© FOTO STUDIO COLOMBO PER FERRARI
Il Gran Premio degli Stati Uniti, come da copione, ha laureato per la terza volta campione del mondo l’inglese Lewis Hamilton. Fino a pochi giri dalla fine, quando al comando della gara c’era Nico Rosberg, i festeggiamenti sembravano rimandati a settimana prossima, al Gran Premio del Messico. Un errore del tedesco, o un problema al cambio della sua Mercedes, lo hanno costretto ad un dritto sul tratto misto del circuito, e hanno aperto le porte del successo finale al suo compagno di squadra. Il volto contrariato di Nico sul podio, la dice lunga sulla amarezza del tedesco della Mercedes, che da anni prova a portare a casa il titolo mondiale: ma errori, sfortuna e un fenomeno come compagno di team, lo hanno privato, per ora, di quel titolo, che suo padre Keke è riuscito a conquistare.
La Ferrari ad Austin è sembrata molto competitiva e più vicina alle Mercedes. La penalizzazione di 10 posizioni per entrambe le rosse, per aver utilizzato il 5° motore della stagione, hanno però compromesso fin dall’inizio la gara dei due piloti. In più le condizioni meteo avverse venerdì e sabato, non hanno permesso di girare in condizioni di asciutto e trovare il set-up ideale per la gara.
Sebastian Vettel, secondo in classifica, nulla ha potuto contro il neo campione del mondo, nonostante un’altra gara eccezionale. Con il suo terzo posto la Ferrari si è però assicurata matematicamente il secondo gradino in classifica costruttori. Impresa non così scontata fino a solo 10 mesi fa.
Per quanto riguarda Kimi Raikkonen, dopo una buona partenza e una gara determinata per recuperare posizioni, ha commesso un altro errore banale, che lo ha costretto al ritiro.
Ma veniamo all’analisi della gara dei due ferraristi.
Al via entrambi i piloti in rosso hanno un ottimo spunto e recuperano diverse posizioni.
Per metà gara Vettel e Raikkonen hanno battagliato a centro gruppo cercando di risalire la china.
Mentre Raikkonen è stato costretto al ritiro, dopo un uscita di pista con le gomme slick e conseguente impatto contro le barriere, che ha danneggiato la pinza del freno anteriore destro, Vettel ha approfittato dell’intervento della safety car, per montare le gomme medie e cercare di arrivare fino alla bandiera a scacchi. Ma una seconda uscita della safety car ha costretto il tedesco a cambiare strategia: nuovo rientro ai box e gomme soft per cercare di sopravvanzare Max Verstappen, intanto salito in terza posizione con una gara maiuscola, e andare a prendere Rosberg per contendergli il secondo posto in gara e in classifica.
Missione compiuta con il giovane olandese: sfiorata con il tedesco della Mercedes.
Alla fine Seb è riuscito a salire nuovamente sul podio, anche se non ha nascosto un po’ di amarezza per il titolo matematicamente sfuggito. Perché se è vero che le speranze erano limitate, perdere un mondiale fa sempre male.
Nelle interviste post gara i visi e la parole dei protagonisti denotano una piena soddisfazione per la gara e per la stagione in generale.
Vettel ha voluto innanzitutto analizzare brevemente la sua gara: “Eh sì, oggi abbiamo cercato di rovinare la festa a Lewis… Alla fine, forse, avrei dovuto rischiare di più con Nico, ma non è stato possibile. E’ un peccato, ma non dimentichiamo da dove siamo partiti quest’anno. Quella di oggi è stata un’altra grande gara, una grande rimonta, e la macchina è stata fantastica. Non credo si possa chiedere di più se si parte dalla tredicesima posizione. Un ottimo primo giro ha aiutato molto e dopo abbiamo avuto un buon ritmo, soprattutto quando siamo passati alle gomme da asciutto in condizioni miste. Per un po’ ci è sembrato di volare, ero di un paio di secondi al giro più veloce di tutti gli altri. Forse senza l’ultima safety car avremmo potuto vincere, ma con i “se” e i “ma” non si fa la storia.
Non sono mancati i complimenti per tutto il lavoro svolto dal team per la gara e per l’intera stagione: “era una gara difficile e siamo riusciti a gestirla bene. Posso solo dire grazie tante a tutti, in pista e in fabbrica. Se da un lato siamo felici, dall’altro non è una bella sensazione essere fuori dalla lotta per il titolo. Questo ci dà una spinta per il prossimo anno, per cercare davvero di fare progressi. Speriamo di dare agli avversari più filo da torcere”.
Kimi Raikkonen ha ovviamente voluto parlare del suo incidente e del suo conseguente ritiro: “Nella prima parte di gara è andato tutto più o meno bene, avevo buone sensazioni dalla macchina, ero veloce e riuscivo a lottare con altre vetture. Dopo il cambio gomme ho fatto un errore, ho spinto un po’ troppo, ho perso il posteriore e sono finito fuori colpendo il muro. La parte anteriore della macchina è rimasta incastrata in un cartellone pubblicitario. Ho fatto pattinare un po’ le ruote ma poi sono riuscito a tornare in pista. Sono rientrato ai box con una foratura lenta alla posteriore sinistra, ma c’era anche un danno all’avantreno sul lato sinistro: quando abbiamo cambiato l’ala la vettura era a posto, ma il condotto di ventilazione dei freni si era rotto e i dischi si surriscaldavano, così mi sono dovuto ritirare. Non è bello quando una gara finisce in questo modo, specialmente se si hanno gli strumenti per far bene: ma dobbiamo riuscire a mettere tutto insieme, non fare errori e cercare di ottenere buoni risultati.
Infine si è complimentato con Hamilton per il titolo conquistato: “Congratulazioni a Lewis e a tutta la squadra, ha fatto il lavoro migliore di tutti e merita di essere campione”.
Anche il team Manager, Maurizio Arrivabene, alla fine della gara ha suonato la carica: “Oggi si è visto quanto tutta la squadra sia stata forte, riuscendo a reagire bene nonostante il rinvio della qualifica e pur sapendo che avremmo dovuto prendere la penalità in griglia. Seb ha disputato un’altra gara fantastica, arrivando sul podio dopo essere partito tredicesimo sullo schieramento. Questo risultato ci ha permesso di raggiungere la certezza matematica del secondo posto nel Mondiale Costruttori! La strategia di gara è stata molto buona: abbiamo puntato sulla gomma Prime (media) da asciutto montandola al giro 27, quando è entrata la safety car, con l’obiettivo di arrivare fino al traguardo. Poi, quando c’è stata un’altra interruzione, abbiamo montato anche noi la Soft. Prima di questo episodio avevamo immaginato un risultato anche migliore, ma l’ingresso della safety car fa parte del gioco. Quanto a Kimi, la grinta che ha usato per tirarsi fuori dalle barriere testimonia in pieno lo spirito di questa squadra. Ora il campionato continua e con umiltà e determinazione dobbiamo rimanere concentrati, con l’obiettivo di mantenere le nostre posizioni nel Mondiale Piloti. Congratulazioni a Lewis, campione del mondo”.