La pausa estiva di agosto segna una sorta di “spartiacque” tra la prima e la seconda parte della stagione di Formula 1: una pausa utile anche per dare dei giudizi su quanto ci siamo lasciati alle spalle, ovvero il dominio Mercedes. Tempo di pagelle che, per comodità, divideremo in base alla motorizzazione, fattore di grande importanza durante questa stagione.
MOTORIZZATI MERCEDES
Mercedes: 9,5
Impossibile non dare il massimo dei voti agli uomini di Stoccarda: gli ingegneri della “freccia d’argento” hanno creato, in se per se, un capolavoro, una vettura che potrebbe dare tranquillamente più di mezzo secondo alla concorrenza senza sforzi. Fin dai test invernali il team tedesco aveva dimostrato di essere un passo avanti rispetto alla concorrenza, con una superiorità quasi imbarazzante, manifestatosi fino al Gran Premio del Canada, quando, anche la stessa Mercedes, aveva dato dei segnali di “cedimento”: un problema all’impianto frenante per Lewis Hamilton e il blocco della parte ibrida per Nico Rosberg avevano gettato le prime ombre sull’affidabilità di questa monoposto. Segnali pian piano cresciuti nel corso degli ultimi appuntamenti del mondiale: problemi, in particolar modo, all’impianto frenante che hanno costretto entrambi i piloti, in occasioni diverse, al ritiro oppure ad un consistente calo del ritmo di gara. Da segnalare, infine, la “rogna” interna al team per quanto riguarda i piloti: una situazione gestita malissimo, sfociata definitivamente durante l’ultimo Gran Premio di Ungheria. Manca quel qualcosa alla perfezione complessiva, ma questa vettura sta dimostrando ampiamente di essere la migliore del mondiale e che ha tutte le caratteristiche per aprire un nuovo ciclo vincente.
Williams: 8
Tanto potenziale e tanti rimpianti. La Williams è, molto probabilmente, la seconda forza del mondiale e sin dai test invernali aveva dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice, con un pilota di esperienza come Felipe Massa e un giovane “rampante” come Valtteri Bottas. Il team di Grove, rispetto alla passata stagione, è cambiato completamente partendo dal reparto tecnico. dove la mano di Pat Symonds ha dato i frutti sperati, per arrivare al marketing, dove la scuderia ha stretto un contratto con un grosso sponsor, “rivitalizzando” anche la sua immagine nel mondo della Formula 1. Oltretutto, la garanzia offerta dai motori Mercedes, dopo la rescissione da Renault, è un punto fermo da cui partire per “rifondare” un team che ha fatto la storia della Formula 1, dopo alcuni anni passati nell’ombra, lontano dalle posizioni che contano. La Williams di questo 2014 è la dimostrazione che non servono sempre grossi budget per fare una vettura vincente.
Force India: 6,5
Ad inizio stagione Vijay Mallya, boss della Force India, dichiarava che il team indiano era pronto per la vittoria. Successo, fino a qui, mai arrivato: la stagione, però, non è da “buttare”, anzi, si è rivelata piuttosto soddisfacente. Il podio conquistato in Bahrain da Sergio Perez non è solamente frutto del caso, ma di una buona vettura che, nelle prime gare della stagione, aveva dato dimostrazione di essere una solida base su cui lavorare. Se da una parte del box i risultati arrivano a grappoli, dall’altra Nico Hulkenberg si sta dimostrando, ancora una volta, un pilota veloce e costante con ben 10 gare su 11 a punti. Probabilmente ci si aspettava qualcosa di più dalla Force India, quanto meno essere più vicini al livello della Williams, ma i tracciati ad alta velocità di Spa e Monza, caratteristica in cui la vettura indiana ha sempre eccelso, potrebbero aiutare la scuderia ad impreziosire ulteriormente il suo palmarès della stagione.
McLaren: 5,5
Il solo punto di distacco dalla Force India potrebbe trarre in inganno, ma la McLaren del 2014 è la più lenta dei motorizzati Mercedes: il doppio podio ottenuto nella gara inaugurale non si è ripetuto nell’arco della stagione, con una stagione sempre più avara di risultati di prestigio. L’arrivo del giovane Kevin Magnussen e il ritorno di Ron Dennis al timone hanno sicuramente portato una “scossa” a Woking, ma ciò non è bastato alla McLaren per ritornare alle posizione in cui ci aveva abituato negli ultimi anni. Molto probabile che il team sia già concentrato per la nuova avventura con la Honda che prenderà vita solamente a partire dalla prossima stagione. È importante finire “dignitosamente” il 2014 anche per i soldi derivanti dalla posizione finale nel campionato costruttori visto che, per il momento, di main sponsor per il team di Woking sembrano non esserci.
MOTORIZZATI RENAULT
Red Bull: 8
Le prime voci di un possibile “disastro” Renault erano circolate verso la fine del 2013, quando alcuni ritardi avevano lanciato i primi dubbi sulla competitività e l’affidabilità della power unit transalpina. Perplessità confermate durante i primi test invernali, i quali avevano dimostrato tutti i cronici problemi che affiggevano tutti i motorizzati Renault: a ciò si aggiungeva una RB10 piuttosto estrema concettualmente che, di certo, non aiutava i nuovi propulsori ad avere un raffreddamento sufficientemente utile a ristabilire buone temperature di esercizio. Una Red Bull sempre più a fondo che, contrariamente a quanto ci si aspettava, arrivò a podio nella prima gara del mondiale (successivamente annullato causa squalifica per il flussometro): un risultato insperato per quanto visto nei primi test. Nel ruolino del team campione del mondo ci sono da segnalare anche i due successi in Canada e in Ungheria che vanno ad impreziosire ulteriormente il palmares di Daniel Ricciardo e della Scuderia austriaca.
Toro Rosso: 6,5
Una bella sorpresa. Come per la “sorella maggiore” Red Bull, i problemi alla power unit sembravano essere, anche attualmente, il vero handicap di questo team: una vettura nata bene che ha portato più volte a punti i propri piloti, con qualche prestazione degna di nota come quella di Jean Eric Vergne in Ungheria. A Faenza possono essere soddisfatti per quanto fatto.
Lotus: 4
Perdere un campione come Kimi Raikkonen si sapeva che poteva essere una bella batosta per il team inglese, ma non si pensava che la scuderia calasse a picco fino a questo punto. Il team di Enstone si è presentato al via con una vettura molto “particolare” ricca di curiosità tecniche come il muso a “tricheco” che avevano attirato l’attenzione degli addetti al lavoro. Sfortunatamente per loro queste soluzioni non hanno portato i risultati sperati, portando la Lotus a lottare fuori dalla zona punti. E pensare che l’anno scorso lottavano per il mondiale…
Caterham: 3
Trovare un aspetto positivo è impossibile: una situazione imbarazzante, un misto tra problemi finanziari, per la quale il proprietario Tony Fernandes ha dovuto cedere il team, e una situazione tecnica che la rende la vettura più lenta del lotto. Kamui Kobayashi ce la mette tutta ma, quest’anno, anche il divario dalla Marussia è diventato più ampio e a sottolinearlo sono le prestazioni di Marcus Ericcson, costantemente ultimo, spesso anche a oltre mezzo secondo da Max Chilton. Per la seconda metà di campionato dovrebbero arrivare importanti novità tecniche che dovrebbero incrementare le prestazioni della C05, tra cui un nuovo muso e un diffusore modificato. Riusciranno a colmare il gap su chi li precede?
MOTORIZZATI FERRARI
Ferrari: 5
Purtroppo per la scuderia di Maranello (e per i tifosi) questo è un altro anno di sofferenza. Una F14-T carica di speranze che ha deluso molto in cui trovare una caratteristica positiva, per quanto ci sia aspettava ad inizio anno, è difficile: tanti, troppi, problemi che non posso essere colmati in breve tempo, come detto dallo stesso James Allison, ora direttore tecnico del team del Cavallino. Una situazione frustrante che ha portato anche al licenziamento dell’ingegner Marmorini, reo di aver progettato una power unit compatta ma poco potente anche se, dalle sue ultime dichiarazioni, si evince che tutta colpa sua non era… Un fallimento su tutta la linea anche se, però, questa vettura è riuscita a conquistare due podi grazie a Fernando Alonso, mentre dall’altra parte del box un laconico Kimi Raikkonen tentava, e tenta, di assecondare la vettura al suo stile di guida. In Ferrari vincere non è tutto, è l’unica cosa che conta e, per questo, il team di Maranello, anche per questa stagione è da bocciare. Si spera in tempi nettamente migliori.
Sauber: 4,5
Come nel 2013, l’avvio di campionato di non è stato di certo esaltante per la piccola scuderia svizzera. Quest’anno, però, la situazione porta a referto un totale di 0 punti: una situazione frustrante per chi è abituato a ben altri tipi di risultati. Uno dei problemi fondamentali di questa vettura è il peso: l’accoppiata telaio-motore, infatti, supererebbe abbondantemente il peso minimo. Questo vanificherebbe tutte le buone soluzioni, sopratutto all’anteriore, introdotte quest’anno dal team elvetico. Perdere, inoltre, un pilota del calibro di Nico Hulkenberg non ha di certo aiutato.
Marussia: 7
Possono sembrare pochi, ma i 2 punti conquistati a Montecarlo da Jules Bianchi (sopratutto se la Sauber dovesse mantenere l’attuale trend) sono di fondamentale importanza per il piccolo team russo. Il nono (o il decimo) posto nella classifica finale dei costruttori potrebbe valere importanti somme di denaro per la scuderia che potrebbe riversarli nello sviluppo: hanno una garanzia come Jules Bianchi, pilota veloce e di talento, e Max Chilton, un pilota che, almeno, la vettura al traguardo la porta. L’aspetto positivo della stagione è l’essersi avvicinati ai più diretti rivali, Lotus e Sauber, togliendosi anche qualche soddisfazione nel corso dell’anno. A piccoli (ma piccoli) passi c’è uno sviluppo costante che sta portando la Marussia a poter lottare con team ben più blasonati nonostante uno stretto budget.