Nella conferenza stampa fissata al termine della prima sessione di prove libere del campionato 2015, i personaggi più gettonati per le domande dei giornalisti presenti in sala sono stati i Team Principal di due squadre che stanno vivendo momenti opposti. Da una parte il ferrarista Maurizio Arrivabene, che fa il suo debutto al muretto della Scuderia di Maranello, e dall’altra il francese Eric Boullier in rappresentanza della McLaren-Honda.
MAURIZIO ARRIVABENE
Non potevano mancare le classiche domande di rito ad un nuovo arrivato come Arrivabene, che proprio quest’anno debutta nel grande Circus con il delicato ruolo di Team Principal della Ferrari, chiamata quest’ultima ad un riscatto dopo la deludente stagione dell’anno scorso. Il 58enne bresciano ha subito fatto sapere di non voler più parlare del passato, ma solo ed esclusivamente del futuro, pur ringraziando le persone che hanno lavorato in Rosso in precedenza. Arrivabene ha inoltre precisato come il lavoro, la concentrazione, l’unità e la compattezza di tutto il team debbano essere fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi, aggiungendo di esser felice per aver notato tutta la squadra calma e motivata, ribadendo che se vince e si perde tutti insieme.
Trovandoti a dirigere un team per la prima volta, dove hai trovato più difficoltà? “Senza dubbio l’area tecnica – ha detto Arrivabene -. Bisogna imparare molto, visitare spesso la fabbrica per accertarsi con gli ingegneri, i quali ovviamente utilizzano un linguaggio specifico per spiegarti le cose e devi essere in grado di riassumere i concetti per renderli più semplici. La sfida più tosta è stata questa”.
Hai pensato a come ricostruire l’immagine politica della Ferrari all’interno del Circus?
“La Ferrari non ha affatto perso il suo ruolo centrale. Mi piacerebbe vedere chi andrebbe a vedere i gran premi senza la Ferrari in pista. Sono cose che fanno parte della politica, ma credo che gran parte dei meriti in questo settore siano da attribuire al Presidente Marchionne. Si è impegnato al massimo per mantenere alta l’immagine della nostra squadra, e questo grazie alla sua esperienza e alle sue strategie. Lo seguo al 100%. La scorsa stagione abbiamo chiuso al quarto posto in classifica, e credo fortemente che ancor prima di mettere in difficoltà la prima della classe bisogna recuperare il terreno perduto, andando a superare passo dopo passo tutti coloro che ti stanno davanti, ancor prima di pensare alla Mercedes. Non sarà facile avvicinarsi ai piloti di Toto Wolff il prima possibile, ma faremo il nostro meglio.”
Nel corso del processo amministrativo alla Marussia è risultato che la Ferrari fosse il più grande creditore, la prima di una lunga lista. Siete riusciti a collaborare grazie a dei compromessi o ci sarà ancora qualche aspetto da risolvere?
“E’ fondamentale non fare confusione con l’anno scorso. In quel caso avevamo collaborato con una determinata azienda, e stiamo ancora lottando per aver indietro i nostri soldi. Quest’anno la musica è diversa, anche perchè stiamo parlando di un’altra azienda che merita il nostro sostegno, in quanto ha sempre dimostrato serietà sul progetto, aderendo a tutti gli accordi e i programmi concordati insieme.”
Cosa ci puoi dire sulla gestione dei costi?
“Stiamo lavorando tutti insieme per cercare di risolvere al meglio questa situazione, pur restando consapevoli che stiamo parlando di Formula 1, la quale rappresenta il top globale a livello di automobilismo. Bisogna migliorare la questione dello spettacolo riportando questo sport più vicino alla gente, e credo proprio che Claire ed il suo gruppo abbiano intrapreso la giusta strada. Non è affatto semplice, perchè bisogna contenere i costi da un lato, ma allo stesso tempo ci si deve spingere verso lo sviluppo e la tecnologia. Per intenderci, se vuoi giocare in Serie A devi prepararti a farlo, altrimenti vai a militare in un altro campionato. Dobbiamo lavorare sulla crescita dello spettacolo, facendo in modo che tutti abbiano delle entrate. Infine, secondo me, andrebbe imposto un tetto per il budget. Nel calcio, per esempio, esiste un fair play finanziario, ma la Champions League non viene trasformata in Europa League, sono due cose distinte e ben diverse”.
ERIC BOULLIER
Diversamente dal collega Arrivabene, il Team Principal francese della McLaren ha già avuto trascorsi in Formula 1, motivo per il quale le domande a lui rivolte si sono concentrate principalmente sul caso Alonso. Ecco alcuni passaggi delle dichiarazioni di Boullier alla stampa:
“E’ chiaro che dopo aver subito un trauma cranico, il normale processo di riabilitazione per Alonso è quello di restare a casa per qualche giorno. Infatti è proprio quello che sta facendo, ma al tempo stesso ha ripreso ad allenarsi, e saranno poi i medici e la FIA a decidere se sarà totalmente recuperato in vista del GP della Malesia oppure no.
Parlando di stretta attualità posso dire che siamo ancora in fase di sviluppo e stiamo comprendendo sempre di più i comportamenti della macchina. Come sapete abbiamo trascorso dei test invernali molto complicati, e a causa di ciò non abbiamo coperto un grosso chilometraggio, quindi stiamo coprendo piano piano molte cose. Stiamo facendo il nostro meglio come team, ma ancora non ci siamo. Per essere soddisfatti non so quanto tempo ci vorrà, mi auguro non troppo”.
Perchè la McLaren non è stata in grado di comunicare in modo chiaro i motivi dell’incidente di Alonso a Barcellona?
“Più che altro noi abbiamo dato primaria importanza alle condizioni di salute di Fernando, fornendogli subito assistenza medica. Per quanto riguarda la monoposto posso solo dire che stiamo conducendo delle indagini in collaborazione con la FIA, ma al momento non abbiamo rilevato alcun problema che avrebbe causato l’incidente. Abbiamo consegnato tutto il materiale necessario alla Federazione e siamo in attesa di ulteriori indagini, ma non posso aggiungere altri particolari. Le informazioni cliniche su Fernando restano all’interno dell’ambiente medico, al quale noi come McLaren abbiamo accesso con l’obbligo di non diffondere al pubblico alcuna notizia. Se i dottori valuteranno positivamente le condizioni di Alonso, a questo punto aspetteremo la loro decisione, come ho già accennato in precedenza, riguardo alla sua partecipazione al prossimo impegno in Malesia”.