Finalmente, la stagione 2016 di Formula 1 sta prendendo forma e vita. Dopo la Williams Fw38-Mercedes, ecco svelarsi al pubblico mondiale la Ferrari SF16-H (Scuderia Ferrari 2016-Hybrid). La attesa monoposto di Maranello, nata sotto la direzione tecnica di James Allison, non presenta particolari guizzi tecnici per quanto riguarda le forme esterne e la veste aerodinamica. Molto simile alla già citata Williams Fw38 in alcuni aspetti (ci riferiamo, nella fattispecie, al muso), parente stretta della Ferrari SF15-T del 2015 in altri. Non mancano, certamente, i logici affinamenti aerodinamici. Le novità più sostanziali, infatti, riguardano la sospensione anteriore (nuovamente push-rod dopo quattro stagioni di pull-rod – F2012, F138, F14T, SF15-T) e nuove soluzioni tecniche per quanto concerne motore, unità ibride, scambiatori di calore.
Senza dubbio, colpisce la nuova livrea. La presa d’aria dinamica e il cofano motore, infatti, presentano una colorazione bianca. Un tricolore italiano cinge il perimetro della bocca della presa dinamica. Sono rimasti gli inserti neri, gentile concessione dello sponsor UPS. Ai lati del muso, invece, l’inserto nero si tramuta, finalmente, in bianco, rendendo più vive e accese le forme di questa area della vettura.
Non è la prima volta, invero, che la Ferrari abbina al classico (più o meno classico, ad onor del vero…) rosso a inserti bianchi. Scelta, questa, che ha visto sposare tanto libere opzioni cromatiche, quanto “pressioni” legate agli sponsor. Ripercorriamo la storia delle Ferrari di Formula 1 di bianco vestite.
La nostra narrazione inizia già nel 1969. In quell’anno, infatti, le 312 – iscritte sotto le insegne della Scuderia Ferrari SpA SEFAC e NART – presentano per la prima volta ali verniciate di bianco. Famosa la 312 #10 pilotata da Tino Brambilla e Pedro Rodriguez in occasione del GP d’Italia a Monza.
Questa accattivante combinazione cromatica rosso-bianco prosegue nel 1970, 1971, 1972. Ali anteriori, alettone posteriore, radiatori intubati, pinna, copertura del roll-bar, carrozzeria anteriore e fiancate attraverso interessanti e azzeccate strisce: il bianco pare essere entrato a Maranello dalla porta principale.
Frattanto, nel 1973, il bianco lascia spazio al giallo e al classico grigio del metallo naturale (alluminio): la carrozzeria delle diverse versioni della 312B3 presenta inserti gialli e ali lasciate in “natural metal finish”. Sulla 312B3 provvista di presa dinamica a periscopio, infine, fa il proprio debutto un piccolo tricolore che segue in senso longitudinale il profilo della presa d’aria stessa.
Una nuova rivoluzione cromatica, pari a quella già registrata nei primissimi Anni ’70, avviene nel 1975, allorché fa il proprio debutto la ormai leggendaria 312T. La sua bianca presa d’aria dinamica a periscopio, sormontata da un vistoso tricolore nazionale, costituisce una delle immagini iconiche più ricorrenti della Formula 1 degli Anni ’70. Ulteriori inserti bianchi in carrozzeria, l’attacco dell’alettone posteriore anch’esso bianco e le ali in “natural metal finish” completano un quadro estetico alquanto sublime.
Il bianco e i tricolori italiani fanno capolino anche sulle Ferrari 312T2, T3, T4, T5. A tal proposito, particolarmente belle e accattivanti – in questo senso – le livree caratterizzanti le 312T2 e 312T3, modelli impiegati dal 1976 al 1979. Altrettanto iconiche, al riguardo, le bianche prese d’aria anteriori simil-NACA e NACA che contraddistinguono le 312T2 del biennio 1976-1977, parimenti alla carrozzeria in corrispondenza del roll-bar interamente bianca (con tanto di tabella porta-numero e tricolore). Più che mai riuscito, infine, il bianco muso della 312T3: la suddetta nota cromatica, abbinata alle fiancate a alla “gobbetta” posteriore anch’esse bianche, fa di questa splendida auto – dalle forme immortali e modernissime – una delle più belle ed eleganti Ferrari Formula 1 di tutti i tempi.
A partire dai primi Anni ’80, la “magia del bianco” abbandona Maranello. Via, via, scompare anche il tricolore. Le Ferrari diventano rosse e nere (alettoni).
Occorrerà attendere il 2000 per rivedere vistosi inserti bianchi a bordo delle monoposto Ferrari. Tra ragioni legate agli sponsor e libere scelte, fatto è che i profili alari anteriori e i deviatori di flusso laterali delle Ferrari F1-2000, F2001, F2002, F2003-GA, F2004, F2004M, F2005 e 248F1 (modelli che vanno dal 2000 al 2006) presentano una colorazione bianca.
La prevalenza di rosso domina sulle F2007, F2008, F60 (stagioni che vanno dal 2008 al 2009), quindi, dalla F10 del 2010, ritornano ali e deviatori di flusso laterali bianchi (sulla F10 e la 150° Italia del 2011, anche i piloni di sostegno dell’ala anteriore sono bianchi). Dal 2013 (F138), il nero va ad arricchire la livrea delle rosse di Maranello.
Immancabili, in queste prime ore che seguono alla presentazione della nuova monoposto di Vettel e Raikkonen, i corsi e ricorsi storici: il bianco che caratterizza la nuova SF16-H porterà fortuna o sfortuna? È il “gioco” del momento, tra storia e superstizione, insuccessi e vittorie. Probabilmente, al livello grafico-cromatico, si poteva studiare e realizzare ancor meglio questo appariscente inserto bianco in corrispondenza della presa dinamica, il quale, ad onor del vero, risulta poco integrato all’interno delle forme dell’auto stessa. Prendere spunto, anche al livello grafico, da quanto fatto ottimamente in passato proprio a Maranello sarebbe stato più opportuno. Al contrario, decisamente piacevole (e più appagante rispetto al nero) l’inserto bianco ai lati inferiori del muso e che prosegue, finemente, verso le fiancate.
Il tricolore nazionale sulla presa d’aria, infine, costituisce la classica ciliegina sulla torta. Sperando che le note di “Fratelli d’Italia” (o meglio, “Canto degli Italiani”) possano suonare dall’Australia ad Abu Dhabi…
LE FOTO DELLA NUOVA FERRARI SF16-H
Scritto da: Paolo Pellegrini