Il Circus della Formula 1 si appresta a tornare in pista a Barcellona, ma fermiamoci ad analizzare quanto visto in queste prime quattro gare della stagione attraverso le nostre pagelle.
Sicuramente in cima alle nostre pagelle non ci può che non essere la Mercedes che, dopo un 2014 dominato, si sta riconfermando ai vertici della classifica nonostante i suoi rivali siano nettamente più vicini rispetto alla passata stagione: in particolare la Ferrari ha fatto un grande passo in avanti, arrivando ad essere il vero rivale della scuderia di Stoccarda in questa stagione. Una sfida che si trasforma in alleanza fuori dalla pista per quanto riguarda il regolamento 2017, visto che il team di Stoccarda e quello di Maranello spingono per uno sviluppo di questi motori V6, mentre dall’altra parte Renault spinge per una rivoluzione totale. In tema Renault, i suoi due porta colori, Red Bull e Toro Rosso, hanno dato impressioni contrastanti: il team austriaco è molto al di sotto delle aspettative, mentre la scuderia italiana ha sorpreso tutto il paddock. Chi ha deluso è la Williams (ci si aspettava qualcosa di più) e, sicuramente, la McLaren, la quale al ritorno con Honda sembrava poter essere la vera rivale della Mercedes, rivelandosi solamente un fuoco di paglia di bassa classifica.
Mercedes: 9. | Hamilton: 9, Rosberg: 6.
Chi credeva che la Mercedes si sarebbe seduta sugli allori dopo una stagione completamente dominata che l’ha vista conquistare il titolo costruttori e piloti si è sbagliato. Il team di Stoccarda è tornato a mostrare i denti, rivelandosi il team che nel complesso ha ancora una marcia in più: se in qualifica, però, è inavvicinabile, questo non si può dire per quanto riguarda la gara, dove la Ferrari si è sensibilmente avvicinata per quanto riguarda il passo. La Mercedes, però, ha due assi nella manica: il primo è il bottone magico, il quale gli garantisce un boost di potenza nelle situazioni più “a rischio”, il secondo è Lewis Hamilton, un campione che si sta dimostrando più forte che mai. L’anglo-caraibico ha collezionato 3 vittorie su quattro apparizioni, con 2° come peggior risultato. Sembra girare tutto dalla sua parte: cattivo in qualifica, spietato in gara, vista anche l’assenza di quello che dovrebbe essere il suo vero rivale per il titolo, Nico Rosberg. Il tedesco sembra un pilota completamente diverso rispetto a quello della passata stagione: in questo avvio di 2015 è sembrato realmente mancare, non avere quel qualcosa in più che gli permettesse di rimanere negli scarichi del compagno di team e sferrare l’attacco nel momento decisivo. Non ci siamo. Sicuramente, in conclusione, la Mercedes è ancora il team da battere e non sarà impresa facile.
Ferrari: 8,5. | Vettel: 9, Raikkonen: 7.
Peggio dell’anno scorso non si poteva fare, ma ci aspetta un 2015 molto difficile. Con questo morale iniziava il 2015 targato Ferrari alla fine del 2014 con la conferenza indetta da Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene, le due nuove figure di spicco della casa di Maranello. Una stagione che ha visto l’arrivo di tante nuove persone, la quale sembrava dover essere il continuo dell’inferno della scorsa stagione, per poi rivelarsi un vero paradiso, non solo per la vittoria ottenuta da Sebastian Vettel in Malaysia, ma anche per le prestazioni e la ritrovata grinta e competitività di Kimi Raikkonen. Un Maurizio Arrivabene che sembra essere, ormai, il padre di una grande famiglia, perché a differenza degli scorsi anni, a Maranello di respira un’aria nuova, quasi serena. Niente più tensioni, ma solo tanta voglia di fare. È con questo spirito che il nuovo team principal ha affidato le redini del progetto 2015 a James Allison e Simone Resta, mettendoli al centro di un nuovo corso che ha visto l’anatroccolo F14-T trasformarsi nel cigno SF15-T. Una vettura equilibrata che ha riportato, dopo un anno passato nell’ombra di Fernando Alonso, Kimi Raikkonen sul podio, permettendogli di esprimere il suo vero potenziale, nonostante esso sia stato compromesso da pesanti errori in qualifica o problemi tecnici. Per quanto riguarda Sebastian Vettel, ormai l’amore tra il pilota tedesco e i tifosi Ferrari è definitivamente sbocciato: il giovane pilota ha riacceso i cuori degli appassionati con tre gare da urlo (Australia, Malesia e Cina), in cui la vittoria in terra malese è solo la ciliegina sulla torta. Peccato per la gara in Bahrain, ma tutti possono sbagliare.
Williams: 7. | Massa: 7, Bottas 7.
La vittoria quasi sfiorata nell’ultimo Gp del 2014 e una stagione che l’aveva vista come seconda forza del mondiale, lasciava presagire che anche quest’anno la squadra di Grove si sarebbe candidata come reale avversario della Mercedes. A differenza delle aspettative, però, la Williams sembra aver fatto un passo indietro rispetto al 2014, ritrovandosi lontana e perdendo quella forma smagliante che l’aveva vista protagonista nel 2014: sopravanzata in termini di performance anche dalla Ferrari, la scuderia inglese si ritrova in una curiosa situazione: troppo lenta per chi sta davanti, ma troppo veloce per chi sta dietro. Una vettura che lascia sfogo solo alla lotta interna tra i due alfieri del team di Grove, Felipe Massa e Valtteri Bottas. che li vede praticamente alla pari. Le prestazioni sono circa sugli stessi livelli, considerando che una volta il finlandese non ha potuto prendere il via alla gara (Australia), mentre il brasiliano si è ritrovato in fonda alla griglia per un problema sulla sua vettura. In sostanza queste prime 4 gare hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma non dimentichiamoci che sono sempre la terza forza del campionato.
Red Bull: 4. | Ricciardo: 6,5, Kvyat: 4,5.
L’unico team che era riuscito a contrastare, a livello di vittorie, la Mercedes nel 2014 era proprio la Red Bull, la quale quest’anno sembra una lontana parente di quella della scorsa stagione. Una Power Unit Renault dai mille problemi unito ad un telaio che, anche a detta delle figure di spicco del team, ha molto da migliorare, non hanno permesso ai piloti di esprimere al massimo il loro potenziale. Basti pensare che per concludere la stagione in Red Bull prospettano di dover usare 8/9 power unit, ovvero il doppio di quelle permesse dal regolamento. Per fortuna che Daniel Ricciardo, anche se non nel modo in cui l’abbiamo ammirato nel 2014, sta salvando la baracca, portando punti fondamentali al team, mentre dall’altra parte del box Daniily Kvyat continua ad arrancare in un inizio di stagione che non lo ha visto ancora adattarsi alla RB11, pagando anche i numerosi difetti di una vettura che lo ha lasciato a piedi due volte. Intanto c’è già chi vocifera di un cambio a metà stagione tra il russo e uno dei due piloti Toro Rosso…
Sauber: 7,5. | Nasr: 7+, Ericsson: 5,5
La sorpresa di stagione. Una vettura che doveva riscattare l’oscura prestazione della passata stagione, conclusa senza neanche un punto all’attivo. Gli arrivi di Felipe Nasr e Marcuss Ericsson, seppur dettate sopratutto da ragioni economiche, sembrano sia stata la mossa giusta per il team svizzero che ora occupa la quinta posizione nel mondiale costruttori. Sopratutto sul fronte piloti una piacevole sorpresa per quanto riguarda il debuttante Felipe Nasr che sta ottenendo risultati di tutto rispetto tra cui un quinto posto alla sua prima gara in Formula 1. Ora gli manca solamente un pizzico di costanza per fare quel salto di qualità. Se da una parte del box sono gioie, non lo sono propriamente dall’altra: Marcuss Ericsson è riuscito ad ottenere i primi punti in carriera, sintomo anche di un’ottima base quale è la Sauber, ma se il tuo compagno debuttante ha il triplo dei tuoi punti e ti sta quasi sempre davanti in gara qualche domandina me la farei…
Lotus: 5,5. | Grosjean: 6+, Maldonado: 4,5
Il minimo sindacale. Non era sicuramente questo quello che si aspettavano gli uomini Lotus quando hanno firmato il contratto per la fornitura dei motori con Mercedes, la miglior unità presente in Formula 1. Un inizio di stagione al di sotto delle aspettative che, nonostante ciò, li vede fiduciosi per i prossimi impegni, con nuovi sviluppi aerodinamici pronti ad arrivare in Spagna. Per quanto riguarda il fronte piloti, le ultime due gare (Cina e Bahrain) hanno visto un buon Romain Grosjean ritornare in zona punti, mentre dall’altra parte del box Pastor Maldonado si è impegnato riuscire ad essere sempre protagonista, tra incidenti e penalità e bisogna ammettere che non è sempre stata colpa sua! Scherzi a parte, quattro gare deludenti per il pilota venezuelano che è finito sulle cronache più che per le sue “maldonate” che per le prestazioni in pista.
Toro Rosso: 7. | Sainz Jr: 8-, Verstappen: 7,5.
Chi l’avrebbe mai detto che la Toro Rosso sarebbe stata più convincente della casa madre Red Bull? Ebbene si, perché il team italiano sta impressionando e convincendo in questo inizio di stagione grazie anche alle scommesse Carlos Sainz Jr. e Max Versappen: due esordienti sui nessuno era veramente convinto, specialmente per quanto riguarda il 17enne olandese, il quale ha bruciato le tappe, completando solo un anno sulle monoposto delle serie minori prima del grande salto in Formula 1. Non fosse stato per i continui problemi avuti sulle loro macchine, questi due ragazzi si troverebbero molto più in alto in classifica piloti ma, nonostante ciò, si può dire che hanno già convinto tutti. Nella lotta tra i due diamo in testa Sainz Jr, il quale sembra già un pilota molto maturo.
Force India: 5. | Hulkenberg: 6, Perez: 6
La mancanza di fondi è il reale problema della scuderia indiana: arrivata in ritardo ai test con una vettura dell’anno scorso, la Force India ha dimostrato sin dall’inizio di essere in grave difficoltà. La nuova vettura è arrivata solo per l’ultimo test pre stagionale e i risultati non sono stati entusiasmanti, tanto che anche due piloti di talento quali Nico Hulkenberg e Sergio Perez sono sembrati piloti esordienti alla prima apparizione in Formula 1. I pochi punti messi a referto sono comunque importanti per puntare il più in alto possibile in classifica costruttori nell’attesa della VMJ08B.
McLaren: 3 | Button: 6, Alonso: 6
Quella che doveva essere la vera antagonista della Mercedes è in realtà la sorpresa negativa della stagione con un inizio 2015 che definirlo disastroso è dir poco. Doppiata ad ogni gara, il team inglese si ritrova molto distante anche dalla zona punti, rimanendo a quota 0 punti. In McLaren e in Honda si vedono sempre sorridenti e fiduciosi per il futuro, probabilmente cercando di scogliere la tensione per una situazione che non li vede di certo poter far peggio. Tra il mistero dell’incidente di Alonso nei test invernali e una power unit molto depotenziata per garantire l’affidabilità, la quale ancora manca, queste prime 4 gare hanno lasciato l’amaro in bocca ai tifosi. Oltretutto sembra che anche il telaio non dia quelle performance che gli ingegneri si erano pronosticati. Insomma, un buco nell’acqua per Fernando Alonso che sperava di aver fatto finalmente una scelta giusta in carriera, approdando in un progetto nuovo e ambizioso che si è trasformato in un incubo. Anche dall’altra parte dei box Jenson Button non se la passa bene: se il pilota inglese non ha sfigurato con il suo ben più blasonato compagno di box, la sua MP4/30 lo ha abbandonato più volte, non permettendogli nemmeno di prendere parte alla gara in Bahrain. C’è molto da lavorare per dare a questi due campioni una vettura all’altezza del loro livello.
Manor: s.v.
Un miracolo che sia riuscita ad essere in pista. Un fine 2014 travagliato con l’incidente di Jules Bianchi (Forza Jules!) e l’entrata in amministrazione controllata che sembrava aver messo la parola fine sull’avventura della Marussia (Manor) in F1. Degli investitori, invece, hanno creduto nel progetto, portando tecnici e piloti in Australia, nonostante la situazione fosse ancora al quanto confusa, tanto che alla prima gara della stagione non c’erano ancora i software per provvedere al funzionamento della vettura (la quale ricordiamo è la versione 2014 con delle modifiche per adattarsi al regolamento 2015). Nella lotta interna tra i piloti Will Stevens sembra aver già preso in mano le redini del team, lasciando al palo il compagno di team Roberto Merhi, il quale già dal prossimo Gp sembra essere destinato al ritorno in WSR. In ogni caso è un peccato, perché la vettura in versione 2015 su cui il team stava lavorando la passata stagione aveva diverse interessanti novità tecniche, le quali avrebbero potuto, magari, fare la differenza in questa stagione difficile.