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Si avvicina l’epilogo del mondiale 2015 di Formula 1 e ormai i principali verdetti sono stati espressi. Il Gran Premio del Brasile, penultimo appuntamento della stagione, ha confermato Nico Rosberg vice campione del mondo, ai danni del ferrarista Sebastian Vettel. Resta ancora aperta la battaglia per il quarto posto iridato tra i due finlandesi, Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen, divisi da un punto, e Felipe Massa più distaccato.
Il Gran Premio di Interlagos è stato un gran premio noioso, che sostanzialmente ha confermato sotto la bandiera a scacchi, le prime quattro posizioni sulla griglia di partenza: con un Rosberg scatenato che ha vinto la seconda gara consecutiva, dopo quella del Messico, e che mastica amaro per non essere stato così incisivo per tutto il campionato, come in questo finale di stagione. E con Hamilton che non è riuscito ad onorare degnamente il suo idolo giovanile Ayrton Senna, peraltro ancora ben presente nei cuori e nelle menti dei tifosi carioca, con una vittoria, che ancora manca al campione inglese su questo circuito.
Gara che ha riservato poche emozioni anche ai piloti: da Vettel, a Raikkonen, allo stesso Hamilton, hanno lamentato una mancanza di adrenalina per tutti i 71 giri del Gran Premio. A fine gara tutti doppiati, tranne le due Mercedes e le due Ferrari: simbolo di una notevole differenza di prestazioni tra i due colossi del motor-sport e le altre scuderie, e di una crescita esponenziale del cavallino rampante, che un anno fa a quest’ora lottava ad ogni gara con le Williams.
Dicevamo quindi, gran premio noioso fin dallo spegnersi dei semafori: alla partenza infatti solo qualche timido tentativo di sorpasso nelle retrovie e posizioni di testa confermate. Con Rosberg che ha cercato di distanziare subito il compagno di team, e Hamilton che ha provato in ogni modo ad attaccare il tedesco, ma non è mai riuscito ad avvicinarsi abbastanza per provare davvero l’assalto. Quindi gara da seguire con il cronometro e addio spettacolo. Neanche i cambi gomme sono riusciti a ravvivare una corsa destinata a finire nel dimenticatoio degli appassionati.
Le Ferrari hanno cercato fin da subito di non perdere troppo contatto dalle due frecce d’argento. Vettel è riuscito a limitare i danni e, come spesso successo in questo campionato, ad ottenere il massimo con i mezzi a sua disposizione. Un altro terzo posto che gli permette di conquistare un insolito record: è il pilota Ferrari ad aver portato a casa più podi all’esordio. Per diversi tratti di gara il tedesco ha girato con gli stessi tempi della due Mercedes, ma ormai il distacco era eccessivo per poter sperare di lottare per le prime due posizioni.
Gara regolare, senza infamia e senza lode, per Kimi Raikkonen: il finlandese ha mantenuto il quarto posto conquistato in qualifica, passando sotto la bandiera a scacchi con un ritardo di 47 secondi dal vincitore e circa mezzo minuto dal suo compagno di squadra. E ora si trova ad un solo punto da Bottas, quinto al traguardo.
Nelle dichiarazioni post-gara i protagonisti in rosso sono comunque soddisfatti, nel complesso, della prestazione.
Sebastian Vettel si è mostrato soddisfatto del risultato finale di gara e dei progressi della sua monoposto: “E’ stata una buona gara, eravamo vicini come non siamo mai stati prima, e questo è un risultato fantastico, visto che le Mercedes hanno spinto al massimo, non avendo nulla da perdere. E’ stata una buona giornata, e anche se quando ti ritrovi a correre da solo non è molto emozionante, la pista è sempre bella, divertente ad ogni singolo giro. Non è facile fare in modo che tutto funzioni, gestire le gomme cercando allo stesso tempo di andare al limite. Nel complesso sono molto contento. Le Mercedes hanno un motore, una Power Unit e una macchina molto forti ed entrambi i piloti fanno un buon lavoro. Per questo nel complesso è difficile batterli, ma se si guarda alla nostra Power Unit, i motoristi quest’anno hanno fatto un miracolo e lo stesso vale per la macchina. E non dimentichiamo che ci sono stati molti cambiamenti all’interno della squadra, che di solito hanno bisogno di tempo per essere digeriti. Abbiamo preso il ritmo giusto da subito, conquistando alcuni podi e vincendo già alla seconda gara della stagione. Penso che abbiamo migliorato più di chiunque altro. Ora durante l’inverno c’è la possibilità di fare un passo avanti, ma lo stesso vale anche per gli altri: il nostro obiettivo è fare il passo più grande di tutti. Mi hanno detto che con 13 podi ho il record per un pilota alla prima stagione in Ferrari: spero di trasformarli tutti in vittorie il prossimo anno!”
Per Kimi Raikkonen poche emozioni, problemi con le gomme, ma un buon risultato finale: “Oggi la mia gara non è stata particolarmente movimentata: la partenza tutto sommato è andata bene, anche se le gomme hanno pattinato un pò sono riuscito a mantenere la posizione, rimanendo dietro Seb dalla prima curva. Eravamo abbastanza veloci per mantenere la quarta posizione, ma sinceramente speravo di avere un feeling migliore con la macchina. Ho faticato un pò con le gomme Soft e poi anche con le Medium. Andavano bene per qualche giro quando erano nuove, ma successivamente non riuscivo a guidare come volevo. Comunque non credo che passare da due a tre soste avrebbe cambiato il risultato finale, per cui siamo rimasti sulla strategia concordata in precedenza. L’ultimo stint è stato probabilmente il migliore, ma ovviamente non c’era molto da fare a quel punto: eravamo già troppo lontani dalla testa della corsa. Abbiamo cercato di tirare fuori il massimo e il quarto posto è un buon risultato”.
Il Team Manager Maurizio Arrivabene, nelle sue dichiarazioni, si è concentrato sul passo gara e sulla strategia adottata in gara: “Oggi avevamo un buon passo: in alcuni momenti eravamo vicini alle Mercedes, in altre fasi tenevamo i loro tempi e in alcuni giri riuscivamo addirittura ad essere più veloci, ma in generale loro sono stati più veloci di noi più volte. Analizzando i dati si vede che, in una gara senza safety car, il distacco è stato molto più ridotto che in tanti altri GP di quest’anno. E le nostre due macchine sono state le uniche a non essere doppiate oggi! Con Seb siamo passati in gara da due a tre pit stop, rimontando le Soft alla seconda sosta per ragioni puramente strategiche, perché questo gli avrebbe permesso una guida più aggressiva. Ha messo in mostra un ritmo impressionante per tutta la gara. Con Kimi siamo rimasti sui due stop per essere sicuri in ogni evenienza, e questo spiega perché ha avuto più degrado di gomme rispetto a Seb. Gran parte del merito va alla macchina e a tutti coloro che ci hanno lavorato tutto l’anno. Adesso andiamo ad Abu Dhabi per il finale di stagione. Abbiamo sempre detto di voler finire l’anno con eleganza, e questo significa che faremo il possibile per ottenere un risultato brillante!”
E ora tra 15 giorni ad Abu Dhabi per il gran premio conclusivo di questa stagione: il sipario calerà su un mondiale che ha confermato la supremazia della casa di Stoccarda, ma che ha visto uno straordinario recupero della Ferrari, che si pone come avversario principale delle Mercedes per il prossimo mondiale.