Pagelle F1 | Gp Abu Dhabi 2014: promossi e bocciati di Yas Marina
Eccoci alle le ultime pagelle di questa stagione 2014 di Formula 1. Un ultimo appuntamento di stagione ricco di emozioni, che ha visto assegnare il mondiale mondiale piloti a Lewis Hamilton: il pilota inglese, infatti, ha conquistato sul circuito di Yas Marina il suo secondo titolo in carriera, coronandolo con l’11° successo stagionale. C’è chi vince, ma c’è anche chi perde: Nico Rosberg è il grande sconfitto di Abu Dhabi. Il tedesco della Mercedes si è dovuto arrendere prima ad un Hamilton dominatore e alla rottura dell’ERS sulla sua vettura poi; nonostante ciò Rosberg ha perso con onore, e questo gli da merito perché chi non sa vincere, ma anche chi non sa perdere. A completare il podio le due Williams che concludono un’ottima stagione in cui è mancata solo la vittoria, sfuggita per soli due secondi ad Abu Dhabi: Felipe Massa conferma il trend positivo della seconda metà dell’anno, mentre Valtteri Bottas conquista per la 6° volta il podio. Questo, però, è anche il Gran Premio degli addii: l’ultima corsa di Sebastian Vettel con la Red Bull che conclude la sua vettura con il team austriaco con 38 successi e 4 titoli, per “emigrare” in Ferrari, dove l’aspetta un compito tutto tranne che semplice: il tedesco prenderà il posto di Fernando Alonso che, dopo aver sfiorato due mondiali è alla ricerca di risultati migliori di quanto, a sua detta, poteva prospettargli il team italiano.
Lewis Hamilton: Campione del Mondo!
Lewis Hamilton è Campione del Mondo! Abu Dhabi, la gara del trionfo, che lo porta per la seconda volta in carriera sul “tetto del mondo”. Un successo meritato e cercato fin dal via con un ottimo scatto. Una gara che lo vede in solitario fino agli ultimi giri, quando uno scatenato Massa si avvicina pericolosamente: l’inglese, però, riesce a gestire con calma la situazione, a dispetto da quanto ci si aspettasse da un personaggio che, di solito, è sempre abbastanza incline all’errore sotto stress, conquistando una meritata vittoria che va a coronare il titolo mondiale. Una stagione che lo ha visto protagonista, che lo ha visto crederci anche quando la situazione non era delle migliori. Complimenti Lewis!
Felipe Massa: 9.
L’esperto brasiliano continua il trend positivo di fine stagione e ottiene il terzo podio stagionale, dopo quelli conquistati a Monza e ad Interlagos. Buon scatto alla partenza, gestisce la gara mantenendo il distacco da Hamilton sempre sotto i 15″ e negli ultimi giri tenta l’assalto alla vittoria che sfugge per soli due secondi. Una vittoria che forse avrebbe meritato, ma è comunque un ottimo finale di stagione, alla faccia di chi gli dava del bollito. Che sia solo l’inizio?
Valtteri Bottas: 7.
Un vero peccato che si sia rovinato la gara con una partenza disastrosa che lo ha portato subito a centro gruppo. Passa metà gara nel tentativo di recuperare posizioni sul gruppetto che lo precedeva e, una volta superati tutti, sfodera un passo gara niente male, veloce quasi come quello di Massa. Conclude, praticamente, a mezzo minuto dal compagno di squadra e questo deve essere un sintomo per dare qualcosa di più e lui sa come si fa: con una partenza azzeccata probabilmente non avrebbe lottato per la vittoria ma, sicuramente, si sarebbe trovato più vicino a chi lo precedeva. Intanto da Maranello giungono le prime voci per il 2016…
Daniel Ricciardo: 10.
Il casco raffigurante il bel sorriso di Daniel Ricciardo non esprimeva sicuramente lo stato d’animo del pilota australiano dopo le qualifiche del Gp di Abu Dhabi: squalifica, a causa di ali “pensate per flettere”, che lo costringe a partire dalla pit lane e ad effettuare una rimonta spettacolare su un circuito dove sorpassare, di solito, è molto difficile (Alonso lo sa bene, purtroppo per lui…). Parte dalla pit lane e per metà gara effettua sorpassi su sorpassi, fino ad arrivare nelle posizioni di testa; la seconda parte di gara, invece, consistete nel gestire il suo vantaggio degli inseguitori fino alla bandiera a scacchi. Ciò che sorprende, però, è la concretezza mostrata durante gli stint, sia per come è riuscito a gestire la gomma sia per il passo mostrato. Il pilota del giorno. C’è solo da chiedersi cosa avrebbe fatto con una Mercedes…
Jenson Button: 8.
Alla sua ultima gara in Formula 1, ormai sembra certo, Jenson Button sfodera un’altra grande prestazione, dimostrando a tutti che lasciarselo scappare sarebbe solo un grosso errore. Combatte, sfoggia un ottimo passo, compatibilmente ai limiti della vettura, e conclude con un autorevole quinto posto. Un grande pilota ma, sopratutto, un grande uomo fuori e dentro la pista. Ci mancherà sicuramente!
Nico Hulkenberg: 7.
Una qualifica non esaltante lo vede fuori dalla top ten: il tedesco, però, in gara sfrutta la sua power unit Mercedes e gestisce al meglio gli pneumatici, uno dei suoi punti forza. Un’ultima parte di gara emozionante e tutta all’attacco con le supersoft, concludendo stabilmente nei punti. Finalmente in ripresa con una buona prestazione dopo una parte di centrale di stagione veramente buia, in cui era praticamente irriconoscibile. Il prossimo anno sarà importante per puntare al Rosso nel 2016…
Sergio Perez: 6,5.
Un buon piazzamento in zona punti per concludere la stagione. Parte davanti al compagno di squadra ma gli conclude dietro: ci si aspettava qualcosina di più perché quest’anno il messicano ha dimostrato di andare particolarmente forte quando le mescole portate dalla Pirelli erano le soft e le supersoft. Un piazzamento in zona punti importante dopo le ultime gare opache. Intanto la Force India gli ha rinnovato il contratto anche per la prossima stagione.
Sebastian Vettel: 6,5.
Alla sua ultima gara in Red Bull, dopo 38 vittorie e 4 titoli mondiali, è costretto a partire dalla pit lane e ad iniziare una gara in rimonta, come il suo compagno di squadra. Parte bene arrivando fino alle zone di metà classifica, fino a che rimane “bloccato” dietro a Magnussen, impossibilitato nel sorpassarlo. Vi rimane dietro fino al momento del pit stop del danese quando ha finalmente via libera per imporre il proprio passo, tentando di puntare a posizioni più alte. Visto quello che ha fatto il compagno di squadra, però, ci si aspettava molto di più, tanto che possiamo considerarla quasi una mezza rimonta. Probabilmente era con la testa già a quello che lo aspetta il prossimo anno, a conclusione di una stagione che non ha visto il vero Sebastian Vettel.
Fernando Alonso: 6.
Bravo e furbo il pilota della Ferrari a sfruttare i problemi del suo compagno di squadra per superarlo, ottenendo, così, il vantaggio di pittare per primo. Alla sua ultima gara con la Rossa non era sicuramente il nono posto finale ciò che si aspettava: una prestazione legata sopratutto ai limiti della macchina, deprimente addirittura quando vede la Caterham del debuttante Stevens andare più forte in rettilineo. Fa quel che può ma la fine della sua avventura in Ferrari rispecchia un po’ i suoi anni in Rosso: deludente, con un titolo che non è arrivato (non staremo qua a parlare dei motivi, li sapete bene…). Per questo il pilota spagnolo tenterà fortuna altrove, quasi certamente in McLaren, per puntare a ciò che gli manca ormai dal lontano 2006, il titolo mondiale.
Kimi Raikkonen: 6.
Una gara paragonabile a quella del compagno di squadra per quanto riguarda il ritmo e la gestione gomme. Ottima partenza che lo vede portarsi fino al 5° posto: il vero problema sta nel fatto che nei primi giri il degrado gomme sulla vettura del finlandese è impressionante, tanto che il Ferrarista in un solo giro è stato sorpasso da ben tre piloti, tra cui Alonso, il quale gli ha “soffiato”, giustamente per lui, il turno ai box, costringendo Kimi ad un giro in più praticamente sui cerchioni. In Ferrari potevano farsi due conti su questo, perché lasciare in pista un pilota che gira 3″ più lento degli altri per le gomme ormai distrutte non è una mossa molto furba, ma ciò che è stato è stato. Arriva subito dietro al compagno e ciò fa capire come i limiti di questa F14-T siano palesi ed evidenti e siano abbastanza marcati. Raikkonen sembra fiducioso per il futuro: beato lui…
Kevin Magnussen: 5.
In teoria, visto che non ci sono stati ancora annunci ufficiali, il danese si starebbe giocando la riconferma in McLaren e questa prestazione, per uno che punta a rimanere in un team, non è certamente un buon biglietto da visita. Una gara che non lo ha visto tra i protagonisti ma, anzi, nelle retrovie, mentre il compagno di squadra volava verso un ottimo 5° posto. Verrà molto probabilmente riconfermato, anche giustamente, perché è il futuro e non si può bruciare così un pilota molto promettente.
Jean Eric Vergne: 8.
Manca l’annuncio ufficiale, ma come da lui stesso confidato all’Equipe, è fuori dalla Toro Rosso, in favore del giovane spagnolo e figlio d’arte Carlos Sainz Jr. Anche in questa gara il pilota francese ha dimostrato il suo talento, lottando in ogni duello, tra cui quello entusiasmante con il suo ex compagno di squadra Daniel Ricciardo. Un peccato lasciar andare via un pilota di tale livello, uno dei pochi che ha dato emozioni per tutto il campionato. Il 12° posto finale non rende merito ad un’ottima prova.
Nico Rosberg: sconfitto con onore.
Il grande sconfitto di giornata è Nico Rosberg. Il pilota tedesco della Merdedes si è dovuto arrendere ad un Lewis Hamilton in giornata di grazia prima e alla rottura dell’ERS sulla vettura poi. Una gara che era iniziata in salita fin dal primo giro quando una partenza alla Webber, per intenderci, lo aveva fatto precipitare dietro il rivale per il titolo. Da metà gara in poi è costretto a rinunciare a tutta la parte ibrida, perdendo praticamente 5″ al giro da Hamilton. Conclude in 14° posizione, doppiato, ma è onesto nell’ammettere che anche senza il problema oggi non c’era storia e che Lewis avrebbe vinto in ogni caso. Stupendo il team radio, forse uno dei più belli della stagione, in cui chiede al team di poter continuare fino alla fine, fino alla bandiera a scacchi con una vettura “zoppa” e ferita, nonostante il team gli avesse ordinato di ritirarsi in quanto ormai era tutto perso. Onore allo sconfitto perché c’è chi non sa perdere e chi sa perdere con onore: un bravo anche a te che non ti sei arreso fino all’ultimo.
Adrian Sutil/Esteban Gutierrez = Sauber: 4,5.
Ingeneroso dare un voto ai piloti in quanto questa C33 è una delle peggiori Sauber mai prodotte. Nel recente passato il team svizzero ci aveva abituato a ben altre monoposto per livello di competitività, basti pensare che fino a due anni fa avevano sfiorato la vittoria in ben due occasioni diverse (Malesia e Italia con Perez). La prestazione di oggi rispecchia un po’ tutta la stagione…
Will Stevens: 6.
Al debutto fa una discreta figura, condendosi anche qualche momento di celebrità nel duello (in cui tiene anche testa) con Fernando Alonso.
A presto con le nostre pagelle riassuntive della stagione!