La Formula 1 questo fine settimana tornerà a correre sull’asfalto infuocato del circuito più veloce ed antico del mondiale. La quiete del parco di Monza verrà turbata dal frastuono dei motori e dal rumore della folla in delirio. La Formula 1 torna nel suo habitat naturale, su un circuito che ha fatto la storia di questo sport, nel luogo dove tutto ebbe inizio nel lontano 1922, l’unico e vero tempio della velocità: l’autodromo nazionale di Monza.
Il Gran Premio d’Italia è un appuntamento fisso del mondiale e chiude il ciclo dei Gp europei. Il Circus infatti, dopo Monza, si sposterà a Singapore dove inizierà la fase conclusiva della stagione.
Il Gran Premio che si disputa sul suolo italiano è l’evento più antico, evocativo e veloce della stagione. Il circuito fa parte del mondiale di Formula 1 dalle origini di questo sport ed è la corsa di casa della Scuderia Ferrari. Fare una bella figura qui per il team di Maranello è da sempre fondamentale, le tribune infatti saranno ricoperte di tifosi della Rossa che vorranno assistere ad un successo o almeno ad una gara degna del blasone della scuderia italiana.
Ecco perchè James Allison e tutti ingegneri del team Ferrari stanno lavorando così duramente per tentare di ripetere e riconfermare i livelli di competitività fatti registrare dalla F14-T sulla pista di Spa e portarli sul circuito di casa. In un intervista per Ferrari.com il Direttore Tecnico James Allison ha analizzato la prestazione della monoposto italiana sul circuito belga. Nessuno in casa Ferrari si sarebbe mai aspettato un livello di competitività così alto su un circuito che, per caratteristiche, non esalta i punti forti della F14-T. L’ingegnere inglese ha dichiarato: “Spa e Monza hanno entrambe caratteristiche che, forse, non mettono in evidenza i lati migliori della nostra vettura, e per questo ci siamo avvicinati al weekend di Spa con un po’ di trepidazione. Quella di Spa è una pista sulla quale la potenza del motore ha una grande importanza ma dove anche l’aerodinamica viene messa molto in risalto. In Belgio, tuttavia, la F14 T si è comportata dignitosamente. Ci sono alcune differenze tra Spa e Monza ma le caratteristiche delle due piste sono tali da farci pensare di poter vedere a Monza una competitività simile a quella mostrata a Spa: speriamo quindi di poter disputare un altro fine settimana dignitoso, prima di andare incontro al resto della stagione su piste che dovrebbero adattarsi meglio alla nostra vettura”.
In una pista dalle velocità massime così estreme, fondamentale sarà ridurre il più possibile il carico aerodinamico per favorire l’avanzamento sui quattro lunghi rettilinei, ma altrettanto importante sarà la ricerca del giusto assetto e grip meccanico per affrontare le staccate e per uscire dalle curve lente. A tal proposito Allison ha detto: “Questo significa che è estremamente importante ottimizzare l’assetto della vettura per approfittare al massimo dei lunghi rettilinei: bisogna usare il minor livello possibile di carico aerodinamico per ridurre al massimo la resistenza all’avanzamento e ottenere così le velocità di punta più elevate. Ma ottenere buone velocità significa anche dover frenare di più per le curve: per questo motivo è fondamentale avere un assetto e un grip meccanico che possano agevolare la stabilità in frenata e allo stesso modo aiutare ad affrontare la sequenza di curve che collegano i lunghi rettilinei del circuito”.
Una gara come quella di Monza pone altre problematiche all’attenzione degli ingegneri. L’alta velocità metterà a dura prova la tenuta e l’affidabilità delle power-unit e le staccate alla fine dei rettilinei sottoporranno ai freni un grandissimo carico di lavoro.
Il fatto, poi, che la gara di domenica sarà la più corta dell’anno in termini di tempo, non significa certamente che sia la più facile. La strategia di gara dovrà essere studiata nei minimi dettagli per evitare di perdere troppo tempo nei pit-stop per il cambio gomme. Su un circuito così veloce la strategia ad una sosta sembra poter essere quella più redditizia. L’ingegnere inglese ha affermato: “Non bisogna commettere l’errore di pensare che la lunghezza inferiore, o anche il minor numero di curve, rendano più semplice questa gara per i piloti. Gestire vetture con ali più piccole e un assetto più scarico nelle curve e nelle chicane di Monza è tutt’altro che facile”.
Parlando poi dei piloti, Allison va subito al cuore di quanto visto a Spa: “Fernando ha dato vita alla sua solita straordinaria performance nell’arco dell’intero weekend e Kimi ha disputato un’ottima gara, ottenendo un buon risultato finale. Continuiamo a migliorare la nostra vettura e questi progressi si iniziano a notare nelle prestazioni dei nostri due piloti. È qualcosa che nell’ultima parte di stagione speriamo di continuare a vedere gara dopo gara”.
Questa è la ricetta che James Allison, Drettore Tecnico della scuderia Ferrari, ha elaborato per ottenere una buona prestazione da parte della vettura progettata a Maranello. Ora toccherà alla pista e al crono evidenziare pregi e difetti dalla F14-T su un tracciato dove la potenza della power-unit, il basso carico aerodinamico e la quantità di grip meccanico saranno fondamentali per ottenere un buon risultato.
Scritto da Daniele Vanin