Monza F1: le Power Unit Mercedes e Ferrari a confronto
Si è appena concluso il Gran premio d’Italia del 2015 e come l’anno passato a trionfare è stata la Mercedes numero 44 di Lewis Hamilton. Il dominio della Freccia d’Argento del pilota inglese è stato totale. Il britannico, dopo aver conquistato la Pole nelle qualifiche del sabato, è rimasto in testa alla gara dal primo all’ultimo giro ed ha rifilato, al traguardo, ben 25 secondi all’inseguitore Sebastian Vettel.
Su un circuito di “tutto motore” come Monza la power unit made in Germany ha messo in mostra tutto il suo potenziale e si è dimostrata nettamente superiore rispetto alle rivali. Tutti gli aggiornamenti portati dai tecnici Mercedes sul propulsore della W06 Hybrid di Lewis Hamilton hanno funzionato a dovere. Più in difficoltà è risultato Nico Rosberg che, con la power-unit priva delle modifiche previste per il tempio della velocità, non è riuscito ad avere la meglio sulla Ferrari di Sebastian Vettel ed è stato costretto addirittura al ritiro per la rottura del propulsore.
Analizziamo e compariamo ora i tempi ottenuti in qualifica nel 2014 con quelli del 2015 in casa Mercedes.
Anche lo scorso anno il miglior tempo è stato di Lewis Hamilton che ha fatto segnare un 1’24”109. Nell’ultima edizione del gran premio d’Italia, tutti gli aggiornamenti tecnici hanno dato la possibilità alla W06 Hybrid numero 44 di abbassare il tempo della passata stagione di ben 7 decimi. Quest’anno la Pole è stata ottenuta in 1’23”397. Anche Nico Rosberg, nonostante girasse con la power unit di inizio mondiale, ha migliorato di molto la prestazione dell’anno scorso. In qualifica nel 2014 il tedesco fece segnare un crono di 1’24”383 mentre nel 2015 il cronometro si è fermato sull’ 1’23”703. Un miglioramento di 680 millesimi per Nico che non gli è valso però la seconda posizione sulla griglia di partenza.
Nonostante i miglioramenti sensibili della power unit Mercedes, chi ha stupito seriamente nel 2015 è stata senza dubbio la power unit Ferrari. A Maranello, nel corso dell’inverno e durante la stagione, il lavoro svolto sullo sviluppo del propulsore è stato magistrale. L’aumento delle prestazioni e dell’affidabilità della PU made in Italy è palpabile e concreto. Analizzando i tempi della qualifica del Gp d’Italia del 2014 vediamo come la F14-T di Fernando Alonso fosse in difficoltà su un circuito così veloce. Lo spagnolo si classificò in 7° posizione con il tempo di 1’25”430. Quest’anno invece la SF15-T di Sebastian Vettel ha stoppato il cronometro sull’ 1’23”685. Un tempo che gli ha permesso di partire dalla 3° casella sulla griglia di partenza ed un miglioramento di ben 1”745 rispetto al crono dello scorso anno.
Ancora meglio ha fatto Kimi Raikkonen. L’Iceman la passata stagione ottenne un imbarazzante 11° posto con un altissimo tempo di 1’26”110. Nulla a che vedere con il giro perfetto del 2015 che gli ha garantito la possibilità di scattare dalla seconda posizione allo spegnimento delle luci rosse. Kimi ha ottenuto uno strabiliante 1’23”631abbassando il crono del 2014 di ben 2”479.
La power unit Ferrari ha quindi compiuto un vero e proprio balzo in avanti, in termini prestazionali, rispetto lo scorso anno. Il propulsore, che ora ha a disposizione la scuderia di Maranello, è in grado di stare davanti al motore ibrido della Mercedes di inizio stagione. Nico Rosberg, con la power unit priva degli ultimi aggiornamenti, non è riuscito, in qualifica, a sopravanzare le Rosse. C’è da dire però che, con le ultime migliorie tecniche sul propulsore tedesco, la W06 Hybrid di Lewis Hamilton è stata in grado di dominare e di scavare un profondo gap in gara.
Il team italiano ha comunque ancora la possibilità di usare qualche gettone per migliorare la power unit e per tentare di colmare il gap che la separa dal propulsore Mercedes aggiornato. Se il delta di aumento delle prestazioni sarà in linea con quello evidenziato nel confronto con la passata stagione allora potremmo vedere, nei prossimi anni, una Ferrari sempre più in alto ed in grado di competere per il titolo mondiale.
La strada è ancora lunga, ma i miglioramenti si fanno sempre più concreti.
Scritto da: Daniele Vanin
Il fatto è che se Ferrari e Mercedes migliorano le loro P.U. della stessa quantità, diciamo 10-15%, il gap aumennta della stessa quantità.
Occorrerebbe che la Ferrari migliorasse la propria unitù motrice più di quanto non faccia la Mercedes e questo è possibile in quanto, partendo da una situazione peggiore, i margini di miglioramento sono molto più ampi di quanto non lo siano per le tedesche, ma occorre tempo e tanto e bisogna sperare che nel frattempo i regolamenti non cambino.
Adesso il distacco tra la Mercdes e le altre è imbarazzante; staccare di 25 secondi la seconda arrivata significa mezzo secondo al giro, un distacco enorme che a meno di qualche miracolo non potrà essere colmato.
Il classico paradosso zenoniano di Achille e la tartaruga; ritengo che dovremo attendere una nuova regolamentazione per tornare a vedere la Ferrari campione del mondo.
Saluti Giuseppe
Ciao Giuseppe,
A questo ti rispondo io.
Come riportato in un’intervista di James Allisson, il problema principale della Ferrari in questo momento, sul motore, è il basamento che è inadatto a reggere un numero di cavalli maggiore. Insomma, dovrà essere completamente ridisegnato ed è per questo che Ferrari ha mantenuto i 4 gettoni per il resto dell’anno. Da quanto ho sentito ci sarebbe anche il problema dell’albero motore da risolvere ma su questo, al momento, non ne sono sicuro.
Il vero problema è che solo quest’anno, anche grazie a tecnici specializzati, la Ferrari ha capito come sfruttare la parte ibrida della PU. Non è tanto questione di pura potenza della parte endotermica, ma, sopratutto, di quella ibrida. Ti faccio un esempio: Honda quest’anno ha una parte endotermica buona da quanto dice anche McLaren, il problema è che non sanno recuperare energia con la parte ibrida e ciò pregiudica la prestazione.
Tecnicamente il motore Ferrari ha molte più vie di miglioramento rispetto a quelle Mercedes: a Stoccarda ci sono arrivati subito a comprendere queste nuove PU, a Maranello dopo. Non è semplice recuperare, il divario è ancora grosso, ma penso che ci possa riuscire, o quantomeno avvicinarsi parecchio.
Saluti 🙂
Attenzione a comparare i tempi del 2014, anno scorso le gomme erano hard/medium e quest’anno medium/soft