History remix Made in Japan: dagli anni ’70 a Prost-Senna
Dopo la tappa in Singapore, che ha vista la strabiliante vittoria di Sebastian Vettel, la Formula 1 issa la propria tenda su un altro tracciato asiatico, ben più ricco di storia e di trazione automobilistica: Suzuka.
Domenica, sul circuito di proprietà della Honda, andrà in scena il 31° Gran Premio del Giappone, appuntamento che soprattutto negli anni passati ha messo spesso il punto esclamativo sul titolo mondiale. Qui grandi campioni come Senna, Prost, Schumacher ed Hakkinen hanno avuto l’onore di aggiudicarsi il mondiale piloti, complice anche il periodo dell’anno in cui la Formula 1 approda nel Sol Levante, con la gara inserita nelle ultime gare del calendario.
Dal 1987 si corre sul circuito di Sukuza, fatta eccezione per il 2007 e per il 2008, stagioni in cui si corse sul tracciato del Fuji, reso celebre sul finire degli anni ’70 per aver ospitato per primo il Gran Premio del Giappone. Fu proprio a Fuji, nel 1976, che James Hunt vinse il suo primo ed unico titolo mondiale battendo il rivale Niki Lauda, a sua volta volontariamente rientrato ai box per la troppa pioggia e per il trauma psicologico derivato dal terribile incidente in cui rischiò di perdere la vita al Nurburgring. Una stagione ed una gara, quella nipponica, perfettamente ricostruite anche nel film di Ron Howard “Rush”. Nel 1977 vinse la corsa ancora il pilota inglese della McLaren, ma la gara viene però tristemente ricordata per l’incidente tra la Tyrrell di Ronnie Peterson e la Ferrari di Gilles Villeneuve, con la vettura di quest’ultimo che piomba su un gruppo di spettatori uccidendo due persone.
Fuji avrebbe poi ospitato anche l’edizione del 1978, ma la gara venne infine cancellata dal calendario, e la Formula 1 si tenne lontana dal Giappone per parecchio tempo, fino al 1987, anno in cui divenne Suzuka la nuova sede del gran premio, aprendo un altro capitolo importantissimo della storia di questo sport. Prima di ripercorrere i momenti più memorabili legati alla gara giapponese, va inoltre ricordato che il paese ha ospitato altri due gran premi validi per il mondiale, ma con una denominazione diversa. Nel 1994 e nel 1995 infatti si tennero sul circuito di Ti Aida due edizioni del Gran Premio del Pacifico, entrambe vinte da Michael Schumacher su Benetton. Al termine del 1995 però la Formula 1 decise di non disputare più questa edizione, principalmente a causa di difficoltà logistiche.
1987
Per festeggiare il ritorno al Gran Premio del Giappone, che mancava da dieci anni, la Honda, proprietaria del tracciato, si augurava di poter contare su una buona prestazione delle Williams motorizzate appunto dal colosso nipponico, ma le aspettative furono parzialmente deluse. Infatti, la lotta per il mondiale tra Mansell e Piquet, compagni di squadra proprio in Williams, si risolse clamorosamente nel corso delle prove libere. Il “Leone d’Inghilterra” fu infatti vittima di un bruttissimo incidente, dal quale ne uscì con forti contusioni alla spina dorsale. Impossibilitato a prender parte alla gara, Piquet vinse matematicamente il suo terzo titolo mondiale. Lo stesso brasiliano viene però tradito proprio dal suo motore in gara, con la vittoria che andò sorprendentemente alla Ferrari di Gerhard Berger.
1988
In quella stagione la McLaren è protagonista di due novità fondamentali. Sul fronte del motori infatti interrompe la collaborazione con il TAG-Porsche, passando proprio con la Honda. Per la scelta dei piloti, dopo la riconferma di Prost, ingaggia il brasiliano Ayrton Senna. Il 1988 è di fatto l’anno che apre l’epoca d’oro non solo della McLaren, ma anche quella della celebre ed irripetibile rivalità tra i due compagni di squadra. Ed infatti si giunge all’appuntamento di Suzuka con il mondiale ancora tutto in discussione, e che vede come unici possibili vincitori proprio Prost e Senna. In qualifica il brasiliano conquista la pole, ma in partenza la sua McLaren si blocca, riuscendo a ripartire soltanto dopo aver perso molte posizioni. Prost invece sale in prima posizione, ma dietro di lui ha inizio una splendida rimonta di Senna, che riesce addirittura a superare il proprio compagno di squadra, volando così verso il suo primo titolo mondiale.
1989
Quello che va in scena a Suzuka nel 1989 è una delle pagine più controverse e polemiche dell’intera storia della Formula 1. Sul tracciato nipponico va in scena di nuovo il duello tra Prost e Senna, che nel frattempo passano da esser semplici rivali al detestarsi profondamente. In qualifica è ancora Senna ad imporsi, ma alla partenza lo scatto del compagno di squadra risulta essere migliore, con il brasiliano che dunque si trova costretto ad inseguire. Dopo alcuni giri passati negli scarichi della McLaren di Prost, Senna tenta il sorpasso in prossimità dell’ultima chicane prima del traguardo, ma i due piloti entrano clamorosamente in contatto e si fermano a bordo pista. Prost si ritira, mentre Senna, aiutato dai commissari di percorso, ritorna in pista e va a vincere in rimonta. Prost però non ci sta, ed il suo ricorso alla FIA si rivela per lui un successo. Senna infatti viene squalificato dalla corsa, con l’accusa di aver tratto vantaggio facendosi spingere dai commissari e tagliando la chicane nella via di fuga senza rientrare sin da subito in carreggiata. L’uscita di scena del brasiliano però consente al francese di aggiudicarsi matematicamente il suo terzo titolo mondiale, e ad Alessandro Nannini di vincere la sua prima ed unica gara in carriera. Nei mesi successivi, un deluso e nervoso Senna accuserà direttamente la FIA ed il Presidente Jean-Marie Balestre di aver pilotato il campionato a favore di Prost. E’ a quel punto che Balestre decide di agire contro Senna, ritirandogli addirittura la Superlicenza. La partecipazione di Senna al campionato 1990 è dunque in discussione, ma il team McLaren riesce a convincere il brasiliano a scusarsi, consentendo quindi di iscriversi regolarmente al campionato successivo.