Dopo tanta attesa è stato finalmente tolto il velo alla nuova Ferrari SF16-H, l’arma di Maranello per puntare al titolo mondiale nel 2016. Gli obiettivi del team sono chiari: progredire di gara in gara e riuscire ad arrivare a lottare per l‘alloro iridato fino all’ultima gara, con la consapevolezza di aver lavorato duramente durante tutto l’inverno per avere una vettura che sia almeno al livello della Mercedes. I tecnici di Maranello, dopo essere riusciti a ritornare la vittoria nel 2015, hanno deciso di stravolgere completamente il progetto della SF15-T, partendo da basi diverse per progettare la nuova rossa: non sono un muso completamente rinnovato, ma anche la reintroduzione della sospensione push-rod (a puntone) e lo snellimento della parte centrale e posteriore della carrozzeria, in modo da poter migliorare l’aerodinamica. Durante la presentazione, Simone Resta (chief designer) e Mattia Binotto (Direttore delle Operazioni Power Unit) hanno illustrato molto chiaramente quali sono stati, a livello aerodinamico e motoristico, i miglioramenti apportati alla SF16-H, anche grazie a diversi disegni. Attraverso una serie di immagini e di video abbiamo messo a confronto le due monoposto Ferrari e provato a cogliere le differenza più evidenti.
ANALISI FERRARI SF16-H: NUOVO MUSO
A Maranello in 3 anni, a partire dal 2014, hanno cambiato per 3 volte la configurazione del muso. Con la F14-T avevano un naso molto corto, definito a papera, il quale però era nettamente diverso da quello dei concorrenti. Nel 2015, con la SF15-T gli ingegneri decisero di abbandonare questa strada, adottando un muso molto lungo (soluzione ripresa anche dalla McLaren ad inizio campionato): già durante la scorsa stagione James Allison aveva parlato dell’introduzione di una possibile versione più corta, ma il progetto fu abbandonato in quanto questo non si sposava bene con le doti aerodinamiche della SF15-T, preferendo concentrarsi nello sviluppo di altre aree tecniche della monoposto. Ora, per la SF16-T, si è deciso di cambiare un’altra volta, re-introducendo un muso più corto, ma completamente diverso da quello che fu adottato sulla vettura del 2014: gli ingegneri, infatti, hanno preso spunto da ciò che abbiamo visto sulle altre monoposto durante la scorsa stagione, in particolare su Williams e Red Bull. Il concetto è simile a quanto visto su queste due vetture l’anno scorso, Nella parte più anteriore ricorda quello della Williams con un profilo non particolarmente arcuato, ma lateralmente si ispira a quello introdotto dalla Red Bull a partire dal Gran Premio di Spagna. Questa soluzione permette di avere una maggior portata d’aria al di sotto del muso, come ha spiegato anche Simone Resta durante la presentazione, andando ad aumentare quello che è il carico aerodinamico all’anteriore. Altra cosa da sottolineare, per quanto riguarda il muso, è che questa soluzione permette l’introduzione dell’S-Duct: al momento sulla vettura non è presente, ma ciò non implica che non potremo vederlo come sviluppo durante la stagione. Per concludere la zona del muso bisogna sottolineare che il disegno dell’ala anteriore è simile a quello introdotto sul finire della scorsa stagione: è probabile che nei primi giorni di test la Ferrari possa aggiornare la propria ala anteriore, provando una versione differente, proprio come accaduto l’anno scorso.
ANALISI FERRARI SF16-H: NUOVA SOSPENSIONE
Rinnovata anche la sospensione anteriore: dopo 4 anni di sospensione pull-rod, reintrodotta con la F2012, in Ferrari hanno deciso di ritornare al passato, utilizzando una sospensione push-rod. La sospensione push-rod, detta anche a puntone, rende agli ingegneri più facile la ricerca del set-up durante il week-end di gara, permettendo anche delle modifiche più fini e precise rispetto a quanto si poteva fare con la pull-rod (detta anche a tirante). Questo sicuramente agevolerà Kimi Raikkonen, il quale predilige un assetto molto ricercato e preciso per dare il massimo e, con questa nuova sospensione, si torna verso una soluzione gli possa permettere di esprimere tutto il suo potenziale. Lo svantaggio della sospensione a puntone, però, è aerodinamico: la versione a tirante è meno ingombrante aerodinamicamente ma in Ferrari sembrano aver lavorato anche su questo aspetto, riducendo al minimo lo scompenso dato dalla differenza nelle scelte tra lo scorso e quest’anno. Nella foto sottostante si può vedere il principale cambiamento della sospensione che abbiamo evidenziato colorandolo di verde.
ANALISI FERRARI SF16-H: ZONA CENTRALE
La nuova SF16-H è stata modificata radicalmente anche nella zona centrale. I cambiamenti più importanti, ovviamente, sono sotto l’engine cover: molti elementi della Power Unit sono stati spostati e ridimensionati, in modo da poter avere un’unità motrice più stretta e meno ingombrante. In particolare dovrebbe essere stato spostato l’MGU-K, spostandolo sul lato sinistro del motore: anche l’intercooler dovrebbe essere stato sdoppiato, cercando di migliorare ed aumentare l’efficienza del raffreddamento. Guardando la vettura dall’alto si può notare come questa fase “snellente” abbia dato i propri frutti: la monoposto, infatti, è di qualche centimetro più stretta, rendendola più filante e migliore aerodinamicamente. Questa nuova forma dovrebbe andare a migliorare il carico anche al posteriore: la portata d’aria che arriverà al diffusore, con un posteriore più rastremato, sarà maggiore e questo dovrebbe aumentare il carico aerodinamico. In questo modo si andrebbe anche anche a bilanciare quello trovato all’anteriore con il nuovo muso. Un lavoro molto importante che si nota anche nei dettagli: sono state mantenute le nove soffiature sul fondo, proprio davanti alla ruota posteriore, introdotte a metà della scorsa stagione, segno che gli sviluppi introdotti l’anno scorso sono stati promossi. Sono state modificate anche le prese d’aria: l’airscope ha una forma leggermente modificata ma la portata dovrebbe essere pressoché simile a quello della versione 2015; stesso discorso per quanto riguarda le prese d’aria sulle pance laterali, che hanno una layout rivisto, ma la portata dovrebbe essere prossima a quella della scorsa stagione. Da notare come siano state anche anche alzate le protezioni laterali al casco del pilota, come prevede il nuovo regolamento.
ANALISI FERRARI SF16-H: ZONA POSTERIORE
Altri piccoli cambiamenti su questa nuova Ferrari possiamo trovarlo al posteriore, sopratutto nella zona dello scarico. A partire da questa stagione è stato modificato il regolamento e ad affiancare lo scarico centrale ci sarà lo scarico per la wastegate, che potrà essere singolo o doppio. La Ferrari ha scelto una soluzione doppia, come Mercedes e Honda: quindi ad affiancare lo scarico centrale, troveremo altri due scarichi (per la wastegate) di dimensioni più ridotte. Purtroppo la Ferrari quest’anno non ha rilasciato un’immagine con la vista posteriore della vettura, ma attraverso qualche fermo immagine nei video ufficiali, siamo riusciti ad isolare lo scarico della wastegate, come si può vedere nell’immagine sottostante. Dovrebbe essere stato rivisto anche il diffusore, per adattarsi al maggior flusso d’aria derivante da una carrozzeria e un anteriore rinnovato.
ANALISI FERRARI SF16-H: LIVREA
Con la nuova SF16-H in casa Ferrari si è voluto iniziare un nuovo corso: non solo perché è la prima vettura ad essere interamente progettata dal nuovo team di lavoro capitanato da James Allison, ma perché è la monoposto con cui si vuole tornare ai livelli Ferrari, ovvero in lotta per il titolo. Per distinguere la nuova SF16-H dalle vetture precedenti, o forse per questioni di sponsor, la Ferrari ha deciso di adottare sull’ultima nata a Maranello una livrea rinnovata, mantenendo sempre la sua identità: una livrea che strizza l’occhio al passato, alle Rosse con cui Niki Lauda lottò per il mondiale circa 40 anni fa. Su questa nuova SF16-H c’è tanto bianco, sopratutto nella zona dell’engine cover, dell’abitacolo e dell’airscope: da apprezzare come proprio intorno a quest’ultimo ci sia anche la bandiera italiana. Nel sottoscossa, invece, si è deciso di mantenere una soluzione simile a quella della scorsa stagione, mantenendo il nero.