Anteprima Gp Canada F1: attese numerose strategie diverse
Il Gran Premio del Canada, che si correrà il prossimo week end sul circuito Giles Villeneuve, sarà una corsa fondamentale per il mondiale della Ferrari.
Dopo la delusione di Montecarlo, dove nessuna delle due rosse, per la prima volta in questa stagione, si è classificata tra i primi tre, c’è voglia di riscatto a Maranello. Per dimostrare che i proclami e gli obiettivi di inizio stagione, se proprio non potranno essere rispettati, non rimarranno comunque lettera morta.
Per questo a Montreal vedremo una Ferrari diversa. Non esternamente ma nel cuore della monoposto. Il Cavallino infatti si presenterà con alcune novità tecniche riguardanti la power unit.
Per scacciare i fantasmi che, nello specifico, assumono le sembianze della Red Bull: negli ultimi due Gran Premi infatti le Ferrari hanno dovuto subire il ritorno delle monoposto di Milton Keynes, che con qualche cavallo in più fornito dalla Renault, sono riuscite a stare davanti a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
E per cercare di avvicinare le due Mercedes che, Montecarlo a parte, sembrano avercene ancora di più rispetto alla concorrenza.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio le caratteristiche della pista.
LA SCELTA DELLE MESCOLE. Il tracciato del Gran Premio del Canada è, per alcuni aspetti, simile a quello monegasco su cui si è corso dieci giorni fa.
Le gomme designate dalla Pirelli per il week end di gara infatti sono le stesse: con il ritorno in pista della nuova mescola ultrasoft, che ha fatto il debutto in gara proprio a Monaco, insieme alle soft e supersoft. Queste ultime mescole non sono state scelte da Renault e Haas, tra i compound da portare nel week end di gara.
CARATTERITISCHE DEL CIRCUITO
Montreal è un tracciato semi-permanente, con un una parte della pista dedicata esclusivamente alle attività agonistiche e un’altra parte aperta alla circolazione stradale: quindi la superficie e la tenuta di strada possono variare a seconda dal settore del circuito che si sta affrontando. Come Monaco, quello del Canada è un circuito con basso grip e una notevole evoluzione dell’asfalto durante il weekend. E’ però un circuito più veloce, con punte di oltre 300 km/h, e frenate violente. I punti chiave del tracciato sono quindi accelerazione e frenata: forze longitudinali più che laterali.
Importante quindi per i piloti sarà evitare di bloccare le gomme in frenata e il pattinamento delle ruote in accelerazione, per non aumentarne il già importante degrado.
La presenza di cordoli alti, sui cui le monoposto salgono anche a velocità elevate, può costituire un ulteriore elemento di sfida per i pneumatici. Altra variabile importante è rappresentata dalle condizioni meteo: un fattore che in passato ha portato spesso ad incidenti, soprattutto contro il cosiddetto “Muro dei Campioni”, il muro presente dopo l’ultima chicane prima del rettilineo del traguardo, e che ha costretto all’intervento della Safety Car.
COSI’ NEL 2015
L’anno scorso la gara fu vinta da Lewis Hamilton, davanti al suo compagno di squadra, Nico Rosberg e al pilota della Williams Valtteri Bottas. Il pilota inglese della Mercedes vinse la gara con una strategia ad una sola sosta: partito sulle supersoft, entrò ai box al 32° giro per montare le soft. Tutti e tre i piloti giunti sul podio scelsero una strategia ad una sosta, fermandosi a tre giri uno dall’altro. Kimi Raikkonen, giunto ai piedi del podio, fu il primo pilota a classificarsi con una strategia alternativa a due soste. Partito con le supersoft, il finlandese fece uno stint centrale con le soft, per poi tornare alle supersoft nel finale di gara.
Gp Canada F1 | PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
“In Canada c’è la possibilità di avere condizioni meteo variabili, come a Monaco, e questo potrebbe portare a una gara molto complessa, come spesso accaduto in passato. Le mescole che abbiamo nominato aprono alle strategie, su un circuito in cui è anche possibile superare in pista. Le ultrasoft hanno detto la loro nella prima apparizione a Monaco, ma quello del Canada è un tipo di circuito molto diverso, più impegnativo per i pneumatici. Questo potrebbe portare a numerose strategie differenti, come evidenziato dalle scelte di pneumatici fatte da ciascun team prima della gara”.
PNEUMATICI 2017
A Montecarlo la Pirelli ha presentato i nuovi pneumatici in misura 2017. Si tratta di un cambiamento molto importante a livello tecnico, che trasforma anche gli equilibri e l’aspetto delle monoposto che scenderanno in pista il prossimo anno. Le nuove gomme saranno più larghe: nello specifico il pneumatico anteriore passerà dall’attuale misura di 245 mm, a 305 mm. Il posteriore passerà da 325 mm a 405 mm. Un incremento quindi di più di 60 mm in larghezza per l’anteriore, e più di 80 mm per il posteriore, che sarà applicato sia alle slick sia alle intermedie sia alle rain. Rimarrà invariato il diametro del cerchio: sempre 13 pollici. Al fine di arrivare pronti alla sfida del mondiale 2017, Pirelli ha chiesto con forza, e ottenuto dalla FIA, un aumento delle giornate di test, secondo precisi dettami stabiliti nel nuovo regolamento.