Dopo aver minacciato diverse volte, nel corso delle ultime due stagioni, il ritiro dalla scena mondiale per lo strapotere della Mercedes, la Red Bull sembra averci ripensato.
Da quando la Federazione Internazionale dell’Automobile ha commissionato alla scuderia di Milton Keynes uno studio per individuare proposte e modifiche regolamentari, soprattutto in ambito aerodinamico, infatti, il grande capo Dietrich Mateschitz, ha accantonato l’idea di vendere la squadra.
La scuderia anglo-austriaca, dopo due anni di sonore batoste prese, prima dalla Mercedes, e poi anche da Ferrari e Williams, spera di tornare ai fasti dell’epoca dei quattro mondiali, piloti e costruttori, vinti di fila.
E per tornare protagonista del circus iridato, i tecnici della Red Bull stanno cercando di mettere sul piatto della FIA tutte quelle soluzioni aerodinamiche e non, che potrebbero essere un vantaggio competitivo: ossia dettare le regole del futuro, per cercare di rompere l’egemonia della Mercedes che, con l’introduzione della Power Unit, ha dettato legge.
Il primo passo compiuto dalla Red Bull in questo senso, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni di oltre cinque secondi al giro, è quello di monoposto dotate di più effetto suolo. Un tentativo di ritorno alla wing car della Lotus 78, progettata dal grande Colin Chapman.
Indiscrezioni dicono che la proposta del team sarebbe stata recepita dalla FIA.
Ma come verrebbe realizzata in pratica l’idea dei tecnici Red Bull?
Si tratterebbe di togliere il pattino di legno, o materiale simile, che è spesso 10 mm, abbassando il piano di riferimento della monoposto di 25 mm.
I progettisti, quindi, potrebbero realizzare un pattino nello stesso materiale del fondo, abbassandolo verso l’asfalto per incrementare l’effetto Venturi e generare carico aerodinamico.
Le monoposto saranno più larghe nelle fiancate, ma avranno un’ala anteriore più stretta con la forma a V che non andrà a schermare la ruota anteriore.
Nel posteriore, invece, si tornerà ad un alettone più largo e più basso di quelli attuali e ci sarà la reintroduzione del “beam wing”, l’ala inferiore che era stata vietata nel 2014.
Del pacchetto di novità faranno parte anche le gomme posteriori più larghe (420 mm).
In molti, tecnici e non, sollevano dubbi e perplessità su questa proposta della Red Bull.
Da una parte c’è chi sostiene che questi cambiamenti non dovrebbero avere un grande impatto progettuale rispetto alle monoposto attuali.
Dall’altra, la tecnologia della wing car fu vietata nel 1983, in quanto le vetture dotate di effetto suolo erano diventate così efficienti e veloci che i piloti soffrivano per le tremende forze G laterali che si generavano nei curvoni veloci. In più la deportanza garantita dall’effetto suolo era così elevata da portare ad una estrema riduzione delle superfici alari e molto spesso all’eliminazione di quelle anteriori, rendendo con ciò pericolosissime le vetture in caso di rottura improvvisa di una minigonna con conseguente ed improvvisa diminuzione della deportanza.
E gli altri team come hanno reagito alla proposta wing car? Per ora tutto tace.
Sarà interessante vedere se tutte le squadre accetteranno le idee che la FIA ha messo sul tavolo, supportando un progetto che la Red Bull Racing ha già studiato e che ovviamente dovrebbe agevolarla.
Ciò che più stupisce di più è che la Ferrari non abbia avanzato a sua volta proposte innovative per controbattere, anche a livello politico, il tentativo della scuderia di Milton Keynes di imporre le sue idee.
Ma siamo sicuri che ancora qualcosa succederà: alla prossima puntata quindi!