A distanza di quasi due settimane dagli scoppi avvenuti a Spa sulle monoposto di Nico Rosberg e Sebastian Vettel, la Pirelli ha diramato oggi un breve comunicato nel quale si auto assolve, confermando l’assenza di problemi strutturali sui pneumatici Pirelli PZero utilizzati in Belgio.
Ci potevamo forse aspettare una conclusione diversa? La risposta, per noi, è no!
Il punto fondamentale, in tutta questa vicenda, è che in Formula 1 le gomme non possono e non devono scoppiare. La FIA, i Team e i piloti stessi devono dire tutti quanti insieme stop alle esplosioni di pneumatici, come visto a Spa e come visto anche in un recente passato su altri tracciati del mondiale F1.
Occorre intervenire, chiedendo la modifica delle gomme: sarà un problema di materiali, di progettazione, di costruzione o di altra natura: noi non lo sappiamo, ma occorre trovare un rimedio. La gomma dovrebbe dare qualche segnale al pilota: perdita di grip, calo di prestazione. E invece, soprattutto nell’incidente di Vettel, nulla di tutto questo: la gomma garantiva ancora ottime prestazioni sul giro ma poi… booooom!
Giorgio Terruzzi, nelle sue pagelle a fine Gp del Belgio, aveva sentenziato: “Forse servirebbe maggiore chiarezza. La questione detriti, dopo l’incidente di Rosberg, a molti è sembrata una approssimazione. Dopo l’incidente di Vettel è sembrata una scusa”. E, aggiungiamo noi: insistere ancora con la questioni detriti in pista non fa altro che peggiorare la situazione, evitando di affrontare e risolvere il problema.
In tutte le piste ci potrebbero essere e ci sono detriti. Ma questo non vuol dire che alle gomme, raccogliendo un detrito, sia concesso il lusso di fare il botto! Che si affloscino, come accadeva in passato, ma lo scoppio no! L’esplosione porta ad una situazione di rischio estrema per i piloti in pista e non solo.
Qui sotto il Comunicato di Pirelli che riportiamo integralmente e senza ilteriori commenti.
Le verifiche effettuate su tutti i pneumatici utilizzati a Spa hanno confermato l’assenza di problemi strutturali
Pirelli ha eseguito analisi approfondite sui materiali utilizzati e sui processi produttivi, attraverso diverse metodologie di test e controlli.
L’analisi microscopica, effettuata su un buon numero di pneumatici dopo le seconde prove libere, non aveva riscontrato segni di fatica o problemi d’integrità. Lo stesso risultato è stato confermato anche per le coperture usate in gara, sezionate e analizzate a Milano. Alcune delle coperture usate in gara sono state sottoposte in laboratorio a un ulteriore test di affaticamento, superandolo e confermando che in pista non vi è stato alcun ‘degrado’ o ‘problema’ strutturale. Dall’inizio del 2015 sono state utilizzate, anche su piste molto severe come Sepang (Malesia), Barcellona e Silverstone, 13.748 coperture slick. Non sono mai stati riscontrati dei problemi a conferma della solidità del prodotto.
Gli eventi di Spa sono quindi riconducibili a fattori esterni uniti all’utilizzo prolungato dei pneumatici in uno dei circuiti più severi del campionato
Il primo fattore è testimoniato dal totale di 63 tagli sul battistrada, causati da detriti di piccola dimensione, a seguito dei numerosi incidenti verificatisi durante le gare che hanno preceduto il GP di F1. Nei precedenti 15 eventi (10 gare e 5 sessioni di test) si era evidenziata una media di soli 1,2 tagli ad evento. Tutto ciò indica l’anomalo stato di pulizia della pista e quindi l’elevata probabilità di incontrare un detrito.
Se un detrito (anche piccolo, di carbonio o di altro materiale particolarmente resistente) penetra e taglia le diverse parti strutturali di un pneumatico (ovviamente impiegato ad alta velocità e a maggior ragione se utilizzato in modo prolungato) senza perforarne la carcassa, determina un meccanismo di rottura che può essere differente da quello conseguente alla normale foratura, che avviene con la perdita di pressione, e dà invece origine al tipo di evento verificatosi sul pneumatico di Vettel.
Nel caso di Rosberg, invece, dove l’utilizzo era inferiore, il pneumatico ha resistito, come mostrano chiaramente le immagini, e il cedimento non è stato istantaneo. Per 4 curve è stato ben visibile un filamento della struttura interna del pneumatico fuoriuscito dal battistrada che segnalava l’esistenza del danno e l’avviato processo di logoramento del pneumatico. Sempre durante il GP di Spa (tra prove libere e gara) anche nel caso di altri piloti, sono stati riscontrati tagli provocati dai detriti che hanno danneggiato la costruzione senza che il pneumatico subisse il cedimento.
Numero di tagli riscontrati su pneumatici
Sabato a Spa, al termine delle qualifiche, stante l’eccezionale numero di tagli riscontrati su pneumatici, Pirelli aveva segnalato a FIA la particolare condizione del circuito chiedendone la pulizia oltre che la comunicazione ai team. FIA aveva provveduto tempestivamente a far pulire il circuito e ad avvisare le squadre.
Per garantire maggiore sicurezza, Pirelli proporrà alla FIA uno studio per ottimizzare i criteri di pulizia delle piste.