L’inizio di stagione della Ferrari ha riservato tanti punti interrogativi a Maranello, complice non solo l’affidabilità ma anche il non riuscir a far funzionare le gomme nel giusto range di temperatura, come riescono a fare Mercedes e Red Bull. Questo problema si è presentato in particolar modo negli ultimi due appuntamenti, in Spagna e a Monaco: il momento culmine di questa difficoltà è stato in qualifica, quando la SF16-H risultata piuttosto nervosa perché le coperture non lavoravano nel giusto range di utilizzo. A soffrire di questo problema non è solo la Rossa, ma anche la McLaren. Per riuscire a sfuggire a queste difficoltà sembra che alcuni team, tra cui proprio Mercedes e Red Bull, riescano a tenere le pressioni delle gomme più basse, avendo quindi una maggior impronta a terra e, conseguentemente, più grip meccanico.
A parlare di questo stratagemma Jock Clear, una delle figure più imporanti a Maranello, con un passato anche tra le file del team tedesco di Stoccarda: “Pressioni più basse possono darti più grip – ha detto l’ingegnere ad Auto Moto un Sport -. “Ma questo discorso vale solo per un giro in qualifica, è più semplice tentere le pressioni nella finestra di utilizzo che vuoi. Non crediamo alla storia che possano mantenere, però, le pressioni molto più basse. Forse mezzo PSI, ma non due. Pensiamo che sia impossibile. Ci sono state un sacco di chiacchere riguardo a questa soluzione prende calore dalle ruote, ma queste sono illegali. La FIA ha confermato che tutte le vetture sono legali e non abbiamo ragione per dubitare di questo”.
Non è un mistero, però, che la Ferrari sia indietro rispetto alla Mercedes in questa stagione, anche se sembra essere più vicina rispetto alla passata stagione, come ha ammesso lo stesso Clear: “Il gap dalla Mercedes è maggiore di quello che ci aspettavamo, ma è minore della media di quello dell’anno passato e dell’ultima gara del 2015 e questo è un aspetto positivo. Stiamo chiudendo il gap dalla Mercedes e siamo sicuri che le due performance si avvicineranno consistentemente in futuro. La vera domanda è quando” ha poi concluso l’ingegnere della Ferrari,