Il Gran Premio del Bahrain, quarta prova del mondiale, consegna ai posteri un Kimi Raikkonen esaltante, finalmente tornato sul podio dopo quasi due anni di digiuno, e una Ferrari che sempre più rappresenta una spina nel fianco delle Mercedes. Per Sebastian Vettel, però, gara difficoltosa, condita da problemi all’impianto frenante della sua rossa e da suoi piccoli errori di guida, che lo hanno relegato al quinto posto, dietro anche alla Williams di Valtteri Bottas.
Anche in questo caso è stata determinante per il secondo posto di Kimi, oltre alla sua grinta, la strategia di gara, diversa da quella degli altri top driver: il finlandese ha infatti montato le soft nello stint finale, contrariamente a Lewis Hamilton e Nico Rosberg e lo stesso Vettel che giravano invece con le medie. Le gomme morbide e la monoposto leggera, con meno carico di benzina, hanno permesso a Kimi di volare e, giro dopo giro, recuperare a Rosberg 19 secondi in 17 giri, riuscendo così ad agguantare il secondo posto. C’è stata però una piccola sbavatura nella strategia Ferrari: infatti Raikkonen è rimasto in pista con le medie un paio di giri di troppo, prima del secondo pit-stop. Ciò ha consentito a Hamilton di recuperare 4-5 secondi, che alla fine della gara hanno pesato. Se non ci fosse stato questo ritardo nel secondo cambio gomme, forse Raikkonen avrebbe potuto anche vincerlo il Gran Premio, considerando che a fine gara i secondi di distacco dall’inglese erano poco più di tre. Ma con i se e con i ma non si vincono le gare.
Eppure, nonostante il secondo posto e una gara da vero combattente, nella quale è sempre stato più veloce del compagno di squadra, il finlandese non è del tutto soddisfatto. Sul podio neanche un sorriso o un gesto di felicità . Ma di questo non ci meravigliamo: conosciamo ormai Kimi, detto appunto Iceman. E’ nell’intervista dopo gara che Raikkonen, invece, spiega il perché: “Non si è mai contenti quando si finisce secondi. Dopo un anno difficile come quello passato, e dopo un inizio di stagione non proprio fortunato, è bellissimo tornare sul podio. Non riesco a esprimere come mi sento… E’ fantastico essere tornati ad un grande risultato, anche se io vorrei essere sempre primo.
Sempre nell’intervista post-gara, Kimi ha dovuto ammettere che la strategia adottata è stata fondamentale per il raggiungimento del secondo posto. Strategia che è stata modificata durante la corsa, e praticamente imposta dal muretto box al pilota: infatti come si evince dalle comunicazioni radio, Raikkonen inizialmente non era convinto della scelta strategica proposta dal suo ingegnere di pista. “In gara ho fatto un’ottima partenza, sono riuscito a sorpassare Nico, ma poi lui si è ripreso la posizione e in quel momento ho perso un po’ di tempo. La nostra strategia è stata perfetta, sia nella scelta delle soste che in quella delle gomme. La macchina mi piaceva, siamo riusciti a tenere un buon ritmo per tutta la gara. Negli ultimi giri mi stavo avvicinando alla testa, riuscivo a vedere Hamilton, ma ormai eravamo alla fine e per tentare qualcosa sarebbero serviti altri giri. Penso che siamo ancora un po’ indietro rispetto alle Mercedes, ma in alcuni circuiti e in determinate condizioni possiamo essere davvero competitivi, specialmente in configurazione gara. Oggi abbiamo fatto il massimo e possiamo essere contenti del risultato. Abbiamo dato il meglio e portato a casa punti importanti per la squadra. Dobbiamo migliorare passo dopo passo, continuando a lavorare nella stessa direzione e sulle stesse cose. Sono sicuro che ce la faremo”.
Ovviamente il meno soddisfatto della compagnia è Sebastian Vettel: il tedesco, dopo tre prestazioni fantastiche, ha fatto una gara abbastanza incolore, subendo ben tre sorpassi da Nico Rosberg e non riuscendo nel finale a sopravvanzare la Williams di Bottas e artigliare così il quarto posto. Una monoposto non perfetta, problemi all’impianto frenante e qualche suo errore di troppo, uno dei quali lo ha obbligato a cambiare il musetto della sua Ferrari, lo hanno costretto ad un quinto posto, che gli fa perdere qualche punto importante in classifica mondiale: “Non credo proprio che fosse la mia giornata. Non sono riuscito a trovare il ritmo e ho perso posizioni nei momenti che contavano di più per il risultato. In generale avevo qualche problema con il retrotreno, che mi penalizzava in uscita di curva. Così non sono riuscito a resistere all’attacco di Nico e a passare Valtteri in rettilineo con il DRS. Verso la fine della gara non riuscivo a passare la Williams con cui ero in lotta. Nei momenti chiave, mi sono sempre trovato bloccato nel traffico, e così ho rovinato le gomme. Nel complesso, però, penso sia stato un altro fine settimana positivo. Peccato aver danneggiato l’ala anteriore ed essere dovuto rientrare ai box per cambiare il musetto. Altrimenti penso proprio che il quarto posto, o persino il terzo, sarebbero stati assicurati. Comunque è andata così… Stavo cercando di spingere al massimo e correndo dietro ad un’altra monoposto si perde molta deportanza. A pensarci adesso, probabilmente ne stavo perdendo anche più di quanto mi aspettassi. Ho osato un po’ troppo e sono andato largo. D’altra parte, però, sono molto contento per Kimi. E’ bello che sia riuscito a passare Nico Rosberg a fine gara. Per la squadra è un grande risultato”.
La prestazione di Kimi ha ovviamente esaltato il Team Principal del cavallino, Maurizio Arrivabene, che a fine gara ha coccolato verbalmente il suo pilota: “Sono davvero felice per Kimi, oggi posso dire ufficialmente che è “tornato”. Ha dimostrato di essere un animale da gara, forse se avesse avuto qualche giro in più. E ai microfoni di Sky Sport F1 HD ha aggiunto: Avrei voluto vedere due piloti sul podio oggi, ma sono contento per Kimi perché davvero lo merita. E’ un mastino allucinante in gara. Sono contentissimo. Me lo voglio godere.
Sempre nelle interviste post gara, Arrivabene conferma la prestazione non esaltante di Vettel: Sebastian oggi ha commesso un paio di errori, uno dei quali all’inizio, che ci hanno obbligato a modificare la nostra strategia nel suo caso, mentre con Kimi abbiamo seguito i piani. Sempre su Seb: è vero che ha sbagliato, altrimenti avremmo avuto due piloti sul podio, ma in fondo siamo esseri umani. E’ un pilota fantastico e non dimentichiamo quello che ha fatto finora. Siamo tutti esseri umani e a volte, nonostante la squadra faccia un buon lavoro, si possono fare degli errori. Questo è il bello dello sport. La prossima volta Vettel sarà più carico e farà meglio.
Infine il Team Principal Ferrari si sofferma sui ringraziamenti ai suoi uomini e sulla competitività delle due monoposto, rispetto alle Mercedes: Voglio ringraziare tutte le persone che a Maranello sono state capaci di lavorare non solo sullo sviluppo del motore, ma su ogni singola parte della vettura, realizzando in tre mesi quello che normalmente ne avrebbe richiesti sei. Non posso sapere se raggiungeremo le Mercedes, ma certamente mi piace l’idea di poter mettere loro pressione. Oggi eravamo consapevoli del divario fra noi e loro e per questo motivo abbiamo scelto una strategia aggressiva, ma va detto che rispetto alle prove sulla durata del venerdì, dove eravamo andati molto bene, oggi la temperatura era molto più bassa e abbiamo dovuto adattarci di conseguenza”.
Dal Gran Premio del Bahrain la Ferrari esce con punti importanti in classifica costruttori e la certezza di essere vicina alle frecce d’argento: lo ammette lo stesso Hamilton, che nonostante le tre vittorie su quattro gare e la leadeship mondiale, sente il fiato sul collo del cavallino e nel suo commento post gara si fa scappare un: la Ferrari ora ci sta rendendo le cose difficili.
Ora dopo una breve pausa, il circus iridato torna in Europa: la Ferrari ha in serbo una serie di step evolutivi che dovrebbero avvicinarla ancora di più alla Mercedes. Il primo, già al Gran Premio di Spagna del 10 maggio, riguarderà l’aerodinamica della vettura. Il secondo, più importante e consistente, sarà portato al Gran Premio del Canada, e dovrebbe consistere in una evoluzione alla power unit, che potrebbe portare la Ferrari ad eguagliare se non addirittura superare la Mercedes in termini di potenza.
Staremo a vedere! Di sicuro c’è che tutto il team ha lavorato e sta lavorando al massimo per poter scavalcare le frecce d’argento: e i risultati fino ad ora ottenuti fanno ben sperare!