Con il Gran Premio d’Italia 2015 ormai archiviato, l’attenzione si concentra soprattutto sulle statistiche storiche. Con il risultato di Monza infatti, che ha visto la vittoria di Lewis Hamilton, proprio il pilota inglese ha raggiunto la vertiginosa quota di 40 vittorie ottenute nel corso della sua carriera in Formula 1.
Un record, il suo, che potrebbe avere un significato ancor più particolare già a partire dal prossimo appuntamento in calendario previsto il 20 settembre in Singapore. Se il campione del mondo in carica dovesse terminare la gara ancora una volta davanti a tutti, ecco allora che le sue 41 vittorie andrebbero ad eguagliare il record di altri due campioni, uno del presente ed uno del passato. Quello del presente è il ferrarista Sebastian Vettel, che dopo il record di pole position in carriera eguagliato e superato proprio da Hamilton, rischierebbe di dover scendere di un gradino anche per la classifica all-time dei piloti più vincenti. Ancor più speciale sarebbe però quello di mettersi in pari con un vero e proprio mito della Formula 1 come Ayrton Senna, idolo del numero 44 della Mercedes che all’inizio della sua carriera in McLaren si fece riconoscere per i colori del proprio casco che ricordarono quelli del tre volte campione del mondo brasiliano scomparso tragicamente nel 1994. Per giunta, in questo 2015 Hamilton potrebbe anche aggiudicarsi il suo terzo titolo mondiale, raggiungendo anche in questo caso proprio il grande Ayrton.
La classifica all-time per il momento è ferma a questa condizione:
Hamilton è al quinto posto provvisorio, fermo a 40 vittorie ottenute in 160 gran premi disputati. Fa leggermente meglio di lui Sebastian Vettel, a 41 vittorie conquistate in 151 gare. A Vettel va riconosciuto il grande merito di aver iniziato la propria carriera in condizioni più sfavorevoli rispetto ad Hamilton, dato che l’inglese iniziò la sua carriera nel 2007 già al volante di una monoposto estremamente competitiva come la McLaren, sfiorando addirittura il titolo mondiale già al primo tentativo. Dal canto suo invece, il tedesco esordì in Formula 1 nel 2006 con la meno competitiva BMW Sauber, e successivamente passò alla Toro Rosso, dove nel 2008 andò a vincere la sua prima gara in carriera sotto il diluvio di Monza, riuscendo in una vera e propria impresa. Poi, dal 2010 al 2013, inizia il suo periodo d’oro in Red Bull, che gli frutta non solo molte vittorie ma anche e soprattutto ben quattro titoli mondiali vinti consecutivamente. A partire da quest’anno, al volante della Ferrari, le vittorie ottenute da Vettel in rosso sono al momento due, dovendo spesso cedere il passo proprio ad Hamilton, vero e proprio killer del mondiale 2015 e soprattutto 2014 con la sua Mercedes.
Al terzo posto della classifica dei piloti più vincenti c’è Ayrton Senna, capace di vincere 41 volte in 161 gran premi disputati. Senna esordì con la non competitiva Toleman nel 1984, facendosi subito notare per il suo straordinario talento. Dal 1985 al 1987 corre per la Lotus, team più agguerrito che infatti gli concede la gioia delle prime vittorie e delle prime pole position. Il passaggio alla McLaren nel 1988 è svolta definitiva. Con il team di Woking Senna vince a ripetizione, e si aggiudica tre mondiali piloti uccidendo la concorrenza specialmente nel 1991. Nel 1994 passa alla Williams, dove non perde il vizio della pole ma non riesce contemporaneamente a vincere gare. In quello stesso anno arriva poi Imola, che mette la parola “fine” sulla vita e sulla carriera di un campione che senza quell’episodio avrebbe sicuramente allungato la sua striscia di vittorie.
Al secondo posto, con dieci vittorie in più del suo più grande rivale, c’è il francese Alain Prost. Il “Professore”, tra i piloti più talentuosi di sempre, è infatti riuscito a vincere ben 51 volte in 199 gran premi disputati. Negli anni ’80 è protagonista di grandi battaglie praticamente con tutti, sia al volante della Renault che con quello della McLaren. Vince tre mondiali, nel 1985, 1986 e nel contestato 1989 tutti con la scuderia inglese, facendosi notare soprattutto per i grandi duelli e per l’aspra rivalità con il compagno Ayrton Senna. Negli anni ’90 Prost, infastidito proprio dalla presenza di Senna, decide di cambiare aria e di passare alla Ferrari. A Maranello sfiora il titolo nel 1990, mentre l’anno seguente si fa appiedare dalla Rossa per affermazioni poco gradite sulla competitività della monoposto. Si prende un anno sabbatico nel 1992, ma l’anno seguente torna in pista con la più che competitiva Williams, che infatti gli regala non solo l’ultimo anno in Formula, ma anche e soprattutto il quarto titolo mondiale, traguardo raggiunto nel 2013 proprio da Sebastian Vettel.
Al primo posto in solitaria, con un record considerato da molti quasi irraggiungibile, c’è il grande Michael Schumacher. Per lui sono ben 91 le vittorie, ottenute in 307 gran premi e spalmate in sette titolo mondiali vinti, cinque dei quali ottenuti consecutivamente con la Ferrari dal 2000 al 2004. Lui, il “Kaiser”, è il Re indiscusso di questa classifica.
A questo punto resta solo un interrogativo. E’ probabile che Prost, nel giro di qualche anno al massimo, veda sfumare la sua seconda posizione in classifica, è su questo pare non ci possano essere problemi. Ma Schumi? Riuscirà a mantenere la leadership?
Una cosa è certa: anche se in mezzo ci sono periodi storici completamente diversi e vittorie ottenute con una “difficoltà” diversa, stiamo comunque parlando di una razza a parte, quella dei campioni.