Gp Brasile F1 2015: Rosberg superstar, Hammer Hamilton cede
Dopo la Pole position conquistata con e unghie e con i denti nella giornata di ieri, Nico Rosberg ha trionfato anche in gara. Onestamente Il Gran premio del Brasile non ci ha regalato una corsa troppo spettacolare ma la prova di forza del pilota tedesco delle Frecce d’Argento è stata a dir poco esaltante. Lewis Hamilton si è dovuto accontentare del secondo posto sotto la bandiera a scacchi dopo una gara nella quale Rosberg è apparso inattaccabile.
Questa ennesima doppietta stagionale del team Mercedes è stata possibile anche grazie a quell’incredibile mezzo meccanico che la scuderia tedesca è stata in grado di assemblare. La W06 Hybrid si è dimostrata irresistibile ed implacabile sul circuito di Interlagos. Uno strapotere tecnico e prestazionale imbarazzante della monoposto argentata che ha permesso ai due piloti di testa di doppiare tutte le vetture e di lasciare a pieni giri solo le SF15-T di Vettel e Raikkonen che hanno chiuso rispettivamente in 3° e 4° posizione. Dal 5° posto, occupato dalla Williams di Bottas, al 19° tutti con uno o più giri di ritardo dunque nei confronti delle perfette Silver Arrow.
L’unico in grado di mantenere a tratti il passo delle Mercedes è stato Sebastian Vettel. La SF15-T del quattro volte campione del mondo è arrivata al traguardo con soli 14,2 secondi di ritardo nei confronti del vincitore Nico Rosberg. Nella fase centrale della gara, inoltre, la SF15-T di Seb ha fatto segnare, se pur per poche tornate, tempi migliori delle W06 Hybrid. Nonostante ciò, la Rossa di Maranello numero 5 non è mai riuscita ad impensierire le due Mercedes che hanno mantenuto il controllo delle prime due posizioni per tutto il Gp.
Più in difficoltà a mantenere il ritmo gara dei primi 3 è apparso Kimi Raikkonen. Il finlandese ha accumulato infatti un ritardo di 47,5 secondi dalla Mercedes di Nico. L’Iceman è stato pesantemente penalizzato però dalla sostituzione del propulsore sulla sua SF15-T. Per evitare di incappare in sanzioni è stata rimontata sulla sua vettura la power-unit utilizzata in Messico e nei precedenti Gp. Con un motore usato e dall’elevato chilometraggio Kimi si è ovviamente ritrovato con una monoposto meno prestazionale in termini di potenza.
Analizziamo ora la grande gara dei piloti Mercedes
Nico Rosberg è stato artefice di una buona partenza che gli ha permesso di mantenere la testa del Gp e difendersi dall’attacco di Hamilton alla S di Senna. Fin dalle prime tornate Rosberg si è dimostrato parecchio veloce e con un passo gara molto consistente. Il compagno di team, dopo il tentativo di sorpasso fallito in curva 1, non ha potuto far altro che accodarsi e tentare di mantenere il ritmo di Rosberg.
Nel corso del 14° giro Nico è stato richiamato ai box per il primo cambio gomme e passare così alla mescola media. In questa occasione i meccanici del team Mercedes non si sono dimostrati particolarmente veloci nel pit stop ed hanno fatto ripartire il tedesco dopo 4,4 secondi. Lewis Hamilton è stato fatto rientrare in pit lane il giro successivo, nessun problema per lui al momento della sostituzione degli pneumatici. La poca reattività degli uomini della Mercedes in occasione dello stop di Rosberg è stata comunque ininfluente ai fini della classifica. Infatti al termine del primo giro di valzer dei pit stop, Nico ha mantenuto la prima posizione con Hamilton secondo a pochi decimi.
In questa fase della gara si è accesa la sfida tra i due piloti della Mercedes. Nel corso della 19° tornata Lewis Hamilton si è ritrovato incollato al retrotreno della W06 Hybrid del compagno di team. Anche con l’uso smisurato del DRS Lewis non è riuscito a compiere la manovra di sorpasso decisiva. Rosberg ha mantenuto la calma ed ha iniziato a spingere forte. I due si sono sfidati a suon di giri veloci. Hamilton si avvicinava pericolosamente percorrendo i rettilinei e utilizzando l’ala mobile, ma non era poi in grado di mantenere il contatto con Nico nella parte mista del tracciato. L’aerodinamica della monoposto dell’inglese infatti era sporcata continuamente dalla scia della Mercedes di Nico. Così facendo Hamilton, nella sezione guidata, non riusciva ad essere efficace e ad avere la giusta velocità in curva. Questa situazione ha permesso a Rosberg di guadagnare quei decimi fondamentali per poi riuscire a difendersi sui rettilinei e nelle zone DRS dagli attacchi del compagno di team. A lungo andare questi continui tentativi di sorpasso di Lewis hanno avuto delle conseguenze negative sulle coperture della sua monoposto. L’aumento del degrado ha portato Hamilton a perdere alcuni secondi fondamentali nei confronti di Nico.
Nel corso del 34° giro Rosberg si è fermato per effettuare la seconda sosta, replicata una tornata dopo da Hamilton. La situazione in pista non è cambiata, con Nico sempre saldamente al comando, mentre Hamilton è risceso in pista dietro la Ferrari di Kimi Raikkonen che non si era ancora fermato e con una strategia incentrata su 2 soste. Hamilton ha avuto vita facile nel sorpassare il finlandese che con una vettura inferiore non ha posto una gran resistenza. Il distacco tra le due Mercedes in questa fase della gara era di pochi secondi ma i continui doppiaggi, favoriti dalla pista corta e dallo strapotere delle W06 Hybrid, facevano continuamente oscillare il distacco che divideva i due contendenti.
La terza e ultima sosta ai box, avvenuta nel corso del 49° giro per Rosberg e 50° giro per Hamilton, ha garantito la possibilità di congelare le posizioni. Le ultime 20 tornate hanno avuto come protagonisti i 2 piloti della Mercedes e la loro sfida a distanza di una manciata di decimi, diventati poi secondi nel finale di gara grazie ad un Nico Rosberg preciso e determinato più che mai.
Il pilota tedesco delle Frecce d’Argento è stato impeccabile, concentrato e non si è minimamente lasciato intimidire dagli attacchi di Hamilton nella parte centrale della gara. La sua corsa è stata priva di errori, Nico ha guidato con la cattiveria giusta, senza troppe pressioni.
Nella parte finale della stagione abbiamo assistito alla rinascita di Rosberg, un pilota che nel corso dell’anno è apparso annebbiato, privo di grinta, privo di idee, surclassato dal talento puro di Hamilton. E’ un peccato che tutto ciò sia avvenuto a mondiale concluso, quando il titolo piloti è già stato assegnato proprio all’inglese compagno di scuderia. Perché Rosberg si è risvegliato solo ora? O magari è Hamilton che ha diminuito il ritmo e una volta raggiunto l’obiettivo del titolo piloti ha deciso di non rischiare nelle ultime gare. Questo atteggiamento non è però nelle corde dell’Hammer inglese, quindi come si spiega questa ritrovata competitività di Rosberg?
Se il prossimo anno Nico sarà in grado di replicare questo splendido finale di stagione, anche lui potrà essere sicuramente considerato un candidato per il mondiale piloti. Inoltre se la crescita della Scuderia Ferrari continuerà incessante, assisteremo ad una lotta per il titolo molto aspra e serrata.
Scritto da Daniele Vanin