Quando due campioni del mondo di Formula 1, come Vettel e Hamilton, tirano frecciatine l’uno contro l’altro, meglio ricorrere ai numeri per mettere ordine.
Recentemente, il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel, ha affermato che la Formula Uno ha perso di entusiasmo a causa del dominio assoluto delle Mercedes negli ultimi due anni. Affermazioni senz’altro condivisibili da molti, se non moltissimi appasionati dei motori, ma che non sono state gradite da Lewis Hamilton, il quale ha prontamente replicato che fino ad ora ha avuto “solo” due anni di dominio, e che fin quando non avrebbe raggiunto Vettel non sarebbe riuscito ad annoiare i fan quanto il rivale tedesco.
Con la risposta del pilota inglese sorge spontaneo pensare ai momenti delle stagioni passati, in cui RedBull è diventato il team campione del mondo per quattro anni di seguito. La mente ci riporta alle innumerevoli vittorie di Sebatian Vettel e al rammarico di vedere la Ferrari che, dopo innumerevoli difficoltà, superate e non, continuava a perdere. Certo, si era decisamente disturbati dalle vittorie di Vettel, ma non annoiati dalle gare, o almeno non quanto lo si è stati nel 2014. Controllando su wikipedia qualche dato si arriva a chiarire il perchè di questa differenza tra i campionati 2011, 2013 e 2014.
Per verificare quanto una gara è stata “appassionante” uno dei riferimenti migliori è il “Lap Led”, ovvero chi è stato al comando della gara più volte. L’esito della ricerca è stato alquanto sconcertante:
Campionato di Formula 1 2011 – Led Laps
La RedBull nel campionato 2011 ha guidato le gare per il 70.4% delle volte, proprio come una scuderia che domina il campionato. Se guardiamo però i dati Mercedes del 2014 ci può sembrare che la RedBull di 5 anni fa non dominasse il campionato, ma che l’avesse vinto per miracolo.
Campionato di Formula 1 2014 – Led Laps
Il team campione del mondo 2014, Mercedes AMG Petronas, ha guidato la gare per la bellezza dell’86.2% delle volte. Ciò significa che di competitors nel 2014 non ce ne sono stati per la casa tedesca. Passiamo dal 21% di giri che vedono in testa la McLaren nel 2011, la quale era la seconda favorita al titolo, al 6.4% della Redbull nel 2014, che non possiamo nemmeno definire seconda favorita al titolo, per l’esigua quantità di lap led.
Prendendo, poi, in considerazione anche la stagione 2013 della RedBull, altro anno pieno di vittorie per gli austriaci, non ci si riesce comunque ad avvicinarsi ai risultati della Mercedes nel 2014, anzi i giri al comando diminuiscono.
Campionato di Formula 1 2013 – Led Laps
Nel 2013 hanno avuto modo di essere in testa alla gara ben 5 piloti in più rispetto al 2014: ergo, agli altri team è stato concesso molto di più.
E tutto questo non è da sottovalutare: questi numeri si traducono in equivalenti sbadigli in più per i fan del 2014, i quali potevano anche non guardare la gara e già sapere il risultato finale. Nel 2013 e 2011, Vettel ha vinto, si, tanto, ma ciò nonostante c’era molta più competitività, molti più sorpassi, molti più scambi di leadership, molta più azione e sorpresa.
La conclusione che si trae è quella di una Formula 1 che, successivamente all’introduzione del nuovo regolamento, abbia aggravato e alimentato un processo di “appiattimento” delle gare iniziato già anni prima. Se si pensa al 2015, infatti, ricordiamo una stagione molto emozionante, ma solo perchè quella dell’anno passato è stata disastrosa. Il 2015 in base alle statistiche, non è stata molto più vivace di un 2011 o 2013, o anche un 2012.
Campionato di Formula 1 2015 – Led Laps
Certo, Mercedes è passata dall’86.2% all’81.5% di giri al comando, tuttavia, il secondo pretendente al titolo, Ferrari, nel campionato 2015, ha comunque ottenuto una percentuale inferiore (16.2%) rispetto al secondo contendente del 2011, la McLaren con il 20%. Tutto questo significa che i due anni di dominio RedBull sono stati molto meno dominati e, di conseguenza potremmo dire, molto meno noiosi rispetto ai due della Mercedes.
“Si stava meglio quando si stava peggio”, diceva il proverbio, e sembra vero. Si auspica sinceramente in una riflessione sui provvedimenti presi e da prendere. E non ci si riferisce all’ibrido, sempre appoggiato, in quanto la Formula 1 è sviluppo tecnologico e il suo futuro è (in parte) elettrico. Bensì alla strada intrapresa con il nuovo regolamento, le enormi restrizioni che sono “autoimposte” dall’elettronica, il poco potere conferito nelle mani dei piloti, al limite allo sviluppo delle vetture, alle penalità eccessive, ai costi altissimi del circus.
Forse per fare un passo avanti bisogna prima farne uno indietro, per questa volta.
Scritto da: Giovanni Di Martino
Data from: Statsf1.com