Rinnovo Alonso – Ferrari: perché sì, perché no!
Tempo di mercato per la Formula 1. Tempo di mercato anche per Fernando Alonso, al centro di voci su un possibile rinnovo da 105 milioni con la Ferrari valido fino alla fine del 2019. Un’indiscrezione riportata nello spazio di poche ore dal settimanale Autosprint, dalla tedesca Bild e poi ripresa anche dal quotidiano La Gazzetta dello Sport che, probabilmente, un minimo di fondamento ce l’ha. Si parlerebbe di circa 35 milioni all’anno (esclusi gli sponsor personali), quasi il doppio rispetto a quanto percepito attualmente, quindi si parlerebbe di cifre spaventosamente alte. Un investimento importante ma questo rinnovo ha veramente senso per le due parti?
CAPITOLO ALONSO
Perché sì
Alonso deve rimanere in Ferrari. Deve estendere il suo contratto con la scuderia di Maranello perché sa di essere uno dei migliori piloti in circolazione, il più completo probabilmente. Allo stesso tempo conosce bene l’ambiente Ferrari essendo ormai questo il 5° anno in Rosso e sa di cosa è capace l’organigramma tecnico, sopratutto ora che James Allison è alla guida del reparto tecnico. La vera questione è: quale alternativa per Alonso se non la Ferrari? La McLaren, certamente, ma è difficile che Alonso si butti in questa nuova avventura senza garanzie e le tempistiche per capire se questa vettura potrà essere veramente competitiva sono stretti, in quanto la stessa Rossa si aspetta una risposta in breve tempo. Sapendo di non poter puntare a vetture di “primo piano” come Mercedes e Red Bull che non hanno intenzione di ingaggiare lo spagnolo, rimanere dove è attualmente vorrebbe dire dare continuità alla sua carriera e avere un futuro “certo”, senza dimenticare che per la maggior parte dei tifosi Ferrari è parte integrante della squadra, un punto fermo. Fernando sa che solo in Ferrari troverebbe una squadra costruita solo intorno a lui, cosa che in altri team non farebbero, visto che si parlerebbe di un contratto a breve termine. Per non parlare, infine, del conto in banca che, se fossero accettate le sue condizioni, lieviterebbe in maniera vertiginosa anche se i soldi non gli mancano. (Personalmente sarei curioso di capire come questi soldi lo ripaghino dei mondiali persi, ma, alla fine, ognuno è diverso).
Perché no
Alonso non deve estendere il suo contratto e provare a liberarsi il prima possibile perché sa che ci vorranno anni, come ammesso dallo stesso Marco Mattiacci, per avere una Ferrari che possa impensierire la Mercedes per conquistare il mondiale. Come dichiarato recentemente da Aldo Costa, una delle figure vincenti della vettura argentata, la vera minaccia nelle prossime stagioni potrà arrivare arrivare dalla Red Bull, non dalla Rossa. Lo stesso Alonso ha lanciato diversi messaggi per far capire che un possibile divorzio da chi lo ha sostenuto in questi anni è davvero dietro l’angolo. Fernando è stufo degli insuccessi e di risultati, ovvero il titolo, che non sono arrivati, nonostante lo spagnolo abbia fatto gli straordinari per portarseli a casa. Rimanere in Ferrari fino al 2016 e, magari, trovarsi di fronte ad un progetto fallimentare potrebbe rendere la vita di Fernando un inferno: a quel punto se l’asturiano sa di essere costretto a “soffrire” ancora per anni a Maranello perché non andare a Woking a riempirsi ulteriormente il portafoglio (si parla di quasi 50mln l’anno) e a dimostrare a Ron Dennis di aver puntato sul pilota “sbagliato” in quel lontano 2007, magari trovandosi anche una vettura vincente?
Fernando Alonso è a un bivio. Sa che questo sarà il suo ultimo ingaggio della carriera (a fine 2019 avrà 38 anni) e deve decidere come giocarselo: rimanere in Ferrari e rischiare di rimanere a bocca asciutta anche dopo il 2016 oppure puntare tutto sulla nuova accoppiata McLaren-Honda senza uno straccio di garanzia?
CAPITOLO FERRARI
Partiamo da un presupposto: la Ferrari ha bisogno di una ristrutturazione interna che deve partire dal vertice più alto della piramide (Montezemolo), fino all’ultimo meccanico nel team.
Perché si
La Ferrari deve rinnovare il contratto ad Alonso oltre il 2016 perché Alonso, al momento, è l’unico punto fermo e “convincente” di questa squadra. Sarebbe il punto di partenza di questo processo di ristrutturazione che metterebbe l’iberico al centro del progetto a medio/lungo termine che Marco Mattiacci sta portando avanti in questi mesi e che porterà avanti anche nei prossimi anni: servirebbe a dare quella continuità tra il vecchio e il nuovo. La Ferrari dovrebbe rinnovare il contratto ad Alonso per le sue indiscusse qualità che lo rendono uno dei migliori piloti all’interno del Circus, affidandosi alle prestazioni e al talento dello spagnolo per ripartire e a Maranello sanno benissimo che, probabilmente, solo lui può dare questa garanzia. La Ferrari gli deve rinnovare il contratto anche per riconoscenza, per aver mantenuto a galla il team mentre i compagni di team affondavano (e affondano) nelle difficoltà di una vettura sempre difficile da guidare. La Ferrari sa che perdere Alonso vorrebbe dire anche una crisi mediatica perché Fernando, come detto, è molto ben voluto dai tifosi e un suo abbandono potrebbe creare quasi una rivolta. Oltretutto rinunciare ad Alonso significherebbe anche essere un po’ “stupidi”: vai a rinforzare la concorrenza indebolendo la tua squadra? Se la Rossa vuole rinnovare dovrà fare un contratto di ferro: nessuna clausola per liberarsi a meno di una pesante penale, deve blindarlo e deve renderlo centro completo del progetto, assecondandolo nelle sue richieste.
Perché no
La Ferrari non deve estendere il contratto di Alonso oltre il 2016 perché Fernando non è il pilota adatto alla ricostruzione della Rossa. Se a Maranello sanno di per certo di non essere competitivi (con una vettura da titolo) in breve tempo che senso ha mantenere a casa un Alonso che sarebbe frustrato e che creerebbe solo malumori, oltretutto per 35 milioni all’anno? Sarebbe semplicemente uno spreco di soldi. A quel punto perché non mandarlo via e puntare su un pilota giovane (Bianchi, Hulkenberg, Vettel tanto per fare dei nomi) con cui ripartire da 0, affidando lo sviluppo della vettura a uno che, in passato, ha dimostrato di saperla sviluppare veramente la vettura come Raikkonen, cosa in cui lo stesso Alonso ha fallito nel corso degli ultimi 5 anni (non a caso l’ultima vera Ferrari competitiva fu la F10)? Sarebbe una sorta di anno 0, come per la McLaren: poche pretese, tranquillità e i soldi risparmiati dall’ingaggio di Fernando potrebbero essere reinvestiti per migliorare le strutture attuali, per assumere nuovi tecnici e per “comprare” la tecnologia ibrida da chi, nel corso degli anni passati, si è già portato avanti su questa nuova frontiera. Si potrebbe iniziare a far funzionare il progetto dell’accademia giovani piloti, portando i ragazzi del vivaio direttamente in prima squadra, come succede in Red Bull.
Oltretutto si sa che quando inizia una “Rivoluzione” si scarta cosa non ha funzionato e, girando la domanda, perché non cacciare lo stesso Alonso che non è riuscito a portare il titolo a Maranello? Anche perché, guardandoci indietro, che senso aveva cacciare Raikkonen a fine 2009 (riuscito nell’impresa di vincere il titolo) e non cambiare Alonso ora che ha “toppato” nell’obiettivo principale? Perché se il motto è si vince e si perde insieme lo si rispetta in qualunque situazione, sia che trionfi sia che ti trovi davanti ad una sconfitta.
Al contempo, accettare le richieste economiche di Alonso, spropositate per come le ha definite la stessa Ferrari, non significherebbe una sorta di sconfitta? Insomma, chi comanda nel team? La Ferrari o Alonso? Secondo la legge del mercato maggiore è la domanda più sale il prezzo: ma in questo caso Alonso dietro di se non ha mercato, ha solo la Honda, quindi perché il “prezzo” dell’asturiano dovrebbe raddoppiare?
Per concludee la Ferrari dovrebbe tenere Alonso, ma solo a certe condizioni. Fernando non deve essere il centro assoluto del progetto perché, altrimenti, ci si ritroverà nella stessa situazione degli anni passati, dove solo un pilota faceva i punti mentre l’altro passava tutta la stagione a capire come far funzionare la vettura “cucita” intorno all’asturiano. È controproducente per la Ferrari stessa. Gli si deve rinnovare il contratto a condizione di essere sicuri di riuscire ad avere una vettura competitiva nel giro di pochi anni, in modo che lo stesso Alonso non diventi il male (morale) della Ferrari. Gli si deve rinnovare il contratto perché di piloti del suo calibro e del suo talento li si possono contano sulle dita, ma, non per questo, alle cifre che lo spagnolo vuole.
Fossi in Montezemolo metterei sul tavolo il rinnovo del contratto con un lieve ritocco dell’ingaggio e farei capire ad Alonso che andare avanti insieme è la soluzione migliore per entrambi, non solo per la Ferrari…
E poi si sa, i piloti passano, la Ferrari resta.