Nel mondo del motorsport sono molti i figli d’arte spinti a seguire le orme del padre, cercando di ripetere il loro percorso. Nell’ultimo periodo si è parlato molto di Max Verstappen e Carlos Sainz Jr., i due piloti della Toro Rosso che al loro debutto in Formula 1 hanno ben impressionato.
Guardando nelle categorie propedeutiche troviamo anche Mick Schumacher e Giuliano Alesi, figli dei due campioni che contribuito a scrivere la storia della Ferrari e della Formula 1. Il pilota tedesco, figlio del 7 volte campione del mondo Michael, ha esordito nel 2015 sulle monoposto, partecipando al mondiale F4 tedesco e ottenendo anche una vittoria all’esordio: per lui si prospetta un futuro in Ferrari Driver Academy, come per Giuliano Alesi. Il giovane francese, ex vincitore del mondiale F4 francese al debutto, quest’anno parteciperà al campionato Gp3, una delle categorie più competitive del motorsport.
A raccontarci dei due astri nascenti è Giorgio Terruzzi, parlando anche del rapporto padre-figlio che accomuna i due piloti: “Mick e Giuliano hanno debuttato in simultanea lo scorso anno in Formula 4, due campionati diversi, uno in Francia, l’altro in Germania, due vittorie per Giuliano, una per Mick. Del quale molto si è parlato, molto si parla – sin troppo direi – dato il casato, data la storia, per molti versi drammatica” – ha scritto il giornalista su Red Bull.com -. “In questo senso l’atteggiamento di Jean Alesi –che è un vero signore, lo dico conoscendolo da un bel 25 anni – è stato straordinario, cercando di sostenere e accompagnare il figlio del suo amico Michael con affetto e un naturale, autentico disinteresse, scegliendo talvolta addirittura di fare un passo indietro onde evitare di mettere in competizione i due ragazzi sul fronte della comunicazione”.
Essere figli d’arte, in particolare di due figure importanti come Michael e Jean, può essere più controproducente che favorevole: la pressione del cognome che portano, alle volte, può essere soffocante e stressante, in quanto le aspettative sono più alte e, agli occhi dei tifosi, appariranno sempre in un modo differente rispetto ad altri giovani piloti. Terruzzi ha voluto sottolineare come questo aspetto sarà molto importante nella loro carriera: “Giuliano e Mick dovranno cavarsela soprattutto con i propri mezzi. Cercando di far brillare i loro talenti, applicando alla voglia di correre e forse ad un destino inevitabile, testa e anima. Consapevoli di fare i conti con una platea che li tratterà diversamente rispetto agli altri. Gli occhi, addosso. Il che significa trovare comunque un equilibrio, a dispetto di una età ancora acerba. Hanno sedici anni, hanno alle spalle una vita più agiata rispetto ad altri. Hanno a che fare con le loro paure, le loro incertezze, ciò che rende quell’età lì difficile e meravigliosa. In questo Mick conta handicap più complessi e chissà quali conti intimi ha fatto, farà con il suo babbo malato.
Ma tutto ciò sta – appunto – dentro un doppio destino che alla fine, non prevede sconti. Tocca a loro, a loro toccherà. E così, all’alba di una stagione importante sia per Giuliano, sia per Mick, spero che si divertano, che scovino un piacere e un senso compiuto, da sfruttare quando avranno un’altra età. Magari ricordando il bene che li ha legati e li lega, dentro un’avventura che ha bisogno, vivaddio, anche di tenerezza, di sentimenti semplici e preziosi per chi è ancora ragazzo, alle prese con un mondo adulto e duro”.