GP Austria F1: Ferrari a podio con Kimi. Vettel… che rischio!
Al Gran Premio d’Austria Kimi Raikkonen riesce a strappare un podio all’ultimo giro mentre Vettel deve arrendersi alla sfortuna.
Il 2016 non è proprio l’anno della Ferrari!
Con una monoposto subito in difficoltà rispetto alle Mercedes, sin dai primi test invernali, problemi di affidabilità, che generalmente non sono un tallone d’Achille delle Rosse: e anche la sfortuna che vuole essere protagonista del mondiale di Maranello.
A Spielberg a Sebastian Vettel è scoppiato improvvisamente la gomma posteriore destra della sua Ferrari, mentre il tedesco era al comando e percorreva il rettilineo del traguardo per la 26 esima volta. In quel tratto di pista si viaggia a oltre 300 km/h orari: la bravura di Seb e un pizzico di fortuna hanno fatto si che oggi rimanga solo lo spavento, il rammarico e gli interrogativi d’obbligo su ciò che è accaduto.
Colpa della Ferrari? Colpa della Pirelli? O solo stramaledetta sfortuna?
Molti oggi puntano il dito sulla tattica di gara eccessivamente rischiosa adottata dai tecnici di Maranello. Altri sostengono che sia la dea bendata che ha perso le coordinate di Maranello.
Diciamo che un po’ tutto è vero.
E’ verò si che la Ferrari ha provato una tattica rischiosa, andando a ritardare il primo pit-stop, per stare davanti alle frecce d’argento, cercando di compensare così il ritardo di prestazione sulle monoposto di Stoccarda. E’ anche vero che Vettel era l’unico pilota, tra i protagonisti del Gran Premio, a non essere entrato ancora ai box. E’ però altrettanto vero che le gomme soft, montate dal tedesco in partenza, non avevano dato nessun segnale di cedimento. Né il pilota, né la telemetria avevano evidenziato problemi di usura preoccupanti. La gomma era in linea con i consumi e i tempi sul giro erano nella finestra.
La Ferrari ha tentato quindi il colpaccio, prolungando il primo stint di gara: se la gomma avesse retto, l’idea degli strateghi di Maranello sarebbe stata quella di fare altri 4 giri con quelle mescole, per poi cambiare e proseguire fino alla bandiera a scacchi.
Non è stato poi così un azzardo, se si considera che Lewis Hamilton con le ultrasoft, quindi le più morbide a disposizione, ha cambiato al 21° giro: solo 5 giri prima. Era lecito quindi aspettarsi che Vettel con le soft, le più dure, avesse potuto percorrere altre 10 tornate senza evidenti problemi. E visto che Nico Rosberg aveva fatto un pit anticipato, e Hamilton era previsto sulle due soste, Vettel avrebbe potuto giocarsi la vittoria, visto anche quello che è successo all’ultimo giro.
E la Pirelli? Secondo il costruttore italiano era tutto nella norma. Solo alla fine dell’analisi del rottame del pneumatico sarà forse possibile dire cosa è successo: se quel poco che è rimasto lo consentirà.
Potrebbe quindi essere un difetto di costruzione del pneumatico. O un cordolo preso male da Vettel che ha tagliato la gomma al punto da farla esplodere. C’è però da dire che in tutto il week end, nonostante le molteplici sospensioni rotte sui cordoli, nessuna gomma ha dato segni di cedimento.
Al di là delle cause, il ritiro ha portato un altro zero in classifica a Vettel: e l’affievolirsi delle possibilità, già remote, di lottare per il mondiale.
Ma se al tedesco il Gran Premio d’Austria ha detto male, Kimi Raikkonen deve ringraziare il duo Mercedes per avergli regalato un podio, che fino a pochi chilometri dall’arrivo, sembrava un miraggio
Il finlandese, infatti, ha fatto l’ennesima gara anonima e, come in Spagna, ha perso il confronto diretto con il ben più giovane e inesperto Max Verstappen, che lo ha preceduto sotto la bandiera a scacchi. Ancora una Red Bull davanti ad una Ferrari. E con il quinto posto di Daniel Ricciardo , la scuderia di Milton Keynes minaccia seriamente il secondo posto nel Mondiale Costruttori agli uomini di Maranello.
E anche il terzo posto nel mondiale piloti è a rischio. Con Ricciardo a sole otto lunghezze di distanza dal duo Ferrari, ora appaiato a 96 punti, e Verstappen poco più indietro.
Insomma, l’unica nota positiva del week end sembra essere il podio.
E anche l’umore all’interno del team non sembra dei migliori. Con un Vettel nervoso che, subito dopo il ritiro, è andato via senza parlare con la stampa. Anche nelle dichiarazioni post gara emergono le delusioni dei protagonisti
Il quattro volte campione del mondo è ovviamente il più amareggiato : “Quando la gomma ha ceduto non mi sono accorto di nulla, o piuttosto me ne sono accorto troppo tardi, perchè è esplosa di punto in bianco. Non c’erano state avvisaglie, era tutto normale. Avevo parlato con il team al muretto e tutto sembrava a posto, il ritmo era lo stesso del giro precedente, le gomme andavano bene, i tempi sul giro erano buoni. C’è un grosso punto interrogativo sulle cause di questo cedimento. Ovviamente l’idea era quella di impostare la gara sul fatto di andare avanti il più possibile con quel set di pneumatici, ma non credo che fosse una strategia aggressiva, visto che in molti sono rimasti più a lungo di noi sulle stesse gomme. Ora davanti a noi abbiamo ancora molte gare, ma certamente non finirne una non aiuta”.
Anche Raikkonen, nonostante il terzo posto, non riesce ad essere contento del risultato: ”Non è stata una giornata facile, ma ho dato il massimo. Il terzo posto è un buon risultato, ma sono un pò deluso se penso a come era iniziata la gara, come squadra ci aspettavamo di più. Nelle prime fasi avevamo una velocità che ci permetteva di avvicinarci alle Mercedes, ma dopo la sosta non è stato facile recuperare. Ho perso tempo prezioso cercando di passare Ricciardo, mi sono avvicinato a lui molte volte, ma poi perdevo trazione cercando di uscire dalla seconda curva. Una volta passato Daniel la mia macchina si comportava bene ed ero molto veloce. Nel finale penso che avrei potuto passare Max, ma con le bandiere gialle in pista non è stato possibile. Oggi siamo riusciti a tirare fuori il massimo dalla vettura dal punto di vista di guidabilità e velocità ma non è stato abbastanza, perchè noi vogliamo essere lì con entrambe le macchine. A Silverstone speriamo di avere un fine settimana meno complicato e di ottenere un risultato migliore”.
Parzialmente soddisfatto Maurizio Arrivabene: “il risultato di oggi avrebbe potuto essere migliore perchè Sebastian avrebbe finito la gara sul podio, in un’ottima posizione, se la gomma non avesse ceduto così all’improvviso mentre era al comando, senza il minimo segnale di avvertimento. Insieme alla Pirelli indagheremo sulle cause. Ancora un bel podio per Kimi: avevamo scelto strategie diverse per i nostri piloti e sia i dati in nostro possesso che i suoi commenti mostrano che avrebbe potuto terminare la gara davanti a Verstappen, senza le bandiere gialle uscite nel finale per l’incidente di Perez”.
Il Team Principal della Ferrari, ai microfoni di Sky Sport F1 HD, è tornato a parlare del ritiro di Vettel:” Come avete visto tutti la gomma è esplosa e non so se si tratta magari di un taglio dovuto alla salita di un cordolo. In ogni caso, questa volta lo dico, la sfortuna non ci vuole mollare. Peccato perché Sebastian poteva essere più avanti. È veramente un peccato.
Tra meno di una settimana, i motori delle monoposto torneranno ad accendersi a Silverstone. Un’altra possibilità per la Ferrari di portare a casa una vittoria tanto voluta, tanto desiderata e soprattutto tanto attesa. Per ritrovare un po’ di serenità: e per difendere un secondo posto che, a questo punto, sembra l’unico obiettivo raggiungibile.