E’ tutto pronto per il settimo appuntamento della stagione 2016, che si disputa a partire da oggi sullo splendido circuito “Gilles Villeneuve” di Montréal. Molte le novità tecniche portate dai vari team per il Gran Premio del Canada, che rappresenterà anche la tappa più impegnativa in assoluto per i freni. Secondo uno studio effettuato dalla Brembo, il tracciato di Montréal sarà a dir poco massacrante per l’impianto frenante, il quale verrà a messo a dura prova come in nessun altro circuito del mondiale (fatta eccezione per il Gp di Abu Dhabi). Infatti, secondo una scala da 1 a 10 elaborata dai tecnici della Brembo per classificare le gare più impegnative per i freni, il Canada rientra decisamente nella categoria 10, la più critica. Ma da dove derivano tutte queste “torture” per i freni?
La conformazione del circuito infatti non è ideale sia per i dischi che per le pastiglie dei freni. Montréal infatti presenta ben sette frenate brusche, le quali contribuiscono al raggiungimento di temperature elevatissime per l’intero impianto frenante. Un problema serio, perché il tracciato prevede inoltre brevi rettilinei, e quindi una distanza non sufficiente per poter raffreddare i freni in modo accettabile. Come se non bastasse, vi sono altri due elementi che potrebbero aggravare una situazione già difficile in partenza: un carico aerodinamico non elevato e la presenza del vento di coda sui due rettilinei principali. In quest’ultimo caso infatti, si verificherebbe un aumento della velocità delle monoposto, con conseguenti staccate ancor più violente del previsto.
Per risolvere questi problemi non di poco conto, la Brembo è corsa ai ripari moltiplicando il numero dei fori di raffreddamento sui dischi dei freni, agevolando così l’abbassamento delle temperature sui rettilinei. Una soluzione che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo a tecnici e piloti, i quali saranno impegnati con il pedale del freno per una durata pari al 19% nel corso dell’intera gara. Una percentuale relativamente bassa, ma terribile. Per capire quanta fatica devono fare piloti e monoposto per sopportare le forti decelerazioni, ecco alcuni dati curiosi pubblicati dalla Brembo:
come già accennato in precedenza, le frenate più rilevanti sono ben sette, e quasi tutte piuttosto brusche. Questo spiega la decelerazione media calcolata per questo gran premio, pari a 4,3 g. Ma non è tutto. L’energia dissipata da ogni vettura nel corso della gara è di circa 149 kWh. Per rendere ancor più l’idea di quanto elaborato dalla Brembo, con 149 kWh si potrebbero far funzionare ben nove lavatrici per un giorno intero senza interruzioni. Inoltre, sempre in termini numerici, ciascun pilota esercita una pressione sul pedale del freno pari a 61 tonnellate e mezzo nel corso dell’intera gara, che si disputerà in 70 giri.
Con questi numeri potrebbe sorgere spontanea una domanda: in che punto si trova la frenata più critica del circuito? La risposta si trova all’ingresso della curva 13, la stessa che, se affrontata male, porterebbe i piloti ad “assaggiare” il tanto temuto “Muro dei campioni”. Non ci sono dubbi: qui si registrano i dati più spaventosi per i freni.
Le monoposto infatti arrivano in prossimità della chicane dopo aver percorso un lungo rettilineo. Una condizione che porta quindi le vetture a raggiungere velocità di punta altissime, calcolate in circa 335 km/h. I piloti a quel punto esercitano un carico sul pedale del freno che può arrivare fino a 171 kg di pressione, con una decelerazione massima di 5,6 g. In questo modo, le monoposto di Formula 1 passano da 335 a 122 km/h, facendolo in 1,28 secondi ed in 121 metri di distanza, con una potenza frenante pari a 2481 kw. Numeri che fanno girare la testa, specie se si immagina che i piloti dovranno ripetere questa operazione per 70 volte nel corso della singola gara di domenica 12 giugno. Quello della curva 13 è il dato più impressionante in assoluto, ma vi sono altri punti in cui il peso da esercitare sul freno è leggermente inferiore. Superato il trauma del “Muro dei campioni”, i piloti su lanciano sul rettilineo del traguardo, una breve tregua prima della curva 1. Qui i grandi campioni di questo sport arriveranno a premere il pedale con una pressione di 155 kg, quattro in più rispetto a quelli registrati in curva 8. Infine, per percorrere la curva più lenta del circuito, la 10, serviranno altri 148 kg di carico. Qui, in poco meno di 150 metri di frenata, le vetture passeranno da 302 a 60 km/h di velocità.
Lasciando a voi ogni tipo di commento e di stupore per questi dati da capogiro forniti dalla Brembo, potrete capire meglio tutta la fatica dei piloti per questo appuntamento del campionato. Sensazioni ed emozioni che, come sempre, potrete vivere insieme a noi live.