Il primo Gran Premio europeo del 2015 ha un gusto amarognolo per la Ferrari: un brusco risveglio dai sogni rossi di avvicinare le Mercedes. Sebastian Vettel sul gradino più basso del podio a ben 45 secondi dal vincitore, Nico Rosberg. Kimi Raikkonen quinto dietro la Williams di Valtteri Bottas.
Un mezzo passo indietro per il cavallino, già evidenziato fin dalle qualifiche con Vettel, terzo, a otto decimi da Rosberg, e Raikkonen, settimo, ad oltre un secondo mezzo dalla pole.
Ma veniamo alla gara! Allo spegnersi dei semafori, il tedesco della Ferrari strappa la seconda posizione a Lewis Hamilton, grazie anche ad una pessima partenza dell’inglese. Raikkonen, con due sorpassi all’esterno, da infarto, riesce a sopravvanzare le due Toro Rosso, mettendosi alle calcagna della Williams di Bottas.
Seb mantiene la seconda posizione fino a circa metà gara, nonostante il ritorno arrembante di Hamilton: all’uscita dell’ultima curva, prima del traguardo, il tedesco riesce a guadagnare quei metri che gli consentono di tenere lontana la Mercedes sul rettilineo, nonostante il DRS aperto. E allora alla Mercedes cambiano tattica per l’inglese. Una sosta in più e gomme dure. Questo permette d Hamilton, al secondo cambio gomme, di uscire dai box davanti a Vettel e, inanellando giri da qualifica, di provare ad insidiare, addirittura, il primo posto di Rosberg.
Nel frattempo Raikkonen mantiene la quinta posizione senza troppi affanni: sul finale cerca anche di portare via la quarta a Bottas. Ma la Williams in rettilineo è troppo veloce e il finlandese della rossa deve accontentarsi di transitare quinto sotto la bandiera a scacchi.
Nel post gara ovviamente si mastica un po’ di delusione nel paddock Ferrari; un terzo posto va bene, ma la Mercedes in questo gran premio è tornata a mostrare la propria superiorità. Le migliorie telaistiche apportate della Ferrari sembrano non aver avuto gli effetti positivi sperati, sul circuito spagnolo. A parziale attenuante per la rossa c’è il circuito del Montmelò, uno dei più tecnici del circus iridato, dove è importante avere un’aerodinamica perfetta.
E secondo Vettel, è questa la principale motivazione del distacco dalle frecce d’argento a fine gara. Nell’intervista post gara il tedesco non ha drammatizzato: “In generale penso che il terzo posto sia il massimo che ci potessimo aspettare, considerando il nostro passo gara. Non credo che ci fosse niente di sbagliato nella macchina: non è stato sicuramente uno dei nostri week-end migliori in termini di competitività, ma penso dipenda in grande misura dalle condizioni della pista piuttosto che da qualcosa che non funziona sulla monoposto”.
Vettel infatti non ha perso le speranze di recuperare il gap sulle Mercedes: Per una serie di ragioni non siamo stati vicini alle Mercedes come avremmo voluto, ma sono sicuro che tra un paio di gare avremo raggiunto il nostro obiettivo. Abbiamo adottato la strategia delle due soste perché ci sembrava la migliore date le circostanze: dobbiamo semplicemente accettare il fatto che oggi la Mercedes è stata la miglior squadra in pista. Sappiamo di essere ancora lontani da loro, ma stiamo lavorando duramente per colmare il distacco e penso che stiamo andando nella giusta direzione”.
Anche Raikkonen, sempre nell’intervista post-gara, pur evidenziando le pecche della sua monoposto, si è dimostrato comunque ottimista per il futuro: “Tutto sommato questo è stato un fine settimana difficile, ma non certo un disastro e abbiamo imparato molte cose. In gara oggi siamo riusciti a guadagnare qualche posizione, ma non mi sentivo a mio agio con la monoposto, che scivolava sull’asfalto. Oltre a questo, qualsiasi sia il motivo, riusciamo a riprendere le Williams ma sorpassarle è sempre difficile. Sui rettilinei sono molto veloci e una volta che arriviamo dietro di loro, la nostra macchina diventa difficile da guidare, molto più di quanto capita seguendo altre vetture doppiate. Quanto alla scelta di utilizzare parti del ‘vecchio’ pacchetto aerodinamico, penso che per tutti noi sia stato utile poter mettere a confronto in pista le due configurazioni; io ero preparato a correre il rischio. Forse sarebbe andata meglio con l’aerodinamica nuova, anzi probabilmente è così, ma almeno adesso lo sappiamo. Quindi, per le prossime gare, dobbiamo lavorare meglio e avere week-end senza problemi, neanche piccoli, per far sì che tutto funzioni. Sappiamo dove dobbiamo migliorare”.
Più severo il Team Principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, soprattutto sulle nuove soluzioni tecniche apportate: “Il confronto fra le due soluzioni aerodinamiche in gara mostra chiaramente che la macchina di Sebastian andava molto bene, rispetto a quella usata da Kimi. Ma dobbiamo migliorare ancora. Il divario con la Mercedes c’è e dobbiamo analizzare i nostri dati per capirne i motivi. Non siamo ciechi e abbiamo visto che solo nel terzo settore, dove conta la trazione, perdevamo circa mezzo secondo. Dobbiamo capire se questo dipende dalla natura della pista o da qualcosa che abbiamo fatto noi. Quanto alle strategie di gara, abbiamo fatto una scelta aggressiva mettendo Sebastian sulle due soste: se avessimo deciso per tre cambi gomme le cose non sarebbero cambiate, se non in peggio. I numeri ci dicono che le nuove soluzioni funzionano, la realtà mostra che non funzionano abbastanza. Un passo avanti lo abbiamo fatto, ma avrebbe dovuto essere un salto. Non punto il dito contro nessuno in particolare, mi prendo le mie responsabilità. Dobbiamo lavorare di più”.
Concetto ribadito anche in diretta ai microfoni di Sky Sport F1: “non è una buona gara, siamo onesti, anche se abbiamo fatto un podio, un altro podio, però, il distacco è grande e, quindi, ci vuole ancora molta umiltà e andare avanti. Il nuovo pacchetto di aggiornamenti ha molte possibilità di sviluppo, per cui, c’è ancora molto da fare, ma oggi no, non sono contento”.
Come non era giusto esaltarsi quando le Ferrari erano più vicine alle Mercedes, oggi non bisogna puntare il dito contro. Le caratteristiche del circuito hanno sicuramente avuto il loro peso. Il prossimo gran premio è in programma tra due fine settimana a Montecarlo: pista affascinate che mette in evidenza le capacità di guida dei piloti, ma poco indicativa sul livello di prestazioni delle monoposto. Dovremo quindi attendere gli inizi di giugno, Gran Premio del Canada, per avere un riscontro effettivo circa le migliorie telaistiche apportate: e come annunciato dalla stessa Ferrari, in quel gran premio dovrebbe arrivare un incremento di potenza del motore. A quel punto potremo avere un quadro più preciso sulle possibilità del cavallino di rimontare e sorpassare le frecce d’argento.
In Ferrari è questo l’obiettivo principale e più realistico della stagione: riuscire a raggiungere ed a stare davanti costantemente a tutte e due le Mercedes, per poi cercare di vincere entrambi i titoli, piloti e costruttori, nel 2016. E in questo percorso qualche debacle ci può stare: e quindi forza Ferrari.. non mollare!!!