Gp Europa F1 a Baku: la super analisi della gara Ferrari
Il week end del Gran Premio d’Europa della Ferrari è stato a due facce, disastroso il venerdì e molto positivo la domenica. Problemi di assetto durante le prime due sessioni di prove libere, risolti parzialmente grazie all’aumento delle temperature, alla riduzione delle pressione delle gomme da parte di Pirelli durante il fine settimana ed ad un ottimo lavoro da parte di piloti, meccanici ed ingegneri durante il venerdì notte.
Considerando come era iniziato il week end, però, in Ferrari non possono non essere soddisfatti, sopratutto per l’approccio mostrato dalla squadra di fronte ai problemi incontrati. Dal punto di vista del risultato, invece, i quasi venti secondi accusati da Rosberg sono pesanti, sopratutto pensando che molto probabilmente il pilota della Mercedes nella seconda parte di gara ha pensato più a gestire la vettura che a spingere costantemente.
La gara dei due piloti, nonostante sia arrivati a pochi secondi di distanza l’uno dall’altro, è stata completamente opposta. Ciò che ha fatto la differenza è stata la scelta della strategia: il “rifiuto” da parte di Vettel di rientrare ai box per percorrere altri giri sulla supersoft, che in quel momento stava dando ancora buone sensazioni al pilota tedesco, ha cambiato la sua gara, permettendogli di raggiungere la bandiera a scacchi con gomme meno usurate. Il passo gara non sembrava particolarmente differente da quello del compagno di squadra, ma la diversa strategia attuata sulle due monoposto ha cambiato, in parte, l’esito della gara: in quel momento, c’è da sottolineare, che la scelta della Ferrari non era richiamare Vettel per l’usura delle gomme, ma per coprirsi da un possibile undercut da parte di Ricciardo.
Lo stesso discorso vale anche per Raikkonen il quale, però, si è fermato, seguendo l’indicazione dei tecnici. A pesare sulla gara del finlandese è stata principalmente questa scelta e non la penalità di cinque secondi rimediata per l’aver tagliato la corsia della pit lane. A fine gara, infatti, Kimi ha dovuto gestire delle gomme particolarmente usurate e il fuel saving: se avesse pittato qualche giro più tardi sicuramente almeno il primo problema si sarebbe potuto evitare.
Sul finire della corsa un altro problema per il finlandese è stato l’ordine di scuderia: il team, infatti, gli è stato chiesto di lasciar passare Vettel, in quel momento più performante per via della gomma più fresca. Il team order è stata la mossa giusta, perché far perdere tempo al tedesco in quel momento non aveva senso. Il problema è stato il momento in cui Raikkonen ha fatto passare il quattro volte campione del mondo, un punto dove un’azione del genere gli ha fatto perdere quantomeno un secondo. Sarebbe interessante sentire il team radio, ma sicuramente farlo in un altro punto avrebbe penalizzato di meno il campione del mondo 2007.
Senza questi “problemi” molto probabilmente Kimi Raikkonen sarebbe riuscito a conquistare il suo quarto podio stagionale, ma c’è da sottolineare come, sia per lui che per Sebastian, il fine settimana sia stato in crescendo, con una gara in cui hanno saputo tenere un buon passo.