Gp USA F1 2015: Austin si tinge di rosso Ferrari
Si è appena concluso un weekend davvero esaltante e a tratti drammatico in terra americana. Dopo le devastanti piogge che hanno duramente condizionato le prove libere del venerdì e le qualifiche del sabato, l’uragano Patricia ha concesso una tregua e ci ha permesso di assistere ad una gara spettacolare.
Dopo l’esaltante Gran premio di Sochi, qui ad Austin l’asticella dell’intrattenimento si è alzata ancora più in alto. I piloti, sull’insidioso e viscido circuito texano non si sono risparmiati ed hanno dato vita ad una gara d’altri tempi. La dura lotta in pista è stata poi condita da incidenti, errori di guida, Safety car, Virtual Safety car e repentini cambi di strategie con funamboliche soste ai box per il cambio gomme.
A regalare emozioni e a farci sobbalzare sulle nostre comode poltrone ci hanno poi pensato i piloti del team Ferrari. Sì perché proprio Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno fatto di tutto per rendere questa serena domenica sera un momento memorabile. I due driver del team italiano sono stati chiamati infatti ad una gara in rimonta dalle ultime posizioni dello schieramento. Sebastian Vettel è scattato dalla 13° casella, mentre Kimi Raikkonen è partito ancora più indietro in 18° piazza.
Questo risultato non è comunque figlio di una poca competitività della SF15-T, ma di una sessione di qualifica a dir poco drammatica. Infatti entrambi i piloti si erano tranquillamente qualificati per disputare il Q3, ma il peggioramento delle condizioni metereologiche ha costretto i commissari a non far disputare l’ultima parte delle qualifiche. Così facendo la griglia di partenza è stata decisa e redatta con i tempi fatti segnare in Q2. Vettel al termine del Q2 si trovava in 5° posizione mentre Kimi si era fermato in 8° piazza.
Su entrambe le monoposto del team Ferrari si è poi deciso di sostituire l’intera power-unit per tentare di affrontare al meglio le ultime 3 gare del campionato. Questo ha così provocato una retrocessione di 10 posizioni in griglia di entrambi i piloti.
L’unità propulsiva nuova ha garantito maggior potenza ed affidabilità ed ha permesso sia a Vettel che a Raikkonen di condurre una gara all’attacco. I tecnici Ferrari hanno poi elaborato uno strepitoso assetto per la SF15-T, che si è adattato benissimo sia alle caratteristiche del circuito che alle condizioni dell’asfalto reso viscido ed insidioso dalla pesante pioggia dei giorni precedenti. Viste le condizioni della pista, tutti i piloti hanno deciso di partire con gomme intermedie. La superfice infatti presentava ancora molta acqua e la temperatura bassa dell’atmosfera e dell’asfalto hanno portato i team ad optare per la gomma da bagnato leggero.
Sebastian Vettel il magnifico è stato artefice di uno scatto incredibile al via che gli ha permesso di guadagnare immediatamente la posizione su Maldonado e Grosjean, poi il contatto tra Massa ed Alonso in curva 1 ha agevolato il tedesco che si è ritrovato subito in 9° posizione. Sul lungo rettilineo dopo le caratteristiche curve veloci in successione, Seb ha sfruttato la maggior velocità della sua SF15-T ed ha ottenuto la posizione sulla McLaren di Jenson Button e la Toro Rosso di Max Verstappen. Al termine della prima tornata il grandissimo Vettel era già risalito in 7° posizione e con la sua Ferrari aveva nel mirino la Force India di Hulkemberg. Due giri più tardi anche il tedesco della Force India ha dovuto cedere agli attacchi del connazionale della Ferrari che si è ritrovato così in 6° piazza.
Anche Kimi Raikkonen è stato autore di una partenza da campione. Il finlandese sfruttando i contatti in curva 1 e gli errori di guida dei piloti davanti a lui, è risalito dalla 18° fino alla 10° posizione alle spalle di Jenson Button. Al termine del primo giro Kimi è riuscito ad avere la meglio anche sull’inglese pilota della McLaren ed ha ottenuto così la 9° piazza, subito dietro Max Verstappen. Il giovane pilota della Toro Rosso, sospinto da Iceman, è riuscito a passare Nico Hulkemberg, manovra ripetuta anche al pilota della Ferrari che al termine del 4° giro era già risalito in 8° posizione.
Nel corso della 6° tornata i commissari di percorso hanno deciso di ripulire i detriti che i piloti hanno lasciato sulla pista in seguito ai contatti avvenuti tra le monoposto nei primi giri della gara. Così facendo si è entrati in regime di Virtual Safety car, un sistema di sicurezza in mia opinione ancora acerbo e non del tutto chiaro. I piloti sarebbero tenuti a rispettare un delta di prestazione uguale per tutti che dovrebbe permettere di mantenere i distacchi ottenuti in gara inalterati e procedere, allo stesso tempo, a bassa velocità per garantire ai commissari di intervenire in pista in sicurezza. Fondamentalmente questo sistema dovrebbe scongiurare il reset del distacco ottenuto in gara che si verifica ovviamente con l’ingresso della classica Safety car. Di fatto però i distacchi tra i piloti subiscono drastici cambiamenti perché sembra che non tutti rispettino gli stessi tempi sul giro imposti. Cosa che è successa puntualmente anche in Texas. Vettel, Verstappen, Raikkonen e Sainz al termine del regime di Virtual Safety car si sono ritrovati attaccati e staccati di 15 secondi rispetto ai 5 piloti nelle prime posizioni ovvero Hamilton, Kvyat, Ricciardo, Rosberg e Perez, che a loro volta erano divisi da pochi decimi.
La gara è ripartita al giro 8 e subito la sfida si è accesa tra Vettel, l’arrembante Verstappen, Raikkonen e Sainz. Kimi si è lanciato in una sfida all’ultimo sorpasso con lo spagnolo pilota della Toro Rosso e si è dovuto difendere dai suoi attacchi, nel frattempo invece Vettel ha iniziato a spingere forte e, anche grazie al crollo della prestazione della Force India di Perez, ha avuto la possibilità di avvicinarsi drasticamente alla 5° piazza. Seb si è portato con se anche Verstappen e Raikkonen, uscito vincitore dalla lotta con Sainz e nel corso del 15° giro i 3 piloti si sono dati battaglia per la 6° posizione con sorpassi e controsorpassi spettacolari.
In questa fase della gara la pista sembrava migliorare drasticamente, l’asfalto stava via via asciugandosi e le gomme intermedie iniziavano a deteriorarsi sempre più. Nel corso del 18° giro quindi Vettel è stato richiamato ai box per il primo cambio gomme e per passare finalmente alle coperture da asciutto. Montate le soft, Seb è risceso in pista più agguerrito che mai e facendo segnare giri record è riuscito ad avere la meglio su Perez e conquistare la 5° posizione.
Alla 19° tornata anche Kimi è stato fatto fermare per passare alle coperture soft da asciutto. Il ritmo gara tenuto fin qui dall’Iceman stava facendo ben sperare ma subito dopo la sosta, complici anche le gomme fredde, Raikkonen ha perso il controllo della sua SF15-T ed è finito contro le barriere, danneggiando gravemente il musetto e la presa d’aria per il raffreddamento dei freni dell’anteriore destra. Ciononostante Kimi non si è stato per vinto, è riuscito a riprendere la gara, a rientrare ai box e sostituire l’ala anteriore della sua monoposto. Al termine del 26° giro però l’Iceman si è dovuto ritirare, infatti il danno al sistema di raffreddamento dei freni era troppo grave. Gara finita per il pilota finlandese che fin qui aveva dimostrato il suo valore ed era stato artefice di una corsa da campione del mondo. La tenacia con la quale il finnico ha poi tentato di riprendere la gara, nonostante l’impatto con le barriere, è stata da applausi. Segno che la dedizione e l’attaccamento al team sono ben presenti nell’animo glaciale del finlandese.
A tenere alto il nome della Ferrari ci ha pensato Sebastian Vettel che dopo la sosta ai box ha incominciato a spingere forte e a recuperare secondi preziosi sui primi 4 piloti. In 2 giri il tedesco della Rossa ha recuperato addirittura 6 secondi sul gruppetto leader della corsa. E’ proprio così che al 24° passaggio al termine del rettilineo dei box Vettel è riuscito a prendere l’interno di curva 1 e passare la Red Bull di Kvyat e salire così in 4° posizione.
Nel corso del 27° giro Ericsson ha fermato la sua Sauber per un problema tecnico in pista, ed è stato così necessario far scendere sul tracciato la Safety car, distacchi annullati quindi. Proprio in questo momento il muretto box Ferrari ha richiamato in pit lane Sebastian Vettel per montare la gomma media e tentare di arrivare fino in fondo al Gran premio senza un’ulteriore sosta. Così facendo Vettel ha perso la posizione guadagnata in gara su Kvyat, ma grazie alla Safety car il tedesco sarebbe ripartito subito alle spalle del pilota russo e avrebbe potuto approfittare della gomma nuova per effettuare il sorpasso. E’ andata proprio così, la corsa è ripartita al 33° passaggio e subito Vettel ha avuto la meglio sulla Red Bull di Kvyat in curva 1. Il livello di guida e di prestazione che Seb ha raggiunto in questa fase della gara, gli ha permesso di mettere immediatamente nel mirino anche la seconda Red Bull, quella di Daniel Ricciardo che occupava la terza posizione. E’ bastato un solo giro a Vettel per prendere la posizione sull’australiano e collocarsi virtualmente sul podio.
Al 38° passaggio si è entrati nuovamente in regime di Virtual Safety car per permettere ai commissari di pulire la pista dai detriti provocati dal contatto tra il musetto della Force India di Hulkemberg e la Red Bull di Ricciardo. In questo frangente Rosberg ne ha approfittato per andare ai box e effettuare il suo secondo cambio gomme. Così facendo però il tedesco della Mercedes è stato passato sia da Vettel che dall’incredibile Verstappen, entrambi precedentemente fermatisi. Strategia perfetta quindi da parte del team Ferrari, gran lucidità decisionale. Vettel quindi ha conquistato virtualmente il secondo gradino del podio.
Al momento della ripartenza però la superiorità della Mercedes di Rosberg si è fatta sentire. Il tedesco prima si è facilmente liberato della Toro Rosso di Verstappen e dopo solo un giro ha ottenuto nuovamente la 2° posizione ai danni di Seb.
Quando la gara sembrava avviarsi alla conclusione con le ultime lotte in pista ecco l’ennesimo colpo di scena. Daniil Kvyat ha perso il controllo della sua Red Bull ed è andato ad impattare le barriere prima dell’ingresso della pit lane. La monoposto distrutta è rimbalzata pericolosamente in pista ed è stato necessario richiamare la Safety car. Hamilton quindi ne ha approfittato per compiere il suo secondo cambio gomme e anche Vettel è stato richiamato ai box per montare le coperture più performanti per gli ultimi giri della gara. Dopo la sosta Vettel ha ripreso la pista in 4° alla spalle di Max Verstappen, mentre Hamilton 2° dietro al compagno di team Nico Rosberg.
La Safety car è rientrata ai box lasciando solamente 10 giri da completare. Subito Vettel ha tentato il sorpasso su Verstappen al termine del lungo rettilineo, ma l’olandese è sembrato non voler cedere e i due si sono lanciati in una lotta di sorpassi e contro sorpassi di ottima fattura. La sfida per il terzo posto è stata più che mai viva, ma alla fine lo strapotere tecnico della SF15-T di Vettel ha avuto la meglio sulla Toro Rosso del rookie. Nel frattempo Rosberg ha mandato in fumo la possibilità di vincere il gran premio d’America commettendo un semplice e banale errore di guida. Così facendo il tedesco della Mercedes ha dato strada libera a Hamilton che oltre al Gran premio ha conquistato il suo terzo titolo mondiale. Dopo l’errore Rosberg ha iniziato a perdere secondi importanti su Vettel che gli si era fatto decisamente vicino, entrando anche in zona DRS. Il tedesco della Rossa le ha provate tutte per cercare di sopravanzare Rosberg, ma a 2 giri dalla fine l’impresa è risultata impossibile. Terzo posto per Vettel il magnifico e grande soddisfazione in casa Ferrari per la lotta finale con la Mercedes di Rosberg.
Il bilancio della gara Texana più essere considerato ampiamente positivo in casa Ferrari. Una corsa tutta in salita per Raikkonen e Vettel che hanno saputo sfruttare al meglio il potenziale della loro vettura. Una rimonta incredibile per Seb che dal 13° posto è risalito fino in 3° posizione anche grazie ad una strategia di gara pressoché perfetta. Un finale amaro per Raikkonen invece che dopo la risalita dal 18° posto ha commesso quell’errore di guida letale. Con la sua SF15-T il finlandese si sarebbe collocato probabilmente alle spalle del compagno di squadra. Una vera prova di forza da parte di tutto il team italiano che ha dimostrato di poter battagliare per le prime posizioni sia dal punto di vista prestazionale che mentale. Un team che sta risorgendo dalle ceneri della passata stagione, una scuderia che sta tornando in alto. Anche quest’anno però il titolo piloti è andato al team Mercedes, ma per la prossima stagione non si può far altro che essere fiduciosi, la Scuderia Ferrari sarà li pronta a raccogliere la sfida.
Scritto da Daniele Vanin