Gp Messico F1 2015: Una gara da film horror per la Scuderia Ferrari
Il periodo è quello giusto, nel giorno successivo alla notte più macabra dell’anno, nella quale in tutto il mondo si è festeggiato Halloween, è andata in scena la gara da incubo della Scuderia Ferrari.
Dopo le ottime prestazioni fatte registrare nel corso del venerdì in termini di passo gara e giro veloce, il Gran premio del Messico si è trasformato inspiegabilmente in un brutto sogno per il team italiano. La malasorte ha iniziato a darsi da fare già nel corso delle qualifiche del sabato quando un problema all’impianto frenante ha costretto Kimi Raikkonen a rientrare ai box e terminare anticipatamente la sessione. Il finlandese non è riuscito ad andare oltre la 15° posizione e data la situazione complicata, gli uomini in rosso hanno deciso di sostituire l’intera power-unit sulla vettura numero 7. L’installazione delle nuove componenti ha comportato quindi la retrocessione dell’Iceman in 19° posizione ma avrebbe garantito la possibilità al finnico di risalire drasticamente e velocemente il gruppo.
Qualifiche più serene invece per Vettel che è riuscito a portare la sua SF15-T in 3° piazza, a pochissimi decimi dalla prestazione di Rosberg ed Hamilton.
Le monoposto del Cavallino Rampante hanno evidenziato, nel corso delle FP2 del venerdì, un passo gara a livello e a tratti migliore rispetto le Frecce d’Argento. I presupposti per una gara stellare c’erano tutti quindi. Kimi era chiamato ad una rimonta eroica dall’ultima fila mentre Seb aveva la possibilità di mettere il muso della sua Ferrari davanti alle Mercedes ed ingaggiare una battaglia epica con Rosberg ed Hamilton.
Tutto questo nel giorno nel quale la Formula 1 è tornata a fare tappa in Messico dopo 23 anni, su un circuito inedito, con una cornice di pubblico degno di una finale dei mondiali di calcio. Tribune straripanti di gente, cori da stadio per i piloti, in particolar modo per l’idolo di casa Sergio Perez e tutta la passione e la festa che solo il caliente popolo messicano sa regalare.
Ma evidentemente la sorte ha avuto piani diversi per questa giornata. Infatti il sogno di un’idilliaca gara ricca di sorpassi e lotte ruota a ruota si è trasformata presto in un vero e proprio incubo per i piloti e tutti gli uomini del team Ferrari.
Sebastian Vettel è stato artefice di una partenza a dir poco mediocre per un 4 volte campione del mondo. La SF15-T del tedesco si è mossa con un leggerissimo ritardo dai blocchi di partenza e Daniil Kvyat, partito dalla quarta casella, è riuscito a guadagnare la posizione su Vettel. Anche Ricciardo, alla fine del rettilineo dei box sembrava voler attaccare la vettura Rossa numero 5. Seb nel tentativo di evitare il sorpasso in staccata di curva 1, ha chiuso la traiettoria della Red Bull dell’Australiano che non ha potuto far altro che toccare con la propria ala anteriore la gomma posteriore destra del 4 volte campione del mondo. Questo contatto ha provocato l’inevitabile foratura dello pneumatico di Vettel che ha dovuto quindi rallentare al fine di riportare la vettura ai box per il cambio gomme senza provocare troppi danni al fondo della monoposto. Un banale incidente di gara quindi, che ha portato Vettel in ultima posizione al termine del primo giro della corsa. Montate le coperture a mescola media, Seb è rientrato in pista ed ha iniziato a spingere facendo segnare parecchi giri veloci, dimostrando quanto fosse alto oggi il livello di competitività della sua Ferrari.
Kimi Raikkonen allo spegnimento delle luci rosse del via è scattato deciso dalla sua 19° posizione ed ha recuperato immediatamente le due Manor alla fine del rettilineo dei box. Complice il ritiro di Alonso e il problema di Vettel, Kimi si è ritrovato alla fine del 2° giro in 15° piazza con nel mirino le due Sauber. L’Iceman sembrava in gran forma oggi e in sole 2 tornate è riuscito a passare prima Felipe Nasr e poi Marcus Ericsson. E’ giunto poi il momento della Lotus di Romain Grosjean che nulla ha potuto contro lo strapotere della Ferrari in questa fase del Gran premio. Al termine del 10° giro Kimi Raikkonen era già risalito in 8° posizione, dopo i pit stop della Williams di Bottas, della Force India di Hulkemberg e della Lotus di Maldonado.
Nel frattempo Vettel stava recuperando tempo prezioso e seppur nelle retrovie, ma con pista libera, stava spremendo a fondo la sua SF15-T. Dopo soli 14 giri il tedesco della Rossa si trovava a ridosso della 13° posizione, grazie anche alle soste dei piloti che lo precedevano. Il quattro volte campione del mondo ha poi ingaggiato una lotta con il rookie della Toro Rosso, Sainz, il quale non ha potuto resistere agli attacchi decisi di Seb. Obiettivo successivo, la McLaren superstite di Jenson Button. Anche il pilota inglese si è fatto facilmente infilare da Vettel che al termine del 17° giro era già risalito in 11° posizione. Ma ecco il colpo di scena. Nell’affrontare i curvoni veloci nella parte guidata della pista, Seb ha perso il posteriore della sua vettura ed è andato in testacoda perdendo tempo prezioso e scivolando nuovamente in 16° piazza. Un errore che non ti aspetti da un pilota del livello di Seb, ma il tedesco stava spingendo così forte nel tentativo di recuperare posizioni che la troppa foga lo ha tradito. L’eroico Vettelnon è però rientrato ai box e nonostante i danni provocati dal testacoda alle sue coperture, ha continuato per svariati giri, facendo comunque registrare ottimi tempi.
Kimi, la davanti, le stava provando tutte per completare la sua rimonta e portarsi saldamente tra le prime posizioni. Il suo passo gara gli avrebbe permesso di lottare almeno per il quarto posto. Dopo altri sorpassi e dopo la sosta ai box di Sergio Perez, Raikkonen si è ritrovato in 6° piazza a pochi secondi dalla Toro Rosso del fenomeno Max Verstappen. I problemi non sono arrivati però dal toro scatenato dell’irriverente olandese, ma sono arrivati dal connazionale Valtteri Bottas, sempre più minaccioso alle sue spalle. Bottas ha evidentemente ancora ben in mente il suo ritiro dovuto al contatto tra la sua Williams e la Ferrari dell’Iceman avvenuto a Sochi e non ha esitato un attimo nel riproporre la manovra subita in terra russa. Al giro 22 Valtteri ha tentato il sorpasso su Kimi all’interno di una curva particolarmente lenta. Raikkonen ha stretto la traiettoria sul cordolo interno per difendere la sua posizione. Bottas, rimasto senza pista da sfruttare, non ha potuto far altro che impattare la posteriore destra del connazionale. Lo scontro particolarmente forte ha causato la rottura della sospensione destra della Ferrari di Kimi provocandone il conseguente ritiro. Gara finita dunque per l’Iceman
Vettel è rimasto solo nel tentativo di portare a casa qualche punto per il campionato costruttori e piloti, in questo fine settimana orribile per il team Italiano. Seb al giro 29 ha ingaggiato una battaglia con Maldonado per la 12° posizione, ma la Lotus del venezuelano era inavvicinabile sul rettilineo e le coperture della SF15-T, già danneggiate con il testacoda, stavano drasticamente consumandosi. Dopo alcuni tentativi di sorpasso, Vettel è stato fatto rientrare ai box per il cambio gomme al termine della 36° tornata. Il tedesco della Rossa è poi risceso in pista alle spalle di Rosberg, come doppiato, e davanti ad Hamilton, entrambi in lotta per la 1° posizione. Vettel è riuscito tranquillamente a tenere il ritmo delle due Mercedes, infatti Hamilton non è riuscito a doppiare il 4 volte campione del mondo senza l’intervento dei commissari. Nonostante il passo migliore, Seb è stato fatto rallentare, evidentemente per evitare sanzioni da parte della direzione gara e per non ostacolare Hamilton nella lotta per la leadership . Complici le coperture nuove la SF15-T numero 5 stava volando sul circuito messicano, ma la foratura iniziale e il testacoda stavano pesando drasticamente sul risultato.
Improvvisamente però, al giro 52, tra le curve veloci del secondo settore del circuito, Vettel ha commesso un altro errore di guida. Seb ha prima perso il posteriore, poi lo ha ripreso ed infine ha bloccato le gomme anteriori, schiantandosi contro le barriere e terminando così questa giornata stregata del team Ferrari.
Il Gran premio del Messico ha avuto un epilogo catastrofico quindi per la Scuderia di Maranello. Un totale di 0 punti conquistati ed entrambe le vetture ritirate per incidenti di gara. Un aspetto che rende ancora più amaro questo fine settimana. Sì perché entrambe le SF15-T erano molto competitive su questo circuito e senza gli errori, avremmo potuto assistere ad una gara all’attacco da parte dei due piloti delle Rosse. Ma si sa, il bello del motorsport è proprio questo, la lotta in pista tra uomini veri, che portano al limite il mezzo meccanico e a volte superano tale limite. Vettel è uno tra i piloti più veloci, accorti, precisi e impeccabili del circus della Formula 1, ma giornate così possono capitare, perché anche lui, sotto la sua teutonica perfezione è un essere umano. Il contatto tra Bottas e Raikkonen è figlio della voglia di primeggiare, di vincere, di battere l’avversario e di vendicare magari il torto subito a Sochi ed è questo che gli appassionati di tutto il mondo vogliono vedere in una gara di Formula 1. Sorpassi, contro sorpassi, lotte ruota a ruota e contatti sono tutti ingredienti che ci devono essere, che compongono la spina dorsale della classe regina del motorsport.
Tra 2 settimane ci si sposterà in Brasile e sicuramente a San Paolo il team Ferrari tornerà più forte e agguerrito di prima, con la volontà di far dimenticare velocemente tutti gli errori – orrori del Messico.
Scritto da Daniele Vanin