Vettel fa autocritica: i miei problemi derivano da un insieme di fattori, tra cui me stesso
Dopo una qualifica che lo ha visto lottare vicino ai primi per la pole position, Sebastian Vettel traccia un bilancio dei problemi che non gli permettono di esprimere al massimo il suo potenziale, soffermandosi sul confronto rispetto alla passata stagione, quando la situazione tecnica della Red Bull era nettamente migliore rispetto al resto del Circus.
Il 4 volte campione del mondo per tracciare questo bilancio si è “confessato” a Martin Brundle, voce di Sky Sport F1 UK: “Prima di tutto, abbiamo avuto un sacco di problemi tecnici. Ma a parte quello non sono ancora dove vorrei essere”. Una stagione che lo ha visto più volte fermo ai box o costretto al ritiro a causa di noie tecniche (ultima venerdì durante la Fp2 per la rottura del motore) che, in qualche modo, ne hanno pregiudicato la prestazione in pista. “Ovviamente le macchine sono cambiate molto, c’era bisogno di adattarsi, il che penso non sia strano per un pilota. Ho avuto abbastanza tempo ormai e non darò la colpa a questo. Ci sono ancora delle piccole cose che penso di poter fare meglio”. Sebastian Vettel, quindi, umile, che comunque guarda a se stesso e alle sue colpe prima di guardare alla vettura che, in ogni caso, è stata capace di vincere 3 Gran Premi durante questa stagione.
Nello specifico molti giornalisti, tra cui noi con un nostro articolo di aprile con una prima disamina, attribuiscono questa mancanza di feeling e competitività del tedesco all’abolizione degli scarichi soffiati, i quali miglioravano consistentemente il carico aerodinamico delle Red Bull degli ultimi anni. Secondo il 4 volte campione del mondo, però, oltre ad un problema legamento esclusivamente al suo stile di guida, le sue difficoltà sono ad attribuire a diversi fattori: “È una combinazione di fattori. Non si può dire solo ‘È la perdita del carico, è la perdita degli scarichi soffianti’. Le gomme sono peggiori quest’anno, sono appena più dure, le vetture hanno meno grip. Ci sono un sacco di differenze dietro le quinte che sarebbe inutile spiegare alla gente perché non è ciò che vogliono sentire; loro ci vogliono vedere guidare e gareggiare l’uno contro l’altro”.
Nel complesso, la situazione rispetto alle prime gare della stagione è migliorata e si aspettano altri miglioramenti verso la fine dell’anno: “Abbiamo fatto qualche progresso ma non esiste una soluzione che risolve tutti i tuoi problemi; ci sono piuttosto una serie di cose, tanti piccoli passi che bisogna fare”.
“sarebbe inutile spiegare alla gente perché non è ciò che vogliono sentire” questa è presunzione. io vorrei capire più di quello che viene detto, il dietro le quinte della F1 si sta trasformando in “facciamo vedere a questi scemi i duelli e i sorpassi che vogliono, così il baraccone F1 continua a macinare €€€ (con la gioia di Bernie)”.
se proseguono su questa strada gli rimarranno solo un pugno di persone piene di soldi che vanno lì solo per farsi vedere, qualche arabo o cinese investitore,un centinaio di tifosi (ma quelli tipo stadio) e NESSUN vero appassionato…
Scusa il ritardo…
Il punto, non per difendere Vettel, è alla gente che si dica che sia il poco carico, che sia il cameber delle gomme o qualcos’altro simile non interessa. Noi ci abbiamo provato tempo fa a scrivere le possibili motivazioni dal punto di vista tecnico, ma, sicuramente, è difficile indagare e capire cosa ci sia realmente sotto 🙂
Sul resto, ormai, sopratutto negli ultimi anni per come l’ho vissuta io, la Formula 1 è diventata uno sport di massa, quasi come il calcio. Io nel 2007 vedevo che la Formula 1 era vista (scusa il gioco di parole) molto diversamente. Ora, se guardi, la metà dei commenti sono di critica nei confronti della Ferrari perché non danno la macchina ad Alonso o Rosberg scorretto e qua e di la. Per carità, anche la F1 è sempre stato un sport “da stadio” ma, ultimamente, questa cosa si è molto ampliata