La strategia Ferrari in Australia era davvero sbagliata?
Il terzo posto di Sebastian Vettel quest’anno ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi Ferraristi. Se nella passata stagione il gradino più basso del podio aveva dato grandi soddisfazioni al team di Maranello, quest’anno non si può dire lo stesso: nel 2015 il podio alla prima gara della stagione aveva segnato la rinascita della Rossa dopo parecchi anni difficili, mentre quest’anno ha un sapore dal retrogusto amaro, perché la vittoria era alla portata, in particolare con Sebastian Vettel.
Il terzo posto sulla griglia, conquistato durante la giornata del sabato dal pilota tedesco, non si è rivelato un ostacolo troppo grande, perché Sebastian, nonostante la doppia partenza per il problema occorso a Daniil Kvyat, si è fatto trovare subito pronto, grazie ad uno scatto fulminante con il quale ha bruciato le due Mercedes allo start, portandosi in testa al Gran Premio già alla prima curva. Nella prima parte di gara il quattro volte campione del mondo era riuscito a creare, anche grazie anche alla prestazione data della gomma supersoft, un consistente vantaggio non solo sul proprio compagno di squadra Kimi Raikkonen, ma anche sui due piloti Mercedes, Nico Rosberg e Lewis Hamilton.
La bandiera rossa provocata dall’incidente di Fernando Alonso ha costretto la Ferrari a modificare i suoi piani iniziali: l’idea di partenza degli strateghi rossi era quella di puntare su una tattica a due soste, con la sequenza supersoft-supersoft-soft. Questa scelta era stata programma sin dal sabato, quando durante la Q3 la Ferrari aveva fatto effettuare ai suoi piloti un solo tentativo, preservando un set della mescola più soffice per la gara.
Una strategia che poteva dare i suoi frutti, se non fosse stato per lo stop provocato dall’incidente del pilota della McLaren: durante questo momento di pausa la Mercedes ha optato per una strategia conservativa anche per Nico Rosberg, ripercorrendo quanto fatto prima dell’interruzione con Lewis Hamilton, puntando sulle gomme a mescola media, una scelta che gli ha permesso di non effettuare ulteriori soste nel corso della gara. Una scelta, quella optata dagli avversari, che ha colto impreparata la Ferrari.
Il week-end del pilota tedesco della Ferrari. però, è stato estremamente positivo sotto diversi punti di vista: non solo la performance è stata di alto livello, ma anche la gestione gomme è sembrata ottima. Al termine della gara inaugurale della stagione, noi di CircusF1 ci siamo interrogati sulla strategia messa in atto dalla Ferrari, per capire quanto realmente la Rossa sia stata vicina alla vittoria in Australia.
Prendendo in analisi i tempi ottenuti nella terza parte da Nico Rosberg e quelli di Sebastian Vettel, è possibile notare come la Ferrari non sia riuscita a costruire un cospicuo vantaggio sul rivale della Mercedes, nonostante la differenza a livello di mescola a favore della Rossa. Il vero problema della strategia degli uomini di Maranello è stato proprio questo, non riuscire ad allungare su Rosberg in questa fase. L’idea era quella di creare un consistente gap sul pilota tedesco della Mercedes, per poi effettuare l’ultimo pit stop in cui montare la gomma soft e trovarsi con Nico in lotta per il successo finale. D’altro canto, la scelta di non montare le medie, come fatto invece dai piloti Mercedes, è derivata dal fatto di non essere riusciti a provare quella determinata mescola durante le prove libere, ritenendo un’incognita il suo funzionamento durante la gara.
Probabilmente la mancata interruzione del Gran Premio avrebbe favorito Sebastian Vettel, aumentando le sue chance di vittoria. Sfortunatamente per loro, la bandiera rossa ha preso in contropiede gli strateghi della Ferrari, favorendo la Mercedes per il successo finale.