Sono passati pochi mesi da quando Marco Mattiacci ha assunto uno dei lavori più tosti all’interno del Circus della Formula 1, ovvero il ruolo Team Principal della Scuderia Ferrari. L’obiettivo? Riportare la squadra italiana alla vittoria.
In vista della gara di casa a Monza il prossimo fine settimana, Formula1.com ha pubblicato un’intervista esclusiva con Mattiacci, dove il capo della Scuderia affronta tematiche importanti come la leadership di Alonso, la rinascita di Raikkonen e…
Qui sotto alcune tra le domande e risposte più interessanti. L’intervista completa su Formula1.com.
La prima domanda di Formula1.com riguarda i primi 100 giorni alla guida della Ferrari e Marco Mattiacci risponde così: “Quello che posso dire è che il futuro è più grande rispetto al passato. Questi 100 giorni sono stati pieni di entusiasmo e molta curiosità, e ora, conoscendo la F1 un po’ meglio, posso dire che questo è un mondo fantastico, questo è uno sport fantastico con grandi talenti, grandi personaggi e un sacco di adrenalina. Io rispetto il fatto che sto entrando in un mondo molto competitivo e che io lavoro per il marchio/team più forte al mondo. La mia missione è di riportare la Ferrari al top e questi 100 giorni sono stati estremamente utile per me per capire dove noi eccelliamo e dove noi non lo facciamo. La sensazione è estremamente positiva”.
Domanda (F1.com): Rilevare un squadra come la Ferrari è sempre un bel problema, ma deve essere ancora di più quando la squadra è in un periodo buio e ci sono dalle aspettative poco realistiche da soddisfare?
Marco Mattiacci: l’ossessione della Ferrari è quella di essere la numero uno. E quale periodo buoi? Negli ultimi due anni la Ferrari è sempre stata al top – non ha vinto, ma è sempre in posizioni chiave. Così quello che mi è stato chiesto è quello di dare leadership e una nuova visione alla Ferrari e di impostare un modello diverso per ciò che sarà la Scuderia in due o tre anni. Sicuramente per avere successo, ma anche di avere un buon livello di capitalizzare.
D: Storicamente, i team principal senza un background di corsa sono raramente riusciti nell’arena della F1. Sei un’eccezione a questa regola?
MM: Sono convinto che mi accingo a fare un ottimo lavoro. Sono molto fiducioso.
D: Quindi quali sono le qualità pensi di avere che sarà il più importante per questo lavoro?
MM: Non posso dire quali sono le qualità che ho. In generale, è necessario disporre di leadership e visione ed essere in grado di creare talenti. È necessario promuovere l’innovazione. Penso che queste sono le esigenze di un leader per creare un gruppo di successo.
D: Si potrebbe dire che sei ancora un Team Principal apprendista. Chi è il tuo insegnante?
MM: Tutti! Mi guardo intorno. Io sono come una spugna (ride). Ho un modello in termini di persone – che non sono nel mondo di Formula 1 – che ho come benchmarking da tutta la mia vita […]. Qui in Formula 1 ci sono cose che puoi apprendere tutti i giorni, da parte di tutti […].
D: Il futuro modello di leadership nel paddock è “più senso degli affari” e “meno benzina nel sangue”?
MM: Fate attenzione, ho un sacco di benzina nel mio sangue! Ho lavorato per la Ferrari per 15 anni e ho respirato la Formula 1 fin da quando ero in grado di guardare la TV. Alla fine è tutta una questione di capacità personali. Si può avere successo in molte aziende nella nostra vita e non necessariamente negli stessi settori. E’ la qualità delle persone la cosa più importante.
D: Il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, ha recentemente dichiarato che le basi per il prossimo ciclo di successi sono ora previste. Quali sono queste basi esattamente? Dove sono?
MM: Stiamo lavorando molto duramente per fare in modo che in futuro Ferrari resterà al vertice del motorsport e per fare in modo che questa sia una squadra vincente in ogni aspetto del motorsport. E naturalmente eccellere in Formula 1.
D: C’è una timeline collegato a diventare di nuovo una squadra vincente?
MM: Abbiamo una strategia molto chiara e dei tempi molto precisi […]
D: Una domanda semplice poi: quando tornerete a vincere?
MM: Dobbiamo lavorare molto duramente e troveremo molti giorni difficili lungo la strada, ma torneremo al top.
D: Kimi Raikkonen in questa stagione ha impigato un po’ di tempo per riacclimatarsi alla squadra…
MM: Io amo Kimi. E’ uno dei piloti più talentuosi. Abbiamo avuto un po’ di problemi nel dare a lui una monposto rilevante, ma la squadra è tutta dietro di lui e si è visto dalle sue gare in Ungheria e in Belgio che lui c’è.
D: Quindi (Alonso e Raikkonen, ndr) saranno i due piloti anche nel 2015?
MM: Certo.
D: Quali sono i tuoi obiettivi personali per la stagione?
MM: Se si parla di obiettivi personali… la mia famiglia. In secondo luogo è Marco: io sono una persona curiosa, quindi voglio imparare il più possibile da tutto ciò che faccio. E poi è di portare la squadra di nuovo al top.
L’intervista completa su Formula1.com.