La griglia di partenza del Gran Premio della Cina vedrà una prima fila tutta Mercedes. Lewis Hamilton, con il tempone di 1.35.782 ha preceduto ancora una volta il suo compagno di squadra e primo avversario, Nico Rosberg.
Terzo tempo per un consistente Sebastian Vettel che, nonostante il distacco dal pole man inglese di quasi un secondo, si è dichiarato molto fiducioso per la gara di domani: la Ferrari SF15-T ha infatti dimostrato, nelle prove libere libere di ieri, di poter avere un ottimo passo gara.
Quarto e quinto tempo per le due Williams di Felipe Massa e Valtteri Bottas che hanno preceduto l’altra Ferrari di Kimi Raikkonen, non al 100% nel suo ultimo tentativo.
Chiudono la top ten Daniel Ricciardo, Romain Grosjean e le due Sauber di Felipe Nasr e Marcus Ericsson.
Q3 – L’OVERBOOST DELLE POWER UNIT MERCEDES FA LA DIFFERENZA
C’è un “segreto” nel giro secco della Mercedes, o meglio per tutte monoposto motorizzate con la power unit tedesca. La differenza tra i tempi di Mercedes e Williams tra la Q2 e la Q3 è stato di circa sei decimi, contro un miglioramento medio di circa due decimi per gli altri piloti che domani partiranno nella top ten. Questo rende Hamilton e Rosberg quasi imbattibili in qualifica ma molto probabilmente domani in gara tale vantaggio non potrà più essere tale! Il terzo tempo di Vettel dunque fa ben sperare i tifosi della Scuderia di Maranello. La gara di domani sarà da seguire con grande interesse. Il via alle 9:00, ore italiana.
Q2 – DUE TORO ROSSO FUORI
La seconda parte di qualifiche ha visto l’eliminazione di “tre piloti Red Bull”: Kvyat (12°), Verstappen (13°) e Sainz (14°). Con loro, non sono riusciti ad entrare nella top ten, Maldonado (11°) e Perez (15°). Miglior tempo per Hamilton davanti al compagno Rosberg; a seguire le due Ferrari di Vettel, Raikkonen e le due Williams con Massa che ha preceduto Bottas.
Q1 – HULKENBERG FA COMPAGNIA ALLE DUE MCLAREN
La prima parte di qualifiche a Shanghai hanno visto eliminati, insieme alle due Manor di Merhi e Stevens, tre nomi illusti del calibro di Hulkenberg, Button e Alonso. I due piloti della McLaren hanno dovuto fare i conti con una McLaren-Honda ancora non all’altezza delle altre monoposto in pista.