La versione di Alonso sull’incidente. Una prima stoccata a Dennis e alla McLaren!
Il ritorno di Fernando Alonso è già scoppiettante. E non parliamo delle sue prestazioni come pilota, dato che non è ancora sceso in pista. Ma ci riferiamo alle sue prime dichiarazioni pre-gara.
Conferenza stampa praticamente dedicata all’asturiano, quella tenutasi oggi a Sepang, teatro della seconda prova del mondiale di Formula 1: nonostante fossero presenti in sala anche Nico Rosberg, Kvyat, Kimi Raikkonen, Felipe Nasr e Carlos Sainz jr, che hanno fatto pressochè da spettatori.
Le principali domande rivolte ad Alonso dai giornalisti sono state relative all’incidente occorsogli a Barcellona, in occasione della prima sessione di test, sul circuito del Montmelò.
Alonso ha di fatto smentito le dichiarazioni della McLaren , che avevano attribuito al vento la causa dell’incidente. Alla domanda precisa di un giornalista che gli ha chiesto: “dato che ricordi l’incidente, per te non è stato un colpo di vento come ha detto la squadra o un errore del pilota”, lo spagnolo ha risposto senza esitazioni e senza timori reverenziali nei confronti della sua nuova squadra. “No certamente no, avete visto il video, ma neanche un uragano avrebbe spostato la macchina a quella velocità. Se ci sono gravi problemi medici o si sviene, di solito la macchina prende tutt’altra traiettoria, verso l’esterno, non chiude all’interno”.
“Chiaramente – ha proseguito Alonso – con le tensioni dell’incidente si è palesata molto l’attenzione dei media su di me e sull’incidente, le prime risposte forse, le prime dichiarazioni, le prime conferenze fatte dalla squadra, dal mio manager, in quei primi giorni sì, forse erano un po’ dei tentativi di indovinare cosa potesse essere stato, appunto, una raffica di vento o qualcos’altro. Si c’era un po’ di confusione, ma per i primi 3-4 giorni è stato normale, non ho potuto dire niente perché non avevo i ricordi precisi. C’era questa teoria della raffica di vento che però non era poi giusta“. La prima bordata che Fernando lancia alla sua nuova squadra”.
Lo spagnolo ha poi confermato di aver avuto un problema allo sterzo, bloccato sulla destra, come si evince anche dalle immagini frontali della vettura contro il muretto: anche in questo caso sbugiardando il team di Woking, che nel primo comunicato aveva tentato di sollevarsi da responsabilità riguardanti l’incidente, scaricando il tutto su Alonso.
Sempre sull’incidente, Alonso ricorda perfettamente quanto è successo prima dell’impatto contro il muretto: ha dichiarato infatti di aver frenato e scalato dalla quinta alla terza nel tentativo di fermare la vettura. Ma ha riferito anche che la telemetria non ha mostrato nulla di anomalo. Per questo la McLaren è intervenuta cambiando la scatola dello sterzo e aggiungendo dei sensori per migliorare l’acquisizione dati in quell’area.
Lo spagnolo, a dire il vero, ha poi preso le parti della sua nuova squadra, quando gli è stato chiesto se è preoccupato di salire a bordo della monoposto, non essendo ancora chiaro il problema che ha causato l’incidente. “Mi fido ciecamente del team – ha detto Alonso -, per un mese hanno esaminato tutto, simulato gli sforzi, cambiato ogni singola parte sulla quale avevano dei dubbi, fatto dei singoli test, credo che abbiamo l’auto più sicura della storia proprio per questo. Passato questo mese credo di essere anche il pilota più sottoposto a controlli medici della storia, quindi direi che andrà tutto bene”.
Non sono mancate ovviamente domande sulle conseguenze riportate nell’incidente. La versione più fantasiosa riportata da alcuni giornali spagnoli, che Alonso avrebbe parlato italiano pensando di essere nel 1995 alla guida di kart, con il sogno di guidare una Ferrari, si conferma una bufala. A chi gli chiede infatti, quanto tempo è passato prima che ricordasse qualcosa dopo l’incidente, lo spagnolo ha risposto: “In realtà è stato tutto abbastanza normale, un trauma cranico, con quel trauma sono stato ospedalizzato, ma le condizioni erano buone. Si c’è un lasso di tempo di cui non ho ricordi, più o meno dalle 2 alle 6, però i medicinali hanno funzionato e non ci sono stati problemi. Come dicevo tutto è stato normale, non mi sono svegliato pensando che fosse il 95 o parlando italiano, queste cose strane. Ricordo l’incidente e ricordo le cose del giorno successivo”.
Esaurite le domande sull’incidente e sulle conseguenze dello stesso, le curiosità dei giornalisti si spostano naturalmente sulle grosse difficoltà incontrate dalla McLaren nei test pre-campionato e nella prima gara. La domanda di un giornalista è diretta e suona più o meno così: il passaggio alla McLaren è stato uno sbaglio?“Io sono una delle persone più felici al mondo – ha risposto Alonso -. Ho una sfida davanti a me, una sfida complessa vero, è difficile ma le cose andranno migliorando. E’ la squadra che seguivo da bambino, con Senna che guidava una McLaren, capisco so bene che siamo molto indietro in questo momento, abbiamo ricevuto molte critiche, sappiamo di non essere al livello che vorremmo essere ma non possiamo fare altro che lavorare, il progetto è a lungo termine, in tutta la mia carriera ci sono stati momenti bellissimi anche negli ultimi 5 anni alla Ferrari, non abbiamo vinto il campionato ma l’esperienza è stata strepitosa, ho deciso che cinque però erano abbastanza, non volevo continuare a essere secondo o terzo, ho preferito rischiare e mettere a repentaglio le vittorie anche se questo vuol dire per il primo anno che ci sarebbe stato questo rischio”.
Non manca una frecciata alla sua ex squadra, la Ferrari: “Ci sono stati momenti bellissimi anche negli ultimi 5 anni alla Ferrari, non abbiamo vinto il campionato ma l’esperienza è stata strepitosa, ho deciso che cinque però erano abbastanza, non volevo continuare a essere secondo o terzo, ho preferito rischiare e mettere a repentaglio le vittorie anche se questo vuol dire per il primo anno che ci sarebbe stato questo rischio”.
Alonso è tornato in forma e combattivo, almeno a parole. Vedremo se sarà così anche in pista o se i problemi alla sua monoposto alla lunga lo demotiveranno, come è successo nella sua ultima stagione in rosso. Sta di fatto che il matrimonio tra Alonso e la McLaren non sembra nato sotto una buona stella e appare, soprattutto per lo spagnolo, un po’ forzato. Lewis Hamilton, infatti, è ad un passo dalla firma del suo rinnovo triennale con Mercedes. Le speranze di Alonso di guidare una Mercedes si spengono: lo spagnolo sarà dunque costretto a restare parcheggiato per almeno tre anni in McLaren-Honda e probabilmente a chiudere li la sua carriera.