Sembrava difficile, ma ci sono riusciti: le nuove qualifiche in Formula 1 hanno addirittura reso meno spettacolare del solito il sabato del Circus. A giudicare dai molti musi lunghi del paddock pare che almeno su questo argomento siano tutti d’accordo.
Per far sì che potessero essere risparmiate le gomme per la gara, i piloti hanno reso deserto il tracciato negli ultimi tre minuti di qualifica, abbandonando così la possibilità di rendere più spettacolare la lotta per la pole e alimentando il malcontento degli addetti ai lavori.
Il campionato si apre così come i protagonisti ci avevano abituato lo scorso anno: Lewis Hamilton davanti a tutti, Nico Rosberg che tiene testa in seconda posizione e Ferrari (terzo Sebastian Vettel e quarto Kimi Raikkonen) costrette ad inseguire. Nonostante il divario in griglia sia minimo, a livello cronometrico sorgono i primi problemi: Vettel ha accumulato quasi un secondo di ritardo dalla Mercedes di Hamilton e le stesse Frecce d’Argento si stanno dimostrando sempre più forti, con il campione del mondo che è arrivato a tre decimi dal record della pista.
Nonostante il divario sia abbastanza consistente, Seb non fa drammi: “Non sono deluso. Abbiamo fatto un passo avanti e credo che dovremo essere più vicini alle Mercedes. La nostra partenza è stata un po’ più difficile, ma durante le qualifiche le cose sono migliorate. Non siamo in prima fila, ma abbiamo elevate speranze per la gara. Sappiamo che sarà una stagione lunga, come punto di partenza è un buon risultato”.
Deciso il suo attacco al nuovo sistema per la pole position: “Queste qualifiche fanno schifo, questa è la direzione sbagliata. Questo non è un asilo, non possiamo giocare con le persone che guardano la tv. All’inizio era un casino perché tutti devono fare il giro. Quando ci troveremo in piste come Montecarlo con poco spazio sarà ancora peggio, lo abbiamo detto varie volte”.
Sempre glaciale anche nelle dichiarazioni Kimi Raikkonen che non nasconde però un leggero disappunto: “Il finale delle qualifiche non sembra troppo emozionante, ma quello che penso io non conta. Contano le regole e noi seguiamo le regole, ma con il traffico c’è confusione”.
Il commento del boss Bernie Ecclestone è emblematico: “Sono una m…a”. Intervistato da Autosport ribadisce il concetto già espresso da molti piloti: “Le ho viste ma devo dire che non ne ero entusiasta sin dal primo giorno, ma è questo quello che abbiamo fino a quando non cambieremo. L’unica cosa che questo format può dare è che i piloti più veloci possono uscire di pista o fare qualche sciocchezza e quindi rimescolare le carte in griglia, che è quello che volevamo. Ma è successo che le Mercedes sono ancora molto, molto forti.”
Dello stesso umore Toto Wolff: “Sono spazzatura. L’idea non era male ma dobbiamo prendere atto della realtà. Penso che cambieremo già in Bahrein”. Così come anche Chris Horner, team principal della RedBull: “Le qualifiche dovrebbero andare in crescendo. Le intenzioni erano buone, ma dobbiamo accettare che è andata male. Dovremo affrontare presto la questione e ritengo che dovremmo tornare indietro per la prossima gara, perché quello che abbiamo visto oggi non è un bene per la Formula 1”.
Dalla Ferrari si esprime duramente anche Maurizio Arrivabene: “Per rispetto di chi era in tribuna non mi sono tolte le cuffie, anche se sapevo già che non saremmo tornati in pista. Noi, come Ferrari, avevamo espresso le nostre perplessità, ma saremmo stati indicati come i cattivoni che si oppongono ai cambiamenti.”
Scontento del nuovo format anche il poleman Hamilton, alla sua cinquantesima “prima posizione” in griglia: “Avevamo detto fin dall’inizio che non era la via giusta, ma finché non provi, non puoi dire nulla. Per gli ingegneri non sarebbe cambiato nulla e alla fine ho fatto quello che dovevo fare”.
Alla prima occasione utile le nuove qualifiche hanno già deluso. La speranza è quella che lo spettacolo possa aumentare nel corso dei prossimi GP, cancellando magari il dominio dei soliti per dare la possibilità a tutti di giocare le proprie carte.