Steiner vanta nel suo curriculum, la collaborazione con la scuderia Ferrari, fattore estremamente importante e che potrà mettere al servizio del nuovo team americano, deciso a recitare un ruolo di primo piano in F1 e non certo quello di comparsa.
Queste le principali domande e risposte nell’intervista a Gunther Steiner (via formula1.com).
D – Qual‘è la bellezza e la sensazione di partire con un nuovo team nell’avventura della F1?
R – Mr Haas è consapevole di ciò che sta facendo, non partiamo da zero ed io porterò la mia esperienza per fare bene.
D – Quanto ci vorrà per far diventare il team Haas anche un team di produzione?
R – Non posso dare delle percentuali, è chiaro che ora collaboreremo con un grande team (Ferrari), ma non credo molto nella produzione in proprio delle vetture, anzi punterei a curare da noi stessi lo sviluppo dell’aerodinamica.
D – Debutterete dalla stagione 2016, non avete mai pensato di prendere più tempo?
R – Il rischio c’è sempre quando devi iniziare una nuova avventura, ma il team Haas ha stabilito i suoi piani da quattro anni, senza ripensamenti a riguardo.
D – Quanto è cruciale la vostra connessione con la Ferrari?
R – Chiaramente è un aspetto importante, ho anche una collaborazione con loro, è stata l’opzione migliore che abbiamo riscontrato, nulla è per sempre ma noi ci crediamo.
D – La scelta dei piloti sarà fondamentale nella vostra agenda, dove state guardando?
R – Entro la fine del mese decideremo, di certo non saranno piloti debuttanti, cerchiamo esperienza (i nomi caldi sono Esteban Gutierrez e Jean Eric Vergne, collaudatori della Ferrari).
D – Come team americano vorreste più GP negli States?
R – Certamente si, gli States hanno ancora la più grande economia mondiale.
D – Quante persone saranno sul libro paga del team Haas ?
R – Circa 200, distribuite tra i tre settori.
D – Steiner lei sarà il caposquadra del team Haas, come si preparerà a questo ruolo?
R – Ho già lavorato qui in passato, con grande determinazione porteremo avanti i nostri piani.
D – Mr Haas è un imprenditore di grande successo , non ammetterà fallimenti?
R – Assolutamente no, nessuno di noi vuole fallire.
Paolo Pierangelo