Montecarlo, paese del lusso e del glamour, Gran Premio di Monaco un circuito dove i grandi di questo sport hanno scritto pagine indimenticabili.
Gp Monaco 2014, tutti in postazione divano ad aspettare il duello da far west fra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, dopo la presunta “carognata” in qualifica da parte di Nico. Le premesse ci sono tutte per vedere uno scontro epico. Parte il gran premio, il duello fra i due contendenti non inizia: a Montecarlo non si passa, sussurra il divano. Fra botti vari e le solite scarogne by Kimi Raikkonen il gran premio prosegue, senza troppi colpi di scena. Ma verso la fine della gara,il colpo di scena arriva, per un momento lo sguardo al fedele compagno di avventura, il monitor dei tempi, cade verso le ultime posizioni: “guardate che bella gara sta facendo Bianchi”.
Anche la regia si accorge del giovane francese, mentre mi accingo a spiegare chi è agli amici di divano, Jules Bianchi entra il zona punti con la Marussia!
“Sto ragazzo sta facendo un miracolo” è la frase che battezza, l’impresa che sta portando a compimento il francese, ma come in ogni impresa che si rispetta c’è sempre il colpo di scena negativo. Si materializza, in forma di scritta in sovrimpressione, cinque secondi di penalità da sommare a fine gara per Jules Bianchi. Partono i consueti “ma Vaff…….” da parte di tutti, che sostituiscono la sveglia ai vicini di casa, impegnati nella solita pennichella, post pranzo domenicale.
“Bianchi è un pilota della Ferrari Driver Accademy” fra gli amici di divano risuonava come una lieta novella, un motivo in più per fregarcene della gara della amata Ferrari per guardare quella di Jules.
Si ma c’è la fa a prendere i punti? Alla fine c’è la fa concludendo nono, nonostante la penalità, nonostante quel “catorcio” di macchina…insomma BIANCHI LI HA FATTI NERI!
Per tutti diventa il ragazzo di Montecarlo, quell’impresa entra nel cuore e non esce più, passano le gare, Bianchi ritorna a lottare negli abissi della classifica, senza prendersi più i titoloni e gli applausi della postazione divano, che si dimentica per un po’ del sogno di Bianchi.
Il sogno del ragazzo francese finisce il 5 Ottobre 2014 a Suzuka, quando il destino crudele, beffardo e anche bastardo decide che la favola di Jules deve avere apposta la parola fine. Il ragazzo di Montecarlo ora, deve fare un altro miracolo, più grande di quello di Montecarlo, più grande di andare in zona punti con la Marussia: deve vincere la lotta con la morte.
Ci credevamo tutti, “Bianchi, i miracoli lì sa fare, ricordi Montecarlo” era la frase che alimentava la fiammella della speranza. Passavano i mesi, ma niente, nessuna notizia o quasi, fino ad oggi.
Che brutto risveglio questa mattina, mamma che viene nel mio letto e mi chiama “Francesco, è morto Bianchi”! Per un attimo speri che non sia vero che sia solo una burla. Credetemi lo speri sempre quando se ne va qualcuno al quale hai voluto bene, qualcuno che hai incoraggiato a lottare, a sconfiggere quel tragico destino che vuole fermare il sogno di un ragazzo.
Jules Bianchi è un ragazzo semplice, faccia pulita, sorriso da bravo ragazzo e grande disponibilità sempre con tutti. Si legge nei suoi occhi, che non si è montato assolutamente la testa, che non guarda il mondo con l’aria di superiorità, Jules sta vivendo il suo sogno, sta cercando di realizzare il suo motivo di vita, correre in formula1 e con la Ferrari.
Bianchi ha fatto l’impresa a Montecarlo con la piccola Marussia, ora cerca il posto in Ferrari che purtroppo non avrà più.
Lo so di una persona morta si deve parlare al passato, ma non so dove ho letto una frase che mi ha colpito, e che reputo perfetta per indicare il pensiero di tanti tifosi: ”Quando una persona in vita ha saputo regalare emozioni forti, continua a vivere per sempre nel nostro cuore”.
Ciao Jules.
Scritto da: Francesco Magaddino (@Franck8819)