La crisi della Ferrari F1 è sotto gli occhi di tutti.
La Scuderia di Maranello ha vinto il suo ultimo titolo piloti nel 2007 e costruttori nel 2008. Da allora, anche se qualche buona stagione c’è stata, nessun alloro iridato è più finito ad arricchire il palmarés del Team fondato da Enzo Ferrari.
Quest’anni poi, il cambio di regolamento che ha introdotto in Formula 1 le nuove power unit, ha di fatto portato in evidenza tutte le carenze di un Reparto Corse Ferrari, molto lontano dall’essere un esempio da seguire.
La F14T affidata quest’anno a Fernando Alonso e a Kimi Raikkonen non solo non è all’altezza della Mercedes ma, in molte occasioni, l’abbiamo vista in lotta per posizioni di rincalzo e contro team che occupano la parte bassa della classifica costruttori.
Cosa non non ha funzionato in Ferrari? Cosa non funziona a Maranello?
Scuderia e non azienda di automobili
Un primo aspetto che, a nostro avviso, è molto importante per poter essere competitivi nel campionato mondiale di Formula 1 è che occorre tornare ad essere prima di tutto una Scuderia e non un’azienda di Auto con un reparto Corse costretto a “seguire” i processi della “fabbrica”. Per correre e vincere in F1, occorrono tempi di reazione diversi da quelli di FIAT o Ferrari. Ci vogliono processi snelli che permettano di prendere decisioni in tempi rapidi e di portare in pista componenti nuove velocemente. Il recente Gran Premio del Canada era stato annunciato come la gara in cui la Ferrari avrebbe portato parecchie novità. E invece, nulla o quasi! E Mentre Mercedes, Red Bull ma anche i piccoli team sono reattivi, la Ferrari pare sia come congelata, immobile e incapace di portare novità vere.
Più peso politico, sui tavoli che contano
In questi anni, la mancanza di un Team Principal di peso, alla fine, ha pesato. Il povero Stefano Domenicali non è mai stato all’altezza del suo ruolo. La Ferrari, in questi ultimi anni, ha sempre subito sia la Federazione che il peso di altri Team: Mercedes e Red Bull su tutti. Le decisioni sugli scarichi soffiati, sulle gomme, sulle nuove power unit, sono state pilotate da uomini ben più consistenti del ragionier Domenicali. E i risultati di questi team sono sotto gli occhi di tutti!
Il metodo di lavoro in fabbrica va rivoluzionato
Occorre cambiare radicalmente il modo di lavorare, soprattutto a Maranello. L’ormai vetusto Presidente non ha saputo far altro che piangersi addosso perchè non c’erano test in pista durante l’anno. Gli altri team invece, investivano in simulatori e non solo che hanno permesso loro di poter tranquillamente fare a meno dei costosi test su asfalto! Ne è un chiaro esempio la Red Bull che, per un motivo o per l’altro, percorre pochissimi chilometri durante le sessioni di prove invernali ma riesce sempre a farsi trovare pronta per il via della stagione! Ci sarà un motivo, o no? E non tiriamo in ballo sempre il solito Adrian Newey…
Guardare avanti al futuro della F1
La Ferrari deve guardare avanti. Occorre non essere nostalgici del passato, ricordare sempre che prima si facevano test in pista, prima si potevano sviluppare i motori, prima, prima, prima… Occorre guardare al futuro, progettare il futuro della Formula 1 che, senza Bernie Ecclestone, potrebbe collassare come un castello di sabbia sotto il sole d’agosto!
Ci fermiamo qui con la nosta analisi ma spettiamo da voi qualche altro contributo che ci auiti a capire il perchè della profonda crisi in cui la Ferrari versa…
A voi la parola.
Scritto da: Andrea Gallazzi