian Newey a fine 2013 quando, a mondiale vinto, parlava di come i regolamenti avrebbero sfavorito la vettura austriaca: “Finora abbiamo fatto un lavoro migliore rispetto ai nostri avversari nello sviluppare al meglio la posizione degli scarichi, quindi sfortunatamente perderemo ancora più degli altri con il nuovo regolamento, quindi penso che recuperare dal punto di vista aerodinamico sarà una delle grandi sfide”.
Infine, un’altra piccola conferma, l’abbiamo avuto durante il Gran Premio del Bahrain di quest’anno: durante quel week end, la Red Bull “scaricò” la vettura (rispetto alle due gare precedenti e a quella della Cina) per recuperare qualche chilometro di velocità di punta in più, cercando di sopperire alle mancanze delle power unit Renault. Proprio in quella gara si sono notati molti errori dei due piloti Red Bull in fase di frenata, con diversi “lunghi” e bloccaggi: una mancanza di carico aerodinamico porta anche a questo.
Per concludere: Sebastian Vettel ha dei problemi e non sono risolvibili in pochi “minuti”. Dovrebbe fare una sorta di reset e impostare la sua guida per questa Red Bull, una vettura quasi completamente diversa da quella che aveva guidato negli anni passati. Aspettiamo, quindi, di vedere se gli aggiornamenti che porterà il team austriaco in Spagna aiuteranno il tedesco a riprendere la via della vittoria prima di darlo per “spacciato”.