La terza gara del mondiale 2015 di Formula 1 ci ha consegnato una Mercedes nuovamente in vetta, dimostrandosi ancora di un altro livello rispetto alla concorrenza, sopratutto su gomme medie. Lewis Hamilton, infatti, in Cina ha conquistato la sua 35esima vittoria in carriera, grazie ad una gara gestita al meglio in ogni frangente, dalla qualifica fino alla Safery Car degli ultimi giri. Al secondo posto si posiziona il grande sconfitto della Cina: Nico Rosberg. Il tedesco arriva ancora una volta dietro il compagno di squadra e, inoltre, tira fuori pesanti accuse (o, per meglio dire, scuse) nei confronti di Lewis Hamilton, reo di aver rallentato apposta durante la gara per rovinare gli pneumatici del tedesco. Sul terzo gradino del podio conclude un altro pilota di nazionalità tedesca, Sebastian Vettel, il quale sembra ormai aver fatto l’abbonamento alla festa post gara: fino ad ora sono 3 podi (compresa una vittoria) in 3 gare, cosa che lo rende uno dei piloti più prolifici al debutto, insieme all’attuale compagno di squadra Kimi Raikkonen, dell’intera storia Ferrari. 4° posto proprio per il finlandese del Cavallino che, finalmente, riesce ad avere una gara senza inceppi iniziali. Da segnalare il disastro Red Bull (solo Ricciardo a punti) e quello McLaren (doppiate).
Lewis Hamilton: 9.
L’inglese della Mercedes ha gestito al meglio un week end che lo vedeva fin dal venerdì il principale indiziato per la vittoria finale. Attese rispettate sin dal sabato, dove ha conquistato la pole position ai danni del compagno di team. In gara parte bene e sembra non avere neanche troppa difficoltà a gestire la gara, specialmente nel terzo stint con gomma media. L’1’42″2 segnato con gomme soft usate, 8 decimi più veloce del giro veloce di Sebastian Vettel, fa capire come l’inglese non stesse spingendo e che il team di Stoccarda ha ancora parecchi decimi nel taschino. È in testa al mondiale con 13 punti di vantaggio di Sebastian Vettel e con 17 su Nico Rosberg. Sarà una cavalcata in discesa fino ad Abu Dhabi?
Nico Rosberg: 7.
È una gara dalle due facce quella del tedesco della Mercedes: da una parte abbiamo un Rosberg che comunque è riuscito a reggere il passo del compagno di squadra durante tutta la gara, dall’altra un Nico che forse demoralizzato dall’ennesima batosta si scaglia contro il compagno di squadra nella conferenza post-gara, accusandolo di aver rallentato eccessivamente. Sicuramente ora è facile dire “a questo punto prendevi e lo sorpassavi se andava così lento”; bisogna considerare, invece, che Rosberg in realtà ci ha provato per tutto il primo stint di gara, con il risultato di rovinare solamente le gomme, come lui stesso a poi raccontato in un’intervista. Probabilmente sarebbe il caso di risolvere queste questioni in privato, all’interno del team, sembra creare ulteriori polemiche in un team che sembra ormai essere spezzato.
Sebastian Vettel: 8.
3 podio su 3 gare per il tedesco. Dopo la scoppiettante vittoria di Sebastian in Malesia probabilmente i più ottimisti si aspettavano che il quattro volte campione del mondo si potesse ripetere qui in Cina ma la realtà è ben differente: la Ferrari non è ancora al livello della Mercedes. Ci stanno arrivando, piano piano, ma, specialmente con temperature basse, il team di Stoccarda è ancora un passo avanti. In ogni caso Vettel ha concluso un’altra ottima gara, facendo il massimo possibile, anche se la sensazione è che ieri fosse un pelo più lento del suo compagno di squadra. L’aggressività di Vettel è stata denotata anche dal tentato undercut ai danni di Rosberg, anche se non andato a buon fine. Aggiungiamoci una qualifica che lo vede ancora sempre nelle prime due file e capirete che, ormai, Vettel è un vero leader all’interno del team.
Kimi Raikkonen: 8.
Finalmente il finlandese ha potuto dare prova di essere di nuovo il Kimi Raikkonen ammirato anni fa. Una gara tutta all’attacco, sin dal primo giro con due splendidi sorpassi ai danni della Williams. Aveva dimostrato di avere un passo eccellente sia dal venerdì, sopratutto su gomme medie: nel finale sembra aver la possibilità di attaccare il compagno di squadra fino a quando la Safety Car non mette fine ai giochi. C’è un però: la prestazione di Raikkonen è stata condizionata, in un certo senso, anche dalla strategia. Se si controllano le fasi di pit stop Raikkonen ha perso oltre 7″ dal compagno in sole due fermate. Inoltre la gara del finlandese è stata ampiamente compromessa da un errore, il terzo ormai questa stagione, durante la qualifica, che lo ha relegato al 6° posto; probabilmente con un giro migliore avrebbe potuto qualificarsi più avanti e tentare un attacco su Vettel molto prima e, magari, anche su Rosberg. Manca, però, ancora quel piccolo salto per concludere il cerchio: il podio. Ci riuscirà in Bahrain?
Felipe Massa: 7-.
Quarto in qualifica e quinto sotto la bandiera a scacchi. Una gara non particolarmente entusiasmante per il brasiliano, vissuta praticamente da solo per tutto il tempo. Una vettura, la Williams, che sembra aver fatto un passo indietro rispetto alla passata stagione e sia Massa sia Bottas ne stanno risentendo. Per Felipe, quantomeno, la soddisfazione di aver battuto il compagno di squadra.
Valtteri Bottas 6,5.
Non è più il Bottas della scorsa stagione, quello che ti faceva emozionare e che riusciva a salire sul podio, dando spesso paga al compagno di box. Sembra un Valtteri “spento”, calcolatore, come poche volte lo si è visto fare. Urge una bella svegliata per tornare a vederlo il pilota pimpante dello scorso anno.
Romain Grosjean: 7,5.
Torna finalmente in zona punti con una buona gara, fatta di regolarità e costanza. Un risultato importante per lui e, sopratutto, per il team: una vettura che era nata sotto grandi aspettative dopo aver adottato i motori Mercedes. Invece la situazione è ben diversa: una vettura da metà classifica che ha ancora, probabilmente, un buon potenziale da esprimere, nonostante sia un po’ carente sul piano telaistico. Per Romain una buona gara, al contrario del compagno di squadra che ne combina di tutti i colori.
Felipe Nasr: 7.
Dopo la buona prestazione in Australia e la pessima in Malesia, Felipe Nasr torna in zona punti, conquistando un ottavo posto che per la Sauber vale oro. Un ragazzo da tenere occhio, visto che da debuttante sta anche costantemente battendo il suo compagno di team.
Daniel Ricciardo/Daniil Kvyat/Red Bull: 5.
Alla fine è stata un’altra giornata deludente per la Red Bull e per i suoi piloti. Ricciardo lo si vede solo per un duello con Ericcson, e questo dovrebbe dirla lunga sulla prestazione di ieri… Kvyat lo si vede solo quando il motore della sua RB11 decide di chiudere i battenti, lasciando il russo a piedi. Pessima la Red Bull che minaccia di lasciare la F1 ora che non vince: troppo semplice sputare nel piatto dove hai mangiato (Renault) nonostante tu abbia delle colpe evidenti nella mancata competitività della RB11 perché non si tratta solo di motore ma anche di telaio.
Marcus Ericcson: 6.
Fa il minimo necessario. Agguanta, anche a causa di problemi altrui, un decimo posto che lo porta per la seconda volta in carriera in zona punti. Bello il duello con Ricciardo, ma il confronto con il compagno di team sta diventando piuttosto imbarazzante.
Fernando Alonso: 5.
Probabilmente prima di parlare (e sbeffeggiarsi degli altri) dovrebbe guardare in casa sua. Stanco di arrivare secondo, a sua detta, sceglie la McLaren, probabilmente sicuro che quest’anno sarebbe stata tutt’altra storia. C’è l’impressione che le frecciatine alla Ferrari siano più una sorta di “sfogo” per una situazione che durante il Gp di Cina lo ha visto finire addirittura doppiato dal suo vecchio team, un vero smacco per un campione del suo talento. In ogni caso buona parte della gara la passa dietro il compagno di squadra… È una situazione difficile: lui si dice ottimista, la McLaren pure. Vedremo a fine anno se il team inglese sarà riuscita a colmare il gap per dare quantomeno una vetture “decente” ad un campione come Alonso che ambisce certamente a ben altre posizioni.
Jenson Button: 4,5.
Una gara passata davanti al compagno di squadra per buona parte, fino a quando non decide di dare un po’ di pepe alla sua gara duellando con Maldonado: manco a dirlo lo tampona in fondo al rettilineo di partenza, beccandosi una penalità di tempo e due punti sulla patente. Un week end da dimenticare per Jenson.
Max Verstappen: 8,5.
Il ragazzino sta diventando grande. Ormai le sue prestazioni dopo 3 gare hanno convinto tutti e, nonostante i pochi punti raccolti, ci troviamo di fronte ad un vero talento. Senza timore in gara con dei sorpassi di forza che hanno fatto sobbalzare sul divano anche i più scettici. Il giovane Max, però, deve dire addio alla sua gara a pochi giri dalla fine, quando la sua PU decide di spegnersi in pieno rettilineo. Un plauso agli steward cinesi che ci hanno regalato un momento di risata tentando di spostare la macchina di Verstappen.
Carlos Sainz: 5.
Il testacoda è un errore ad inizio gara gli compromette tutta la corsa. Un passo indietro rispetto alle prime gare.
Pastor Maldonado: 4.
Come faremmo senza di lui? In una gara noiosa Pastor è la luce che ci regala un po’ di svago: prima un testacoda che dimostra che lui sa andare anche su l’erba, poi l’entrata in pit lane completamente mancata ed, infine, il duello con Button in cui viene incolpevolmente buttato fuori. Ormai capitano tutte a lui. 3 gare su 3 in cui subisce un incidente/foratura e la cosa più curiosa è che in nessun caso la responsabilità è sua. Intanto, però, il compagno di box arriva a punti.
Honda: 3.
Disastro. Ormai non sanno neanche loro che pesci prendere. L’affidabilità non è stata ancora raggiunta (tanto che corre depotenziata). Fortunatamente, secondo gli ultimi rumors, per loro si prospetta un aggiornamento di 60cv per il Gp di Spagna.