Alta velocità, Eau Rouge e brividi. Questa è Spa!
La Formula 1, dopo un lungo periodo di sosta per le vacanze natalizie, si prepara ad affrontare una delle prove più nobili ed affascinanti dell’intero mondiale: il Gran Premio del Belgio, che si disputa sul meraviglioso circuito di Spa-Francorchamps. Il tracciato, inaugurato nel lontano 1925, ha ospitato la maggior parte delle edizioni del gran premio belga, il quale, oltre al già citato Spa, si è anche corso in altri due circuiti, più precisamente a Nivelles e soprattutto a Zolder, quest’ultimo diventato tristemente famoso nel 1982, anno in cui Gilles Villeneuve perse la vita in uno spaventoso incidente con la sua Ferrari.
Ma tornando a Spa-Francorchamps, qui si può dire che si è scritta tanta storia della Formula 1 e dell’automobilismo più in generale. L’impianto, situato in un’oasi naturale come le Ardenne, ha subito varie modifiche nel corso degli anni, ragione per cui il gran premio del Belgio non si disputò in ben sei occasioni. Ma ciò che contraddistingue Spa dagli altri autodromi è la famigerata curva in salita Eau Rouge-Raidillon, tanto mozzafiato quanto pericolosa da affrontare. Una salita di ben 24 metri che solo i più grandi campioni riescono ad affrontare con il pedale dell’acceleratore completamente schiacciato. In questa curva dal sapore del mito si sono visti grandissimi sorpassi, ma purtroppo anche grandissimi incidenti, alcuni dei quali addirittura mortali. Con un tempo sul giro tra i più lunghi dell’intero mondiale, vi riproponiamo alcune delle edizioni più memorabili del gran premio del Belgio su questo tracciato.
1950: nel primo campionato della storia della Formula 1, tra gli appuntamenti in programma c’è anche il Gran Premio del Belgio. A vincerlo, nonostante il dominio dei piloti italiani in qualifica, sarà l’argentino Juan Manuel Fangio, che diventa quindi il primo vincitore della corsa belga.
1970: dopo il grande dominio dei piloti anglosassoni negli anni ’60, nel 1970 vince il gran premio un vero e proprio outsider. A tagliare per primo il traguardo è infatti il messicano Pedro Rodriguez (al quale oggi è intitolato il circuito di Città del Messico insieme al fratello Ricardo), che con la sua BRM stabilisce inoltre il record di media oraria più veloce, superando i 240 km/h. Sarà anche l’ultimo gran premio svoltosi a Spa-Francorchamps, che tornerà definitivamente in calendario soltanto nel 1983, lasciando prima spazio a Nivelles e Zolder.
1991: alla vigilia del gran premio, il paddock è scosso dalle notizie che arrivano da Londra, dove il pilota belga Bertrand Gachot viene arrestato dalla polizia per aver usato una bomboletta spray urticante durante una lite con un taxista. In Inghilterra però, la bomboletta è illegale, e per questo Gachot dovrà assistere al gran premio di casa da dietro le sbarre. La Jordan, team per il quale corre, decide di chiamare al suo posto un giovanissimo pilota tedesco di grandi speranze: Michael Schumacher. Il futuro sette volte campione del mondo debutta nella massima serie proprio in quel weekend, qualificandosi addirittura tra i primi dieci su un circuito mai provato prima. In gara sarà costretto invece al ritiro, con Senna che andrà a vincere per la quinta volta in carriera in Belgio, stabilendo un record.
1992: nel 2002 sarà proprio Schumacher a strappare il record a Senna, andando a vincere per la sesta volta in terra belga. Ma la sua cavalcata trionfale ebbe inizio dieci anni prima, quando, al volante della Benetton, il “Kaiser” andò a vincere proprio a Spa il suo primo gran premio in Formula 1, precedendo le due Williams di Mansell e Patrese, quasi imbattibili in quell’anno. Lo stesso Senna però, è protagonista di un’azione coraggiosa ed altruista nel corso delle prove del venerdì, quando, incurante del pericolo, abbandona la sua McLaren in pieno rettilineo e si dirige a piedi per soccorrere il pilota francese Erik Comas, vittima di un bruttissimo incidente che gli impedirà di prendere parte alla corsa.
1993: dopo l’incidente di Comas l’anno prima, nel 1993, sempre durante le prove libere del venerdì, l’Eau Rouge si trasforma nell’incubo peggiore per Alessandro Zanardi. Il pilota della Lotus, in crisi nera di risultati, va a sbattere violentemente contro le protezioni. Le conseguenze dell’incidente saranno pesanti per il pilota italiano, che sarà costretto a saltare il resto della stagione. In gara invece sarà Damon Hill a vincere, con il pilota inglese che contribuisce alla vittoria matematica della Williams nel campionato costruttori.
1998: l’edizione di quell’anno passa alla storia come una delle più pazze in assoluto nell’intera storia della Formula 1. Sotto un violento acquazzone, come è tipico in Belgio, la gara viene interrotta dopo la prima curva del primo giro a causa di una clamorosa e memorabile carambola che mette fuori gioco la stragrande maggioranza dei piloti. Alla ripartenza le McLaren partono male, e Hakkinen finisce addirittura in testacoda ritirandosi. A quel punto, con il rivale per il titolo ai box, Schumacher ne approfitta per balzare in prima posizione. Il suo ritmo è insostenibile per tutti, ma al momento di doppiare Coulthard accade il colpo di scena. Lo scozzese, al posto di fare strada al tedesco, frena quasi di colpo, facendosi centrare in pieno da Schumacher, poi costretto al ritiro. Il tedesco, una volta raggiunti i box, scende dalla macchina infuriato e si dirige verso il box della McLaren per il confronto con Coulthard. Solo l’intervento dei meccanici delle frecce d’argento e di Stefano Domenicali evitano la rissa tra i due. Più tardi i due piloti avranno modo di chiarirsi definitivamente in pubblico, ma la gara sarà poi vinta dalla Jordan di Damon Hill, al suo 22esimo ed ultimo successo in carriera.
2000: nel pieno della lotta per il titolo, Hakkinen e Schumacher si affrontano in Belgio per aggiudicarsi una fetta importante per la conquista del mondiale. Come spesso accade, anche in questa circostanza piove, tanto che le vetture sono costrette ad effettuare una partenza lanciata dietro la safety car. Con il passare dei giri però la pista si asciuga, e Hakkinen, in testa alla corsa, è protagonista di un’uscita di pista che di fatto regala la leadership proprio a Schumacher. Il tedesco però, restando con le gomme da bagnato, perde gradualmente terreno dal rivale finlandese, il quale, con una diversa strategia, recupera secondi. A pochi giri dalla fine, Hakkinen, dopo essersi fatto vedere più volte negli specchietti di Schumacher, decide si sferrare l’attacco. Sul lungo rettilineo dopo l’Eau Rouge, Schumacher deve superare il doppiato Ricardo Zonta, ma mentre supera all’esterno la lenta BAR, Hakkinen sfila a sua volta Zonta all’interno, riuscendo a superare contemporaneamente anche Schumacher, andando poi a vincere la corsa. A detta di molti, il sorpasso di Hakkinen su Schumacher a Spa è ritenuto il più bello dell’intera storia della Formula 1.
2008: dopo una gara piuttosto noiosa, gli ultimi giri regalano uno spettacolo e delle battaglie davvero memorabili. Nel corso delle ultime tornate infatti, comincia a cadere la pioggia. Hamilton, in testa alla gara, perde notevolmente terreno su Raikkonen. Giunti ormai fianco a fianco, i due si schivano e si controsorpassano, dando vita ad un bellissimo duello. Nella sfida si inserisce anche Massa, ma a tre giri dalla fine Raikkonen, tradito dalla pioggia, esce di pista e deve ritirarsi. La gara viene dunque vinta da Hamilton, ma successivamente i commissari decidono di penalizzare l’inglese di 25 secondi proprio per una manovra scorretta ai danni di Raikkonen. La penalità consente dunque a Massa di vincere a tavolino. Il finlandese sarà in grado di rifarsi l’anno successivo, andando a vincere con la Ferrari nonostante la scarsa competitività della monoposto. Il 2009 è anche l’ultimo successo della Ferrari in Belgio.
2014: in piena crisi di risultati, la Ferrari di Raikkonen è protagonista di una buona prestazione, che non gli consentirà comunque di arrivare sul podio, ottenendo in ogni caso un ottimo quarto posto. Al suo posto si piazza sul podio un altro finlandese, Bottas, mentre a vincere la gara sarà Daniel Ricciardo. L’australiano va dunque a vincere il suo secondo gran premio consecutivo ed il terzo (e momentaneamente ultimo) della sua carriera.
Nell’albo d’oro del gran premio del Belgio è Michael Schumacher ad aggiudicarsi il titolo di “Re delle Ardenne”, con sei vittorie complessive. Dietro di lui si piazza Ayrton Senna, con cinque, mentre tra i piloti ancora in attività è da sottolineare il terzo posto di Kimi Raikkonen, fermo a quattro vittorie a pari merito con Jim Clark.