La crisi della McLaren-Honda sembra non avere mai fine.
Dopo un 2015 a dir poco disastroso, caratterizzato da prestazioni e risultati deludenti, mesti ritiri, qualche diverbio tra il team inglese e il motorista giapponese e i numerosi malumori mai nascosti di Fernando Alonso, la nuova stagione alle porte sembra voler confermare il leitmotiv dello scorso anno.
Neanche il tempo di iniziare i test invernali e c’è stato subito un colpo di scena: l’allontanamento del capo del progetto F1 Yasuhisa Arai, ritenuto forse responsabile dei fallimenti dello scorso mondiale.
Un primo terremoto nel team anglo-nipponico, generato probabilmente dalla McLaren, dopo un debutto ai test invernali ben al di sotto delle aspettative: la prima sessione ha infatti confermato una monoposto in crisi di prestazioni e affidabilità.
Un segnale di un clima già teso, nonostante i proclami rassicuranti provenienti da varie voci.
Come se non bastasse, nei giorni scorsi il “Times” ha pubblicato la clamorosa notizia che Fernando Alonso starebbe pensando ad un ritiro dalla Formula 1 prima dell’inizio del mondiale, amareggiato dalla scarsa competitività della monoposto. Puntualmente è arrivata la secca smentita dell’Entrourage del pilota e dello stesso Alonso che ha commentato così l’indiscrezione della stampa: “ho letto e sono rimasto molto sorpreso. Chiedete al giornalista se è vero..”.
La bomba giornalistica è probabilmente destinata a disinnescarsi da sola.
È però evidente sintomo che lo spagnolo non è soddisfatto della sua monoposto e soprattutto della Power Unit Honda che non sembra aver compiuto quel passo in avanti che tutti si aspettavano.
Anche se Fernando ostenta sicurezza e positività, ribadendo il concetto che è stato alla base del suo divorzio dalla Ferrari nel 2014: “Solo la McLaren è in grado di battere la Mercedes. Lo scorso anno – ha proseguito l’asturiano – non eravamo pronti: ma nel 2016 faremo un deciso passo in avanti. Nel 2017, infine, speriamo di compiere il balzo finale che ci permetterà di lottare ad armi pari con la Mercedes”.
A venti giorni dall’inizio del mondiale in McLaren regna quindi il caos: le aspettative non sono certo rosee e all’interno del team c’è il timore dell’ennesima debacle.
Cosa potrebbe succedere se anche nel 2016 la McLaren-Honda continuasse a navigare nelle zone basse della classifica?
Un ipotesi in proposito è stata formulata da Giancarlo Minardi sulle pagine del suo sito, minardi.it.
L’ex proprietario dell’omonimo team sostiene che la perdurante crisi tecnica e di risultati potrebbe spingere la Honda ad uscire dal mondiale nel 2017: ”Qualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirarsi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo”. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale questo.
Secondo Minardi il ritiro della Honda inciderebbe negativamente su tutto il circus: “Le nuove regole obbligherebbero ciascun motorista a fornire da due a tre team. In caso di un clamoroso dietro-front ecco che verrebbero a mancare le forniture. Sarebbe il caso di guardarsi attorno per far entrare un nuovo costruttore affidabile”
Il manager faentino conferma inoltre il malumore di Alonso: “dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato”.
C’è però anche da ricordare che a partire dal 2017 ci sarà una vera propria rivoluzione tecnica che porterà ad avere macchine profondamente diverse nella configurazione aerodinamica: questo potrebbe essere un vantaggio per la McLaren. Infatti tutti i team ripartirebbero alla pari da un punto di vista telaistico e se il team inglese, quest’anno, riuscisse a risolvere i problemi con la power unit Honda, si troverebbe di nuovo a occupare le posizioni, in griglia e nel mondiale, più consone al suo nome e alla sua storia.