La prima guida del team Haas, che dall’anno prossimo debutterà in Formula 1, è il francese Romain Grosjean. La scuderia americana, che potrà contare sulla motorizzazione Ferrari, ha dunque messo sotto contratto il primo dei suoi due piloti ufficiali, con il secondo che, almeno per il momento resta ancora un mistero.
Con l’ingresso della Haas in Formula 1, si vociferava l’ingaggio di un pilota esperto, e così è stato. Il pilota francese, contento ed attratto anche dalla prospettiva del motore made in Maranello, saluta così la Lotus, squadra con la quale aveva fatto il suo rientro in Formula 1 nel 2012.
Grosjean, nato a Ginevra classe 1986, è senza dubbio un pilota dotato di un grande talento, ma che non è mai riuscito a convincere tutti fino in fondo. Dopo aver trascorso un anno in qualità di collaudatore con i connazionali della Renault, il debutto nella massima serie avviene la stagione seguente, nel 2009, e a stagione in corso. Con il team francese però non arrivano risultati di rilievo, e Grosjean si vede costretto a fare un piccolo passo indietro, tornando a gareggiare in GP2, categoria che lo aveva visto protagonista della sua scalata fino in Formula 1.
Nel 2011, alla sua seconda stagione, vince il campionato. Il titolo appena conquistato e la sponsorizzazione della Total gli consentono di tornare nuovamente in Formula 1, questa volta al volante della debuttante Lotus, con Kimi Raikkonen compagno di squadra (a sua volta ritornato nella massima serie dopo l’esperienza nella WRC). Dopo i primi appuntamenti disastrosi, arriva un 3° posto in Bahrain, che sancisce il suo primo podio in Formula 1. Arriverà un altro piazzamento degno di nota in Canada, secondo, ed in Ungheria, anche qui terzo, mentre il resto della stagione prosegue con alti e bassi piuttosto vertiginosi. Nel 2013 arriva invece la stagione più ricca di risultati per Grosjean, con ben sei podi complessivi di cui tre ottenuti consecutivamente, ma la vittoria tarda ad arrivare. L’esperienza maturata ed il costante miglioramento nei piazzamenti fa pensare ad un 2014 più che positivo, ma il primo anno dell’era delle power unit si rivela disastroso per la Lotus, ed il francese deve accontentarsi del titolo di prima guida. Anche il 2015 non va a gonfie vele, ma la Lotus comincia a dare segnali di ripresa, tanto che nel Gran Premio del Belgio Grosjean torna nuovamente sul podio, aiutato però dall’esplosione del pneumatico di Vettel.
Ora per Romain si apre una nuova sfida, dal sapore dell’entusiasmo e dell’incertezza. La sua esperienza sarà utile per contribuire alla competitività immediata del team? Oppure dovrà arrendersi alla supremazia degli avversari e trascorrere una stagione incolore?
La seconda ipotesi è quella che nessuno si augura, anche perché Grosjean ha dimostrato non solo di essere un pilota maturo, ma che potrebbe competere con chiunque. Quello che gli sono mancati, al massimo, sono la costanza ed una macchina ancor più affidabile.
Per lui tutto è pronto, basta attendere il campionato 2016.