I primi tre cruciali appuntamenti con il mondiale di Formula 1 si sono chiusi questa mattina, con il Gran Premio della Cina vinto da Lewis Hamilton. In attesa della prossima tappa in Bahrein si sono ormai notate tutte le conferme, le sorprese e le grandi delusioni di un campionato già molto combattuto.
F1 Top & Flop: il punto della situazione dopo le prime tre gare
Mercedes: E’ in assoluto la prima forza del campionato, e non solo in termini di classifica. Il team tedesco di Toto Wolff sembra non aver perso il vizio della vittoria tipico della stagione precedente, con il campione del mondo Lewis Hamilton che sta vivendo un vero e proprio periodo di grazia. Imbattibile in qualifica, leggermente meno in gara, con due vittorie su tre che non cancellano comunque il suo straordinario rendimento. Molto bene anche il compagno Nico Rosberg con tre podi (esattamente come il compagno), il quale però non nasconde l’amarezza del complesso d’inferiorità della parte del “secondo”. Insomma, Malesia a parte, la Mercedes è stata quasi vicina alla perfezione.
Ferrari: I test invernali avevano fatto intendere che la “rossa” era stata protagonista di un cambiamento estremamente positivo, ma una Ferrari così bella ed agguerrita sin da subito forse se lo attendevano in pochi. Tre podi conquistati, tutti con la firma di Sebastian Vettel, con il nuovo pilota tedesco capace addirittura di portare a casa una vittoria memorabile a Sepang. Il clima di ottimismo e serenità ha colpito anche il carattere glaciale di Kimi Raikkonen, bello da vedere di nuovo competitivo ma anche sfortunato. Un ritiro e due podi mancati per un soffio sono numeri che statisticamente non sono gratificanti per quanto fatto in pista dal finlandese. Il gap con la Mercedes si è drasticamente ridotto, anche se non è ancora soddisfacente per tornare a vincere con regolarità. Nel frattempo però, i passi in avanti della Ferrari hanno lasciato il vuoto tra sè ed i concorrenti.
Williams: Dopo un 2014 da incorniciare ci si aspettava forse qualcosa in più dal team inglese, magari coinvolto in una lotta più serrata con la Ferrari dal sapore retrò. La Williams si conferma come terza forza del campionato, ma le monoposto di Sir Frank sembrano un gradino sotto rispetto alla passata stagione, al momento sempre stabilmente dietro le Ferrari e mai seriamente minacciose. Felipe Massa è comunque andato a punti in ogni occasione dimostrando una competitività ancora presente, esattamente come il compagno Valtteri Bottas, nonostante il finlandese abbia saltato la prima gara per problemi alla schiena. Avvio di campionato positivo, ma c’è da attendersi una costante crescita nelle prossime gare.
Sauber: Il team svizzero rientra nella categoria delle squadre più sorprendenti di inizio campionato. Rinfrescata dalla scelta di due nuovi giovani piloti, di cui uno debuttante in Formula 1, la Sauber può vantare un momentaneo 4° posto in classifica costruttori. Il nuovo arrivato nel circus, Felipe Nasr, ha dimostrato fino ad ora una padronanza del mezzo davvero atipica per un esordiente. Due piazzamenti a punti, con un inizio di carriera eccellente grazie al 5° posto in Australia e all’8° di oggi. L’unica pecca è la Malesia, proprio come il compagno Marcus Ericsson, il quale, dopo un’esperienza difficile alla Caterham, ha zittito le critiche con due arrivi a punti, cosa che non riusciva ad un pilota svedese dai tempi di Stefan Johansson. Il duro lavoro svolto sta cominciando a dare i suoi frutti preziosi, e l’attuale posizione in classifica è più che meritata.
Toro Rosso: E’ 6° in classifica a soltanto un punto di distacco dalla sorella gemella Red Bull. Considerando che il team di Faenza si è affidato a due piloti debuttanti ed estremamente giovani, specialmente Max Verstappen, il risultato che sta maturando è qualcosa di straordinario. La Toro Rosso sta avendo la meglio su tutti coloro che hanno criticato la scelta di due drivers così inesperti, i quali, invece, si sono dimostrati dei baby-campioni. Verstappen, il ragazzino dei record, ha stupito il mondo. Solo 7° posto in Malesia come miglior risultato, ma è dotato di una grinta e di un’aggressività fuori dal comune per un 17enne. Più “quieto” sembra Carlos Sainz, ma lo spagnolo ha collezionato due gare chiuse in zona punti, in Australia ed in Malesia. Proprio a Sepang, la scuderia italiana si è concessa addirittura il lusso di sopravanzare la ben più titolata Red Bull. Se deve esserci una stagione del riscatto, questa potrebbe essere quella ideale.
Lotus: Dopo un disastroso 2014, ad Enstone si sono messi al riparo passando dalla Power Unit Renault a quella Mercedes. Una scelta azzeccata, viste le difficoltà in casa Renault, che comincia a concretizzarsi proprio da questo weekend. Dopo le prime due uscite da dimenticare, qualcosa inizia a muoversi. Il merito è il 7° posto di Romain Grosjean, che con i punti appena conquistati vuole definitivamente rilanciarsi in Formula 1 tentando una scalata al successo come nel 2013. Discorso a parte invece per Pastor Maldonado, che in queste tre gare non ha mai visto la bandiera a scacchi mantenendo l’etichetta del “pericolo pubblico”. Per ora la Lotus non si può ancora considerare del tutto ripresa, ma già il fatto che non si sta arrendendo di fronte alle problematiche della pista (ed anche economiche) merita un doveroso applauso.
Force India: Per il team anglo-indiano è tutto tranne che un momento positivo. Le difficoltà economiche si sono inevitabilmente ripercosse in pista. Hulkenberg e Perez fanno tutto il possibile per portare a casa il meglio. Per il tedesco, dotato di un talento apprezzabile, non ci sono altro che 6 punti conquistati, mentre il messicano è fermo a quota 1. Per una squadra in difficoltà extra-sportive sono comunque dei risultati degni di nota.
Red Bull: Sembra quasi uno scherzo. Un team quattro volte campione del mondo dal 2010 al 2013 e l’unico in grado di mettere in difficoltà la Mercedes nel 2014 si trova ora in una crisi che molti non avevano neppure ipotizzato. Non basta il sorriso di Ricciardo, sempre a punti ma mai oltre il 6° posto, per donare serenità ad un ambiente abbattuto e demoralizzato. La bibita energetica che ha messo le ali in tutti questi anni con Sebastian Vettel è la stessa che ora, quelle ali, le sta spezzando al russo Kvyat. Solo due punti da lui conquistati, troppo pochi per un pilota a cui il talento non manca e che deve subire inoltre la pesantissima eredità di Vettel. Per ora la Red Bull è ben al di sotto della sufficienza, e ciò che preoccupa maggiormente è la quasi totale mancanza di stimoli, a partire dalla dirigenza, per poter migliorare una situazione molto complicata.
McLaren: Basta dare uno sguardo alla classifica per capire quanto sia catastrofica la situazione della McLaren. Penultima in classifica, a 0 punti. Solo la Marussia ha fatto peggio. Un vero e proprio disastro che colpisce uno dei team più storici e vincenti della Formula 1, una collaborazione con la Honda che doveva far tornare la gloria e il periodo d’oro degli anni ’80 e che invece ora si sta concretizzando quasi come un insulto verso quegli anni magici. Ma la totale mancanza di risultati importanti si aggiunge ad una tristezza immensa che non colpisce solo l’onore della squadra, ma anche quello dei propri piloti, entrambi campioni del mondo. Fernando Alonso e Jenson Button, rilegati in posizioni di classifica indegne per il loro talento. Per lo spagnolo, più che per il britannico, è un periodaccio, il momento più difficile di tutta la sua carriera che si lega indissolubilmente all’addio pieno di rimpianti dalla Ferrari e all’incidente di Barcellona, ancora avvolto di dubbi, misteri e polemiche. L’augurio degli amanti della Formula 1 è quello di rivedere la McLaren tornare prima possibile ai livelli che le competono, e di non rivederla più in un guaio così grande come quello attuale.
Marussia: Nulla da dire su un team che stenta addirittura a partecipare al campionato. Gli unici fattori positivi sono due:
l’aver fatto debuttare in Formula 1 due piloti, Will Stevens e Roberto Mehri, e di aver consentito ad entrambi di giungere almeno al termine della gara. Per il resto, è come sparare sulla Croce Rossa.