In un’intervista esclusiva ad Antonio Boselli di Sky Sport 24 HD, il Presidente della Federazione Internazionale dal 1993 al 2009 Max Mosley ha raccontato la sua visione della nuova Formula 1 attuale, dando un’opinione sull’operato di Jean Todt e Bernie Ecclestone e auspicando delle decisioni che migliorino lo stato di salute della F1.
Mosley ha chiesto in particolare alla FIA di intervenire per porre un tetto ai costi e per salvare i team minori.
Boselli, sul sito Sport.Sky.it introduce Mosley in questo modo.
Max Mosley è un signore di 75 anni, 50 dei quali passati nel Motorsport. Figlio di Sir Oswald Mosley, l’uomo che cercò di importare il fascismo in Inghilterra negli anni ’30, non ha mai avuto una gran voglia di buttarsi in politica. Anzi, la presenza ingombrante del padre, una delle figure più controverse del 20° secolo inglese, lo ha spinto a cercare una strada tutta sua.
Si innamorò della Formula 1 quando sua moglie lo portò a Silverstone, la pista, la velocità e il totale anonimato che solo quell’ambiente gli garantiva lo hanno spinto a salire, lui stesso, su una monoposto. Erano anni duri, morivano tanti piloti, al suo debutto tanto per citare un nome, perse la vita Jim Clark ad Hockenheim nel 1968. Così decise di cambiare, di evolvere, prima come team manager della March, poi come avvocato di Bernie Ecclestone all’inizio della fondazione dell’impero.
Il giornalista di Sky Sport definisce l’ex Presidente della FIA come una “figura centrale nel gettare le fondamenta della Formula 1 moderna, modellando la struttura di uno sport che da amatoriale è diventato un evento mondiale. Nel 1993 poi la svolta, l’elezione alla Presidenza della Federazione Internazionale che lo ha visto al centro della scena fino al 2009. Con lui dopo gli incidenti di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, la sicurezza in Formula Uno è aumentata esponenzialmente, certo la sua presidenza ha avuto dei momenti controversi dallo Spy Gate del 2007 al Crash Gate del 2008, fino al gigantesco scandalo sessuale che lo ha visto coinvolto nel 2009”.
Mosley ha accolto Boselli nel ufficio nel centro di Londra.
Su Ecclestone
Non so se ci sia bisogno di un ricambio generazionale alla guida della F1, Ecclestone fa un grande lavoro almeno dal punto di vista finanziario ma credo che la struttura generale della F1 sia sbagliata, con i top team molto ricchi e gli altri in difficoltà , obbligati a trovare delle soluzioni condivise. Ma Ecclestone non riesce a mediare da solo e credo proprio che la Federazione dovrebbe intervenire, ma forse Jean Todt pensa che debbano risolvere i problemi tra di loro. E’ una situazione difficile ma credo che se la caveranno.
Su Todt
Penso che Jean Todt stia facendo un grande lavoro dal punto di vista della sicurezza stradale, non ho parlato con lui recentemente, ma penso che si stia concentrando più sulla sicurezza stradale che sulla F1. Capisco il suo punto di vista, lui considera i Team Principal delle scuderie persone adulte, considera Ecclestone all’altezza, capaci di risolvere i problemi senza ingerenze. Io la pensavo in modo diverso, ma non posso dire che stia sbagliando.
Sulla rivoluzione ibrida
Sono d’accordo con la rivoluzione ibrida della F1, ma credo sia stato fatto un errore fondamentale: non è stato messo un tetto alle spese. La Federazione dovrebbe accogliere tutti i costruttori di automobili ma vincolando il loro ingresso alla F1 e alla sua visibilità a un costo standard: devono poter fornire il motore a tutti i team con un costo al massimo di 3-4 milioni di euro all’anno. Sono già tanti soldi e se non sono disposti a farlo allora non dovrebbero avere accesso alla F1. L’errore è stato permettere ai costruttori di scaricare i costi di ricerca e sviluppo di questi motori ai team più piccoli perché questi costi verranno ammortizzati sulla produzione di serie.