Pagelle F1 | Gp Russia 2014: promossi e bocciati di Sochi
In un week end volto alle preghiere per Jules Bianchi, sfortunato protagonista dell’incidente di Suzuka una settimana fa, il Circus della F1 si sposta a Sochi, per il Primo Gran Premio di Russia della storia. Gara agli antipodi per i due protagonisti del mondiale: tutta in discesa per Lewis Hamilton, tutta in salita per Nico Rosberg a causa di errore alla seconda curva. Sul podio anche un concreto Valterri Bottas.
Lewis Hamilton: 8.
Week end partito bene che si conclude nei migliori dei modi. La gara per lui è in discesa fin dal primo giro, quando Rosberg sbaglia alla seconda curva e lascia la vittoria su un piatto d’argento al diretto rivale. L’unica cosa che potrebbe ostacolarlo è la SC che, però, non entra. Coglie il nono trionfo stagionale (portandosi a +17 sul compagno di squadra), il 4° consecutivo, raggiungendo Mansell a quota 31 successi, diventando così il pilota britannico più vincente in F1.
Nico Rosberg: 6.
Una gara dalla doppia faccia per quanto riguarda Nico Rosberg: 3 per l’erroraccio fatto alla seconda curva, sintomo di una voglia di strafare che non gli appartiene, 9 per la rimonta dall’ultima posizione fino al secondo posto. Vero, viene aiutato da una W05 stellare e dalle gomme di marmo, ma fare 52 giri sullo stesso set di pneumatici, arrivando a fare giri veloci a ripetizioni nelle ultime tornate vuol dire che se la sarebbe giocata tranquillamente per il primo posto. Altri 7 punti, quindi, persi; ne restano 100 da assegnare nelle ultime 3 gare: riuscirà Nico a recuperare?
Valterri Bottas: 9.
Una gara di alto livello, come lui ci ha abituato durante questa stagione. Veloce durante tutto il week end: sfiora la qualifica per un errore proprio all’ultima curva e conquista un podio, il 5° della stagione, veramente meritato. Certamente di grandi rivali per il podio, oltre le due Mercedes, non ce ne erano, ma ha portato avanti una gara di grande spessore: peccato per il secondo posto sfuggito per un errore di valutazione al muretto Williams.
Jenson Button: 8.
In McLaren hanno lasciato qualche piccola speranza a Jenson per una possibile riconferma per il 2015: da quel momento Jenson si è trasformato nella versione 2009, quella del titolo mondiale. Un’altra prova d’orgoglio per un pilota per cui è troppo presto per appendere il casco al chiodo.
Kevin Magnussen: 6,5.
Un week end tutto sommato positivo per il danese da cui, sinceramente, ci aspettavamo di più, non tanto per il risultato, ma per il ritmo in gara, nettamente peggiore rispetto a quello del compagno di squadra. Parte bene e, per sua fortuna, non rimane bloccato nel traffico del gruppetto che lo segue: alla fine arriva a quasi mezzo minuto dal compagno di squadra, troppo per come si prospettava la gara.
Fernando Alonso: 7.
È il primo pilota al traguardo tra quelli non motorizzati Mercedes. Parte bene, recuperando diverse posizioni: da quel momento può imporre il suo ritmo a pista libera, mantenendolo abbastanza costante per tutta la prima parte di gara. Nella seconda parte di gara abbassa il ritmo per via delle temperature delle gomme, eccessive. Una gara tutto sommato discreta per il risultato, anche se a fine gara sono 60 i secondi che lo dividono dal vertice.
Daniel Ricciardo: 7.
Non era il circuito più adatto per la Red Bull e i piloti lo avevano già lasciato intendere il mercoledì prima della gara. Rimane “intrappolato” al via nel gruppetto e questo segna un po’ la sua gara: alla fine riesce ad arrivare a meno di 1″ da Alonso ma manca quel qualcosa in più per effettuare il sorpasso. Sicuramente, per vedere di nuovo una Red Bull veramente competitiva bisognerà aspettare la gara di San Paolo.
Sebastian Vettel: 6,5.
Discorso simile a quanto detto per il compagno di squadra, Daniel Ricciardo, con la sola differenza che gli finisce 6″ dietro. C’è da dire, però, che Sebastian ha corso questa gara con un motore a fine vita, in quando quello sostitutivo è rimasto alla dogana a Mosca. In ogni caso Vettel è già proiettato alla sua prossima avventura colorata di Rosso.
Kimi Raikkonen: 6.
In pochi si sono accorti che alla prima curva stava per essere buttato a muro da una Toro Rosso: conseguentemente il finlandese ha perso quelle posizioni che lo hanno fatto finire nel gruppetto in cui è stato costretto a rimanere per metà gara a causa degli evidenti limiti di una F14-T che, con i sorpassi, non ha un rapporto d’amore. Nella seconda parte di gara, a pista più libera riesce ad avere un ritmo nettamente migliore, girando sugli stessi tempi del compagno di squadra. La gara di Raikkonen rispecchia, in buona parte, i problemi di una vettura nata male.
Sergio Perez: 6,5.
Una gara interessante, sopratutto per la prima parte di gara in cui con le gomme medie riesce a tenere il passo di chi lo precede con le soft. Una gara senza infamia e senza lode ma conclusa in zona punti.
Felipe Massa: 5.
Vero, tanta sfortuna (con cui ormai va a braccetto) durante le qualifiche che lo costringe ad uscire in Q1. Una strategia al quanto folle della Williams, poi, fa il resto in gara. Però, visto quanto fatto da Bottas la davanti ci si aspettava nettamente di più dal brasiliano, quantomeno finire in zona punti che manca di 8 decimi.
Jean Eric Vergne/Daniil Kvyat: 5.
Purtroppo per loro hanno fatto il sabato quello che dovevano fare la domenica: una grande qualifica, sopratutto per quanto dimostrato da Daniil Kvyat (prossimo pilota Red Bull) che conclude 5° davanti al pubblico di casa. La prima parte della gara se la giocano con Raikkonen e le due Red Bull, poi sono costretti a dover combattere con consumi e limiti della vettura.
Marussia: 10.
Troviamo l’idea di correre anche un modo per rispettare Bianchi perché i punti conquistati in campionato sono merito suo. Un modo per rispettare Jules (forza!) nonostante una settimana molto difficile. Non hanno molta fortuna, visto il ritiro di Max Chilton dopo pochi giri, ma quella vettura con il #17 aspetta solo il suo pilota.. Un plauso, una volta tanto, che ha permesso alla Marussia di schierare una sola vettura evitando penali e clausole.
Mercedes: 9,5.
Già, 9,5. Perché nella perfezione non esiste nulla di perfetto. In una stagione dominata (potrebbero stabilire il record di maggior doppiette in una sola stagione), conclusa con il titolo mondiale costruttori, non sono mancate situazioni di tensione, sopratutto dopo Spa. Più che altro è mancata in certi frangenti la dirigenza, troppo “molle” in certi momenti e troppo “dura” in altri. Però hanno vinto e hanno aperto un ciclo per i prossimi anni.
Extra
Paolo Ciccarone (di Andrea Gallazzi): 0
Giornalista di Radio Monte Carlo, da anni nel Circus della F1, da anni nel paddock e nelle sale stampe di tutti i Gran Premi del mondiale ma con l’incapacità di andare oltre alcuni rumors e con il coraggio dettato dalla spregiudicatezza di scrivere, in data 11 Ottobre, che la coppia Ferrari del prossimo anno sarebbe stata Alonso e Vettel quando, oramai, tutto dice il contrario, lasciando false speranze ed illusioni ai tifosi che lo hanno preso in parola.